Ciò che viviamo è il conflitto tra NeoGlobalismo e Stato-Nazione

Di Belisario per ComeDonChisciotte.org

Ogni tanto qualche articolo dei media o qualche intervento o post di commentatori fa riferimento, sempre molto molto cauto – come se la mera menzione esponesse al terreno minato dell’accusa di antisemitismo – alla cd “lobby ebraica”. Tutte le considerazioni che seguono sono però sempre del tutto prive di una qualunque conoscenza basica, storica e politica, del movimento ebraico internazionale. E’ un fatto sconcertante ed al tempo stesso profondamente rivelatorio dello stato, nel migliore dei casi d’ignoranza, in cui versano i nostri media.

Il movimento ebraico internazionale è infatti da molto tempo spaccato in modo estremamente conflittuale tra i “territorialisti pro Israele” da una parte e i “NeoGlobal USA” più George Soros dall’altra.
I “territorialisti pro Israele” – categoria che riassume diverse correnti e componenti del movimento ebraico, con forte presenza di conservatori e ortodossi – in buona sostanza ritengono che il destino storico del popolo ebraico si è sostanzialmente compiuto con la nascita ed il consolidamento dello Stato di Israele. La maggior parte dei territorialisti tende inoltre a sostenere l’idea dello Stato Nazione, quale Israele evidentemente è.

I “NeoGlobal USA” più Soros non ritengono Israele così importante, ed anzi frequentemente lo criticano, perché hanno altri obiettivi, tra i quali il principale è proprio l’abbattimento delle società nazionali ed in particolare dello Stato Nazione Europeo. Obiettivi, questi, da perseguire attraverso l’immigrazione incontrollata e la costante espansione dei poteri UE, mirante a sottoporre i Governi europei ad un vero e proprio regime autorizzativo generale da parte di una Commissione UE sempre più alleata, se non colonizzata, dalla lobby Dem Usa (e Nato).

La comunità ebraica USA è all’80-85% nel campo NeoGlobal, e ferocemente ostile al nazionalista Donald Trump, che ha invece sempre fortemente appoggiato la componente “territorialista pro Israele” (insieme, ad esempio, a Jared Kushner, marito della figlia).

La Presidenza Biden è letteralmente occupata dalla lobby ebraica NeoGlobal, come attestato da Ron Klain (Capo di Gabinetto), Jake Sullivan (Cons. Sicurezza), il trio Blinken Nuland e Sherman (Dip. Stato), Yellen (Tesoro), Garland (Giustizia), Mayorkas (Homeland Security). Dietro, in modo più o meno occulto, continuano ad agire i Neocons di Wolfowitz e company. Tale lobby controlla la maggior parte dei media USA, come il NYT, il WSJ, la CNN, etc, nonché Facebook e Twitter.

Jake Sullivan è uno dei principali registi del finto scandalo (e doppio impeachment) della complicità Trump-Putin, durato per l’intera Presidenza Trump senza aver mai offerto uno straccio di prova, salvo la prova della sua assenza. Il trio “Blinken, Nuland and Sherman” nel Dip.to di Stato è quello che nel 2014, sotto la Presidenza Obama/Clinton, ha dato ampio e decisivo sostegno politico, operativo e finanziario al colpo di stato che costrinse alla fuga dall’Ucraina del regolarmente eletto Presidente ucraino Yanukovich. Ripetiamo: regolarmente eletto!

Garland, Segretario alla Giustizia, è noto negli USA per aver richiesto, con lettera firmata, l’intervento del FBI nella sorveglianza delle scuole e soprattutto dei genitori che in migliaia si sono rumorosamente opposti alla deriva dell’educazione sessuale anticipata e pro “Gender Theory”. Queste migliaia di genitori, sempre più organizzate in associazioni, rilevano semplicemente che l’indirizzo educativo primario dovrebbe rimanere all’interno della famiglia. I rappresentanti sindacali delle principali associazioni di maestri e insegnanti statunitensi, totalmente occupate dall’ala neo-marxista dei Dem Usa, affermano invece che la funzione educativa primaria deve essere svolta dalle scuole, con o senza l’ok dei genitori. In sostanza: “se vi piace che i vostri figli vengano educati alla “Gender Theory” (sesso e appartenenza sessuale è qualcosa che potete scegliere), bene; se non vi piace, è assolutamente lo stesso”. Idem, ovviamente, per la nota “Critical Race Theory”.

La Yellen ha qualche giorno fa ha ufficialmente ammonito i Paesi che non hanno adottato le sanzioni occidentali, mettendo apertamente in questione lo stesso concetto di neutralità(!!!). La Presidenza Biden, con il Segretario alla Homeland Security Mayorkas (Ebreo di origine cubana) ha poi di fatto riaperto le frontiere, facendo entrare milioni di immigrati.

Il movimento ebraico NeoGlobal Usa e George Soros ODIANO lo Stato Nazione. Ciò è chiaramente visibile nella “Critical Race Theory” (attacco revisionista della “versione della storia della razza bianca” in corso negli USA) e nello sfegatato sostegno politico e mediatico conferito dai Dem USA al movimento violento “Black Lives Matter”. Sostegno che oscura del tutto la triste realtà che vede i Neri, pari al 12% della popolazione USA, rappresentare circa il 50% dei reati più gravi (omicidio, rapina, stupro) nonché della popolazione carceraria. E che continua a sorvolare altrettanto allegramente sul fatto che da ormai 30 anni il 78% dei bambini Neri nasce senza padre convivente con la madre.

L’ODIO verso lo Stato Nazione della lobby NeoGlobal USA – che i “territorialisti pro Israele” non possono condividere – è altrettanto evidente nella sostanziale riapertura delle frontiere a milioni di immigrati, ovviamente preceduta dalla solita falsa campagna mediatica (le “gabbie” con gli immigrati durante la Presidenza Trump, poi in realtà risultate essere state introdotte dalla Presidenza Obama).

Il fine è chiarissimo: entro al massimo 5-7 anni, far votare non più sulla base della cittadinanza, ma bensì della mera residenza, con il sicuro risultato di spostare in modo decisivo e permanente l’ago della bilancia del consenso a favore dei Dem USA e della loro politica di apertura delle frontiere e sussidi assistenziali a pioggia.

E pazienza se si passerà ad un territorio popolato da meri abitanti, e non più da cittadini: differenza fondamentale.

In Europa, far votare i non cittadini è una prospettiva molto più complicata, in quanto richiederebbe la modifica delle diverse Costituzioni nazionali. L’attacco allo Stato Nazione europeo, oltre che attraverso l’immigrazione, è condotto attraverso il fortissimo sostegno all’espansione dei poteri della Commissione UE, a diretto danno dei poteri dei Paesi Membri, sottoposti ad un crescente regime autorizzativo. E’ sotto gli occhi di tutti l’alleanza tra i Dem USA e l’UE a trazione Michel (ex PdC del Belgio) e Albrecht Von der Leyen (ex Ministro della Difesa tedesca). Più che attraverso la divulgazione in Europa della “Critical Race Theory” (catastrofica applicazione della dottrina della “lotta di classe” marxista ai rapporti tra Bianchi e Neri), nel Vecchio Continente la lobby NeoGlobal USA più Soros ha badato al sodo, occupando nel corso dell’ultimo decennio il 90% dei media europei. Tralascio esempi evidenti – e nominativi – anche in Italia.

Le due lobby sono in guerra. Israele è lo Stato Nazione per antonomasia, è lo Stato del popolo ebraico. La lobby ebraica NeoGlobal USA più Soros persegue invece la distruzione dello Stato Nazione (provate a chiedere a Netanyahu e Soros che opinione hanno uno dell’altro). Il conflitto Trump – Biden è e continuerà a rappresentare il conflitto tra Stato Nazione e NeoGlobalismo.

La lobby NeoGlobal USA è quella che sta dirigendo, con l’automatica collaborazione della Commissione UE, la politica di scontro geostrategico, politico e mediatico contro la Russia, nonostante il rischio di una Terza Guerra Mondiale.

Giunti fino a qui, è inevitabile chiedersi perché le cd “opinioni pubbliche” occidentali non parlano di questo scontro. Viene infatti il fondato sospetto che esso venga tenuto nascosto: comprovato dal fatto che lo scontro è invece notorio e apertamente discusso all’interno del movimento ebraico internazionale. Come se concernesse principalmente loro… ma in realtà concerne tutti! Ebrei e Gentili – non vi pare?

Ma soprattutto: quali sono gli obiettivi finali della lobby NeoGlobal? Se ne può parlare?

Di Belisario per ComeDonChisciotte.org

21.04.2022

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