La mobilitazione di Coltano non si è fermata alla grande manifestazione del 2 giugno, dove il movimento che si oppone alla costruzione della base militare ha dimostrato la sua straordinaria forza. Mercoledì 8 giugno c’è stato un altro importante momento pubblico di riflessione e rilancio delle iniziative, con la nascita di un presidio permanente itinerante: a Coltano, a Pisa, in provincia, su tutto il territorio regionale
«Partiranno dei Laboratori di approfondimento e proposta su come utilizzare risorse e territori per rispondere ai bisogni della popolazione. Perché questo progetto non riguarda solo questa o quella porzione di territorio, riguarda le nostre vite e la nostra idea di futuro» scrivono le/gli attiviste/i.
Il presidio permanente è iniziato in contemporanea con il primo incontro – tenutosi nella sede del Comune di Pisa – del tavolo operativo interistituzionale creato dal secondo dpcm del 24 maggio e firmato dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini. L’obiettivo di Ministero, Arma dei Carabinieri, Task force della Difesa, Regione, Provincia, Comune e Parco sarà di trovare dei luoghi per ricollocare le sedi del GIS (Gruppo Intervento Speciale), del Tuscania e del Centro Cinofili all’interno del comune di Pisa. Il tavolo aveva addirittura come obiettivo la ricollocazione di queste forze armate all’interno del borgo di Coltano, attraverso la “rigenerazione urbana” degli immobili di proprietà pubblica.
Il sindaco di Pisa Conti, durante il tavolo, ha ribadito la possibilità di Coltano come destinazione, e aggiunto quella di Ospedaletto. Il presidente della Regione Giani ha proposto Pontedera. Una vera e propria “fiera dell’ipocrisia”.
«Nella sala delle Baleari, sopra di noi, il tavolo interistituzionale carabinieri-ministero-regione-provincia-comune-parco continuava il risiko di questi mesi, nuove e vecchie localizzazioni che riconfermano il progetto di base, riconfermano che per loro il territorio è nulla di più che una merce per alimentare economie di guerra, spreco di risorse pubbliche e devastazione ambientale». Il Comitato per la difesa di Coltano ha ribadito la propria contrarietà all’utilizzo del Borgo e del Parco e ribadito che la maggior parte di chi risiede nel Borgo è contraria al progetto: «per noi oggi il né a Coltano “né altrove” è chiaro come dal primo minuto; proveranno a dividerci, a mercanteggiare, a comprare consensi; la nostra risposta sarà unitaria, collettiva e coerente col percorso fatto. Saremo ovunque a parlare delle nostre ragioni e a creare nuove alleanze».