Autoproduzione: come fare il sale di sedano

L’eccesso di sale fa male, perché contribuisce a vari disturbi, tra cui l’ipertensione. Il sedano è ricco di sodio e di conseguenza è un perfetto abbinamento per diminuire il sale da cucina oltre che essere digestivo!
Un proverbio dice: “se il contadino sapesse il valore del sedano, allora ne riempirebbe tutto il giardino”. Spesso le parti che buttiamo (le parti dure e le foglie) sono le migliori. Ecco, quindi, come riutilizzarle per autoprodurre il cosiddetto “sale di sedano”, senza sale!!!
Consideriamo che è un modo popolare della tradizione italiana di chiamare questo preparato, ma non ha del sale. Il sedano essiccato e polverizzato è un concentrato di gusto e sapidità, ma non è ovviamente equiparabile al sale da cucina nel suo sapore.
Riutilizziamo quindi sia le parti più dure alla base, che le foglie. Tritiamo il tutto finemente in un mixer. Per farlo essiccare senza costi di energia e gas possiamo usare piatti ben esposti a un bel sole allegro. Oppure in inverno possiamo mettere il trito su vari piattini di coccio e riporli su un termosifone, finché non si secchi completamente. Oppure in forno, utilizzando, anche in varie fasi, il residuo calore dopo l’uso in cucina.
Dopo averlo fatto disidratare, lo facciamo raffreddare e poi volendo lo rimettiamo nuovamente nel mixer per renderlo ancora più fine.
Il sale di sedano si conserva per 3 mesi in vasetti di vetro ben puliti fuori dal frigorifero in un luogo fresco e asciutto.  Si usa sulle pietanze per insaporire con tanto gusto e soddisfazione.
Condividi questo contenuto...

Lascia un commento