La controfinanziaria di “Sbilanciamoci!” per un paradigma differente: 75 proposte

«Il nostro Rapporto 2023 – la cosiddetta “Controfinanziaria” – contiene la Legge di Bilancio che vorremmo: 75 proposte – quasi 54 miliardi, a saldo zero – per una politica economica diversa e per indirizzare la spesa pubblica verso un modello di sviluppo diverso, fondato sulla sostenibilità, i diritti, la giustizia sociale, la pace»: spiegano dalla Campagna.

«La Campagna Sbilanciamoci! dà un giudizio negativo sul disegno di legge di bilancio del governo Meloni. È una legge di bilancio ingiusta, che favorisce i privilegiati, che aggrava la situazione dei poveri e dei disagiati, che favorisce l’evasione fiscale, che accentua la precarizzazione del mercato del lavoro, che dà solo le briciole a sanità, istruzione e welfare e che non dà risposte al dramma del lavoro, delle diseguaglianze e alla necessità di costruire un nuovo modello di sviluppo e accelerare la transizione ecologica nel nostro paese – scrivono da Sbilanciamoci! – L’estensione della flat tax al 15% ai redditi fino a 85mila euro rappresenta una misura che accentua le disparità di trattamento fiscale, favorisce i redditi medio-alti e distorce il principio di progressività sancito dall’articolo 53 della Costituzione. La rottamazione delle cartelle fiscali sotto i mille euro è un atto indiscriminato che favorisce tutti, sia coloro che non possono pagare, sia coloro che sono in condizione di farlo. È una misura che sancisce l’abdicazione del ruolo dello Stato nell’assicurare la legalità e il rispetto del patto tra contribuenti e cittadini. Non ci sono misure di rilievo nella legge di bilancio per combattere l’evasione fiscale. Questa assenza – insieme alle misure sul contante e sulla rottamazione delle cartelle (sostanzialmente un condono) – danno un segnale molto negativo sull’intenzione dello Stato di perseguire il rispetto delle leggi in materia fiscale. L’innalzamento del limite dell’uso del contante da mille a 5mila euro è un oggettivo favore all’evasione fiscale».

E la nota della Campagna prosegue: «La riduzione del periodo di beneficio del reddito di cittadinanza rappresenta un attacco ai poveri e a chi si trova in condizioni di bisogno, un passo indietro nella legislazione sociale di lotta alla povertà. Continua il definanziamento del sistema sanitario pubblico nazionale: i pochi soldi in più nella legge di bilancio sono solo per far fronte all’aumento dei costi dell’energia. Non ci sono fondi per l’istruzione pubblica e si riducono le risorse per il diritto all’abitare. Il ritorno dei voucher (dopo la loro limitazione nel 2017) e l’innalzamento del limite delle prestazioni occasionali da 5mila a 10mila euro rappresentano un’ulteriore spinta alla precarizzazione del mercato del lavoro, un modo per accentuare lo sfruttamento dei lavoratori. Nella legge di bilancio si stanziano altri soldi per i centri di trattenimento e di rimpatrio dei migranti “al fine di assicurare la più efficace esecuzione dei decreti di espulsione dello straniero”. In questa legge di bilancio la cooperazione allo sviluppo viene tagliata dell’8%. Da tempo l’Italia si è impegnata nelle sedi internazionali per raggiungere l’obiettivo dello 0,7% del PIL, mentre siamo poco al di sopra dello 0,2%. Mentre le spese militari aumentano di 800 milioni, il finanziamento per il servizio civile è di poco superiore ai 150 milioni nel 2023 e nel 2024, somma che non è sufficiente a far svolgere il servizio civile a tutti i ragazzi e le ragazze la cui domanda è stata accolta: quest’anno 71 mila. Le misure contro il caro-energia, continuazione di quelle del precedente governo, sono doverose, ma sono a tempo (fino a marzo 2023) e non affrontano in modo strutturale il problema dei costi dell’energia nel nostro paese, limitandosi ad una misura parziale (“contributo di solidarietà”) per la tassazione degli extra-profitti e non rilanciando la necessità di una più poderosa spinta verso le rinnovabili, anche puntando di più sulle comunità energetiche, accelerando il superamento della dipendenza dal gas e dal petrolio e abbandonando ogni velleità del ritorno al nucleare».

«Ben poco c’è nella legge di bilancio sull’ambiente, e alcune delle misure (come il Ponte sullo Stretto e la Torino-Lione) non sono certo condivisibili – prosegue la nota – Fatto salvo che molte misure sono contenute nel PNRR, colpiscono l’irrisorietà delle risorse destinate al fondo per la lotta al consumo di suolo e alla lotta al dissesto idrogeologico – prioritaria di fronte alla tragedia di Ischia – e l’ennesimo rinvio dell’introduzione della plastic tax e della sugar tax. La riapertura delle attività della Società dello Stretto, nella prospettiva di far ripartire la progettazione e la realizzazione del Ponte sullo Stretto, è un ritorno al passato: una grande opera inutile che stride con le arretrate condizioni infrastrutturali del sistema stradale e ferroviario della Sicilia e della Calabria, che dovrebbero essere oggetto prioritario degli investimenti pubblici. Per questi motivi il giudizio della Campagna Sbilanciamoci sulla legge di bilancio è negativo. Il paese avrebbe bisogno di altre misure e scelte per un modello di sviluppo nuovo e per un’Italia capace di futuro. Servono maggiori investimenti pubblici per la scuola, la sanità, il welfare e l’ambiente. Serve una dura lotta contro le diseguaglianze e la povertà. Abbiamo bisogno di politiche per la pace e il disarmo, per la cooperazione allo sviluppo, per i diritti dei migranti. Bisogna dare risposte al lavoro e alla politica industriale. In questa direzione va la nostra controfinanziaria del 2023, che ammonta a 53 miliardi e 806,5 milioni di euro, e che indica con proposte specifiche la strada che vogliamo intraprendere».

La controfinanziaria di Sbilanciamoci!

«Sul fisco Sbilanciamoci oltre alla cancellazione della flat tax, propone una imposta patrimoniale progressiva (a partire dallo 0,5% sui patrimoni sopra il milione e di euro), così come un’imposta di successione ispirata allo stesso principio e una riforma delle aliquote IRPEF con l’aumento dell’imposizione fiscale dei redditi sopra i 100 mila euro (almeno al 50%) e la riduzione sotto i 28 mila. Altre proposte: tassa sulle transazioni finanziarie e stretta sui paradisi fiscali – spiegano dalla Campagna – Sul lavoro e sulle imprese proponiamo un aumento del fondo per l’occupazione e la formazione, un aumento dei fondi (35 milioni) per la sicurezza sui posti di lavoro e la creazione di un tavolo tra istituzioni centrali ed enti locali, sindacati e forze sociali, società civile e organizzazioni ambientaliste per condividere gli interventi sull’impatto della transizione ecologica sul sistema industriale e sul lavoro. Sull’istruzione si propone di destinare almeno 2 miliardi di euro all’edilizia scolastica e ai livelli essenziali delle prestazioni. Gratuità dell’università e trasporto pubblico gratuito per gli studenti: altre due richieste. Chiediamo l’introduzione di un reddito di formazione. Inoltre chiediamo di rilanciare la ricerca del nostro paese, anche attraverso un piano assunzionale di nuovi ricercatori. Sull’ambiente proponiamo di utilizzare i 4 miliardi di riduzione dei SAD (Sussidi ambientalmente dannosi) a favore di un fondo nazionale per la decarbonizzazione. Chiediamo di fermare le misure sul Ponte sullo stretto e di sostenere in modo significativo la strategia nazionale per la biodiversità e la lotta al dissesto idrogeologico. Chiediamo un maggiore sostegno alle comunità energetiche (200 milioni). Sul welfare chiediamo di portare al 7% sul PIL la spesa per la sanità pubblica, di aumentare i fondi (500 milioni) per la non autosufficienza e per le politiche sociali, per il sostegno agli enti locali e per il sostegno al diritto all’abitare. Chiediamo di chiudere i CPR e di destinare i conseguenti fondi a favore del soccorso in mare e di politiche di accoglienza diffusa. Chiediamo la depenalizzazione del consumo a uso personale degli stupefacenti. Proponiamo la riduzione di 5,05 miliardi della spesa militare (con risparmi sia sul personale che sulla produzione e acquisto di nuovi sistemi d’arma e riduzione delle missioni militari) e di destinare almeno un miliardo alla cooperazione allo sviluppo, rafforzando i finanziamenti per il servizio civile, i corpi civili di pace, la riconversione dell’industria bellica, la valorizzazione dei territori liberati dalle servitù militari. Per l’altraeconomia proponiamo interventi mirati su una serie di temi: sostegno alle comunità energetiche e all’agricoltura comunitaria, sostegno del commercio equo e solidale, bio distretti alimentari, open data per l’economia solidale. Sostegno alla piccola distribuzione organizzata, sostegno alle cooperative dei lavoratori delle imprese in crisi e finanziamento dei centri Eco-social-Hub locali».

QUI LA SCHEDA IN SINTESI DELLA CONTROFINANZIARIA DI SBILANCIAMOCI!

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