Settimane impegnative quelle appena trascorse per il Governo Meloni, indaffarato come mai prima d’ora a gestire varie questioni di politica interna che da tempo si stanno trascinando, a causa di un’errata gestione.
Andando in ordine, la tragedia umanitaria di Cutro è sicuramente la situazione che maggiormente ha messo all’angolo la Meloni e i suoi Ministri. L’incapacità politica si è palesata infatti non solo al momento dell’evento, con il mancato soccorso dell’imbarcazione naufragata a poche centinaia di metri dalla costa il 26 febbraio, ma anche e soprattutto nella gestione della pressione mediatica che sul Governo si è riversata successivamente. L’impreparazione mostrata prima da Piantedosi in Parlamento e successivamente dal Consiglio dei Ministri, per l’occasione riunitosi nel comune calabrese, hanno sottolineato tutta la fragilità di un esecutivo che sul tema migranti ha basato una buona parte della sua campagna elettorale.
Continuano inoltre a preoccupare le conseguenze della conferma del 41Bis ad Alfredo Cospito. Nuovamente ricoverato in ospedale dopo essere stato dimesso a fine febbraio, l’anarchico rimane un punto di riferimento per il montare del dissenso politico. A tal riguardo, nel primo weekend di marzo, Torino è stata il terreno di scontro tra centinaia di manifestanti e le forze dell’ordine. Una città messa a ferro e fuoco, come non si vedeva da tempo, con protagonisti orde di incappucciati che hanno distrutto macchine, fermate di autobus e vetrine prima di essere dispersi con gli idranti. L’ultimo di una serie di episodi in varie città di Italia con protagonisti gli anarchici, che stanno rappresentando il casus belli perfetto per rendere le contromisure ancora più autoritarie e repressive, come dimostra la proposta del deputato di Fratelli d’Italia Riccardo De Corato di introdurre il reato di ‘terrorismo di piazza’ nel codice penale.
Situazione particolarmente tesa anche quella tra il Governo e il Consiglio di Stato, che continua a ribadire l’illegittimità del rinnovo delle concessioni balneari. Dopo gli ammonimenti di Mattarella, nella sentenza depositata il 9 marzo, il massimo organo di giustizia amministrativa ha ribadito che le norme del Milleproroghe devono essere “disapplicate da ogni organo dello Stato”, iniziando un vero e proprio braccio di ferro con il Parlamento, che rivendica il suo diritto a legiferare.
Tutto ciò non fa che minare molte delle certezza della premier Giorgia Meloni, apparsa stanca e non lucida come al solito, schiacciata tra le aspettative del suo elettorato e una realtà di governo complicata. A stare all’opposizione era tutta un’altra storia; lei, ogni giorno che passa, se ne rende conto sempre di più.
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Tredicesima puntata di “POLIS, Primo piano sulla politica”, programma bimensile di comedonchisciotte.org, condotto dal giornalista Massimo Cascone, con ospiti l’avvocato Umberto del Noce, esperto di diritto costituzionale e parlamentare, e il professore ordinario di Scienza Politica all’Università di Macerata Luca Lanzalaco.
Buona visione!
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“POLIS, Primo piano sulla politica” da un’idea di Massimo Cascone.
Conduce Massimo Cascone. Regia e montaggio Giulio Bona.