Il network legale Consulcesi ha lanciato in Italia la causa collettiva “Aria Pulita” che estende la possibilità a tutti di reclamare il diritto a respirare aria salubre. Consulcesi, come spiega Quotidiano Sanità, stima che siano 3.384 i Comuni italiani compresi nelle violazioni accertate dall’Europa per un totale di più di 40 milioni di residenti. Secondo quanto riporta il team legale, è possibile richiedere un risarcimento pari a 36mila euro per ogni anno in cui si è risieduto nell’area dove la Corte Ue ha accertato la violazione nel decennio 2008-2018. «Questa azione legale collettiva non solo permetterà ai cittadini di tutelare il proprio diritto a respirare aria salubre ma anche di essere protagonisti di un cambiamento epocale perché ha lo scopo, oltre alla richiesta di risarcimento, di sollecitare l’attuazione di piani concreti per porre fine alle continue violazioni» ha spiegato Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi.
Consulcesi mette a disposizione QUI le informazioni per coloro che vogliono aderire.il sito Aria Pulita.
Di recente lo Stato francese è stato condannato dal tribunale amministrativo di Parigi a indennizzare vittime di smog a causa del superamento della soglia di inquinamento nella regione di Parigi. Si tratta di due bimbi con bronchioliti e otiti croniche nei primi due anni di vita.
In Italia, come si evince dal Rapporto annuale 2023 dell’Istat, si stima che la mortalità associata all’esposizione al PM2,5 abbia comportato nel 2020 una perdita complessiva di circa 462 mila anni di vita. E tra il 2016 e il 2019 si stima che ogni anno, in media l’8,3 per cento dei decessi per cause naturali siano attribuibili all’esposizione a lungo termine al PM2,5, quota che al Nord sale al 10,9 per cento.
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