In un mondo ad alta velocità diventa prezioso riscoprire antiche abitudini: scrivere una cartolina di questi tempi può generare uno spiazzamento emotivo e anche cognitivo! Qualche bambino non sa neanche cosa sia, ma noi sì.
La cartolina non era semplicemente un oggetto ma era un sentimento, un gesto d’affetto che si riservava alle persone care quando si viaggiava.
La cartolina si teneva tra le mani, attraverso di essa si diceva alle persone importanti che erano nei nostri pensieri mentre eravamo lontani, ed aveva un valore molto diverso dalla fotografia che oggi inviamo con WhatsApp.
L’immagine raffigurata sulla cartolina si sceglieva in base al destinatario, c’erano una cura e un’attenzione in questo. Poi bisognava avere con sé gli indirizzi, andare a comprare i francobolli e infine cercare una casella della posta per imbucarle: le cartoline venivano in qualche modo affidate a qualcuno che le avrebbe consegnate per noi.
C’era il tempo dilatato, c’erano il pensiero, l’affetto, l’azione concreta e l’attesa.
E infine, aspetto preziosissimo: erano scritte a mano, con tutta la tenerezza che si può ritrovare nella grafia di un bimbo piccolo.
Proviamo per un attimo a ricordare tutto questo: è un recupero di gesti significativi.
Per quanto mi riguarda potrebbe anche essere un compito delle vacanze.
Scegliere di prendersi un tempo con i bambini per scrivere le cartoline è un’occasione educativa, gli si può far vivere la lentezza di quei gesti. Magari la si può spedire anche alla loro classe per poi fargliela ritrovare a settembre insieme a compagni e insegnanti, e chissà che ne nasca un’interessante discussione in aula…
Poi c’è chi la riceve: c’è l’emozione di trovarla nella cassetta delle lettere dove ormai troviamo solo bollette e pubblicità, c’è quella sensazione di sorpresa mista a gratitudine.
Guarda caso le cartoline ricevute vengono sempre esposte in casa in bella vista per un certo periodo per poi essere conservate in un cassetto nell’attesa di essere ritrovate e di far nascere nuovamente un sorriso.
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Grazie alla dottoressa Laura Mazzarelli, pedagogista, per questo suo prezioso contributo.
Oggi corriamo alla velocità della luce e il rischio è quello di non vivere più niente, peggio, di perdersi tanti momenti importanti e significativi insieme ai nostri figli.
Molte cose possiamo fare insieme a loro e per loro.
Con le scelte di ogni giorno li aiutiamo nella costruzione della loro identità.
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VB