Alcuni dei principali assicuratori negli Stati Uniti hanno annunciato che gli eventi meteo estremi li hanno indotti a smettere di sottoscrivere le coperture in zone particolarmente a rischio, a escludere determinate condizioni meteo e ad aumentare premi e franchigie. Lo scrive il Washington Post.
Tra i grandi assicuratori immobiliari statunitensi ci sono Allstate, American Family, Nationwide, Erie Insurance Group e Berkshire Hathaway.
Secondo la National Association of Insurance Commissioners, i principali assicuratori elimineranno i danni causati da uragani, vento e grandine dalle polizze relative alle proprietà lungo le coste e nelle zone colpite da incendi. E potrebbero fare in modo di abbandonare le polizze esistenti in alcune località mano a mano che diventano più vulnerabili ai disastri naturali.
“Gli stessi rischi che rendono l’assicurazione più importante la rendono più difficile da ottenere”, ha detto al Washington Post Carolyn Kousky, vicepresidente dell’Environmental Defense Fund.
Gli eventi meteorologici estremi che gli Stati Uniti hanno affrontato in queste ultime settimane e mesi ha reso evidenti le nuove sfide che i mercati assicurativi devono affrontare.
L’uragano Idalia ha provocato gravi inondazioni in Georgia e in Carolina e ha devastato parti della Florida che non avevano mai subìto colpi diretti da una grande tempesta, scrive ancora il Washington Post.
Secondo Karen Clark & Co., una delle principali società di risk modeling, la tempesta tropicale Hilary ha causato danni per 600 milioni di dollari sulla costa occidentale. Gli incendi sull’isola hawaiana di Maui hanno causato danni alla proprietà per 3,2 miliardi di dollari.
Sempre stando a quanto scrive il Washington Post, secondo la società internazionale di gestione del rischio Aon, negli ultimi tre anni gli assicuratori statunitensi hanno sborsato 295,8 miliardi di dollari in sinistri legati a calamità naturali. Si tratta di un record per un periodo di tre anni, secondo l’American Property Casualty Insurance Association.
Le catastrofi naturali avvenute nei primi sei mesi del 2023 negli Stati Uniti hanno causato perdite assicurate per 40 miliardi di dollari, il terzo semestre più costoso mai registrato, ha rilevato Aon.
I grandi uragani stanno diventando più frequenti e portano piogge più intense, ha affermato Paulo Ceppi, scienziato del clima presso l’Imperial College di Londra, come riportato dal giornale statunitense. Nel frattempo, la cosiddetta “Tornado alley” – un’area dove i tornado sono molto frequenti e che va dal Texas e dall’Oklahoma attraverso il Kansas e il Nebraska – si sta spostando verso est, secondo una ricerca del 2018 e del 2022 pubblicata sulle riviste Nature ed Environmental Research Communications.