Quello che sta succedendo in questo giorni sul fronte immigrazione è inaccettabile. Che ci sia o meno dietro la regia del PD – come sostiene Salvini – è evidente il disegno di mettere l’Italia in difficoltà quando c’è un governo di destra.
Inoltre, lo schiaffo palese di Germania e Francia, che chiudono le frontiere invece di aiutarci, sommato alle parole derisorie della Von der Leyen, che ci racconta che “stiamo tutti lavorando per una soluzione comune”, dimostrano una volta per tutte che il termine “Unione Europea” è solo una formula di comodo, che serve a controllare economicamente le varie nazioni. Ma di “unione” in questa formula c’è ben poco.
Io, come italiano, mi sento profondamente preso in giro dall’attuale situazione, e non credo di essere l’unico.
A questo punto, se io fossi Giorgia Meloni, andrei al parlamento europeo e molto semplicemente direi: “Signori, o ci aiutate seriamente, a partire da oggi stesso, a risolvere il problema con una distribuzione condivisa da tutti, oppure sarò costretta a chiedere agli italiani se vogliono restare ancora nell’Unione Europea, visto che a noi da questa “unione” non sembrano arrivare aiuti di alcun tipo. O arrivano risposte concrete nell’arco di un tempo breve, oppure in Italia faremo un referendum per decidere se restare o meno nell’unione. Fateci sapere.”
Punto. Non c’è molto altro da dire.
Chissà se Giorgia Meloni saprà ritrovare un pò di quell’orgoglio nazionale che sbandierava con tanta prosopopea quando stava all’opposizione.
Massimo Mazzucco