Venti capitoli e venti video, di settimana in settimana. È una sorta di viaggio agli inferi col biglietto di ritorno, quasi fossi un novello Dante, ma privo di un Virgilio a farmi da guida.
E allora, visto che Virgilio non c’è, in questo lungo viaggio mi accompagnate voi?
AMAZONIADE CAPITOLO 17
Amazon über alles
Di Massimiliano Cacciotti per ComeDonChisciotte.org
È strano, ma da qualche giorno mi capitano sotto mano un sacco di libri in tedesco da paccare. All’inizio pensavo fosse per la gran quantità di clienti teutonici che vivono qui in Italia, curiosamente tutti amanti della lettura. O che, forse, era roba ordinata da gente di Bolzano, di Merano, di San Candido: un folto gruppo di sudtirolesi, colti e bilingue. Solo che poi, in qualche caso, ho dovuto metterci pure le fatture, dentro a quei pacchi coi libri auf deutsch. E ho visto, per caso, che le fatture portavano la dicitura “Amazon.de”. Tutte. Dove “punto de” sta per Deutschland, Germania.
Insomma, è roba che andrà sicuramente spedita a Berlino, oppure a Francoforte. E non è la prima volta che mi succede una cosa del genere. Il mese scorso mi era capitato lo stesso con dei libri in francese, forse diretti a qualche cliente di Lione, o più probabilmente di Parigi.
Quando si sente parlare di globalizzazione, di mercato unico – e si sentono spesso in TV discorsi così – certo uno non si rende mica conto di quanto sia strano e curioso questo enorme mercato globale. Poi succede che la globalizzazione ti capita all’improvviso sotto mano, mentre fai l’operaio a Passo Corese. E che la devi imballare al volo, in una trentina di secondi, dentro una scatola dal codice E3, nella forma dei primi due volumi di un manuale di anatomia in tedesco.
E ti chiedi, mentre usi scatole in carta riciclata e nastro adesivo rigorosamente ecologico – tutta roba assolutamente green – quanti aerei ci sono voluti e quanti TIR, quanta nafta, gasolio, benzina, quanta CO2 è stata emessa, per far partire quei libri da una tipografia di Amburgo e farli arrivare alle porte di Roma, solo per essere messi dentro una scatola e poi ripartire di nuovo alla volta di Amburgo, magari per venire consegnati a un cliente che abita in Ericusspitze, al civico numero 3, giusto di fianco alla sede della casa editrice.
O, forse, è che gli stabilimenti Amazon tedeschi saranno entrati anche loro in sciopero, chissà. Oppure, da quelle parti sono a corto di personale, visto che lì in Germania il personale costa molto di più rispetto a qui.
E allora, come in un enorme Risiko, Amazon ha spostato i suoi carri armatini verso Passo Corese, dove i dipendenti costano meno e il flusso di ordini può continuare senza intoppi.
Sarà così? Mah. Vallo a capire come funziona davvero questo mondo globale, questo strano mondo dove ti conviene far viaggiare la merce per mezzo pianeta, anche se devi consegnarla nel portone a fianco al tuo.
Pare un mondo in cui i criteri della logica, dell’economia, del buon senso, sono solo ferri vecchi privi di valore. E finisce che anche tu, allora, cominci a sentirti un ferro vecchio privo di valore, buono solo per inscatolare libri in tedesco, scritti da tedeschi, per lettori tedeschi, libri che partono dalla Germania, per tornare in Germania, libri che non leggerai, né capirai mai, perché tu il tedesco non lo sai.
Sai solo di essere un piccolo carro armatino di un enorme Risiko, di cui non conosci gli obiettivi. Un carro armatino che verrà sacrificato al prossimo lancio di dadi, magari per conquistare la Jacuzia, quella regione ignota, esotica, misteriosa, che nessuno ha mai saputo, né mai saprà dov’è.
QUI IL CAPITOLO 01 DI AMAZONIADE
QUI IL CAPITOLO 02 di AMAZONIADE
QUI IL CAPITOLO 03 DI AMAZONIADE
QUI IL CAPITOLO 04 DI AMAZONIADE
QUI IL CAPITOLO 05 DI AMAZONIADE
QUI IL CAPITOLO 06 DI AMAZONIADE
QUI IL CAPITOLO 07 DI AMAZONIADE
QUI IL CAPITOLO 08 DI AMAZONIADE
QUI IL CAPITOLO 09 DI AMAZONIADE
QUI IL CAPITOLO 10 DI AMAZONIADE
QUI IL CAPITOLO 11 DI AMAZONIADE
QUI IL CAPITOLO 12 DI AMAZONIADE
QUI IL CAPITOLO 13 DI AMAZONIADE
QUI IL CAPITOLO 14 DI AMAZONIADE