LO ZENZERO può svolgere un efficace controllo dell’infiammazione in persone che convivono con malattie autoimmuni. La conferma arriva da uno studio che, per la prima volta, ha esaminato l’impatto degli integratori di zenzero sulla funzione dei globuli bianchi (in particolare su un tipo di globuli bianchi chiamati neutrofili) fornendo prove del meccanismo biologico alla base delle proprietà antinfiammatorie di questa spezia.
In uno studio precedente era stato osservato che il 6-gingerolo, il fitosterolo più abbondante nello zenzero, è in grado di contrastare l’iperattività dei neutrofili in modelli animali di lupus e APS (sindrome da anticorpi anti-fosfolipidi). Con questo recente lavoro i ricercatori, guidati dai docenti del Campus medico Anschutz dell’Università del Colorado e dell’Università del Michigan, hanno approfondito l’indagine e scoperto che l’assunzione giornaliera di un integratore di zenzero per 7 giorni (20 mg di gingeroli al giorno) da parte di volontari sani ha potenziato una sostanza chimica all’interno dei neutrofili chiamata cAMP. Questi alti livelli di cAMP si sono rivelati capaci di inibire la nettosi.
La nettosi è un meccanismo con cui i granulociti neutrofili combattono gli agenti patogeni e consiste nell’estrusione di filamenti di materiale nucleare e proteine che formano reti che intrappolano microrganismi o molecole patogene favorendone l’eliminazione (il nome deriva da NET, Neutrophil Extracellular Traps, ossia “trappole extracellulari dei neutrofili”). Quando è eccessiva, però, la nettosi sostiene l’infiammazione e la trombosi e può portare alla perdita della tolleranza immunologica, motivo per cui è implicata nella fisiopatologia delle patologie autoimmuni, ad esempio il lupus, l’artrite reumatoide e la sindrome da anticorpi anti-fosfolipidi.
Gli autori dello studio sperano che i risultati del loro lavoro possano incoraggiare il dibattito sul potenziale utilizzo di zenzero come parte dei piani di trattamento per le condizioni infiammatorie e soprattutto possano gettare le basi per un’eventuale sperimentazione clinica di questa spezia in pazienti con malattie autoimmuni guidate dalla nettosi.
In realtà non ci sono molti integratori naturali, o farmaci da prescrizione noti per combattere i neutrofili iperattivi. Lo zenzero potrebbe, quindi, essere una reale e importante risorsa da prendere in considerazione in caso di varie malattie autoimmuni come lupus, APS (sindrome da anticorpi anti-fosfolipidi) e artrite reumatoide.
Secondo quanto si legge alla fine di un articolo che è stato pubblicato sul sito del Campus Medico Anschutz dell’Università del Colorado e che riguarda proprio questa recente ricerca, lo zenzero sarebbe utile anche in caso di COVID-19.
Il che non stupisce: oltre ad avere proprietà antinfiammatorie, lo zenzero ha anche doti antibatteriche e antivirali (in questo precedente post la ricetta per la preparazione di una bevanda utile a contrastare i primi accenni di raffreddore nei malanni tipici della stagione fredda).
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VB