Mentre gli impatti economici, sociali ed ecologici delle Olimpiadi di Parigi 2024 si fanno sempre più evidenti, il Comitato Olimpico Internazionale (COI) pensa già a dove organizzare le future edizioni. Dopo le date approvate di Milano-Cortina 2026, e Los Angeles 2028, è la volta dei giochi invernali 2030 – e la possibile vittoria delle Alpi francesi si fa sempre più concreta. Mentre numerosi collettivi e comitati locali si mobilitano contro lo spreco di risorse e la cementificazione delle nostre montagne, il COI discute su dove costruire le prossime grandi opere. Non sono forse bastate le cattedrali nel deserto lasciate da Albertville 1992, Torino 2006, o quelle che si prospettano per Milano-Cortina 2026? I ghiacciai si sciolgono a ritmi velocissimi, e anziché fare il possibile per ridurre i danni, si va nella direzione opposta, accelerando la devastazione. La questione delle Olimpiadi ci riguarda dunque direttamente, ed in un’ottica di convergenza lungo tutto l’arco alpino, traduciamo e condividiamo volentieri l’appello delle compagn3 francesi per mobilitarsi il prossimo 2 dicembre contro gli impatti delle Olimpiadi nei nostri territori.
Facciamo in modo che il 2 dicembre diventi una giornata di mobilitazione contro la devastazione causata dalle Olimpiadi sui nostri territori!
Le regioni Alvernia-Rodano-Alpi e Provenza-Alpi-Costa Azzurra hanno ufficializzato la loro candidatura per i Giochi Olimpici invernali 2030. Il presidente del Comitato Olimpico Internazionale, Thomas Bach, si è dichiarato “profondamente impressionato” e il 1° dicembre questa candidatura potrebbe diventare realtà.
Mentre i ghiacciai si sciolgono a ritmi velocissimi, complice l’inazione climatica dei governi e il turismo di massa che devasta le nostre montagne, non c’è niente di più cinico che organizzare dei giochi sulle cime spoglie ricorrendo alla neve artificiale. Non dimentichiamo che i giochi invernali sono in assoluto i più inquinanti. Le Alpi francesi, inoltre, hanno già ospitato due edizioni olimpiche le cui conseguenze si pagano tutt’ora tra cementificazione delle montagne, cattedrali nel deserto, o ancora indebitamento dei comuni limitrofi.
Mentre riflettono già sull’organizzazione di un’ennesima edizione nel 2030, le conseguenze catastrofiche delle prossime Olimpiadi di Parigi 2024 sono sotto gli occhi di tutti:
– danni economici:
In piena crisi inflazionistica, è vergognoso che enormi capitali vengano sperperati al solo scopo di accrescere il prestigio della Francia. Per non parlare dei 180.000 euro che ogni dipartimento ha speso per il solo trasporto della fiamma olimpica… 15 anni di debiti per 15 giorni di festa!
– danni sociali:
Denunciamo l’allontanamento e trasferimento di persone senza fissa dimora, lo sgombero in massa delle persone più precarie e la gentrificazione di interi quartieri popolari, in particolare nella Senna-Saint-Denis (la provincia nel nord di Parigi dove è stata costruita la maggior parte delle infrastrutture). Inoltre, ci opponiamo con forza allo sfruttamento sui cantieri di persone migranti irregolari e all’impiego di volontarə non pagatə.
– danni ambientali:
Lo stato di cementificazione dei terreni nella Senna-Saint-Denis è allarmante. Lə abitantə risentono della perdita degli spazi verdi, della moltiplicazione delle isole di calore e dell’incremento dell’inquinamento atmosferico… Il tutto generosamente sponsorizzato da multinazionali ecocide come Coca-Cola e il colosso della moda LVMH.
– conseguenze democratiche:
Con le Olimpiadi, verrà inaugurato l’uso della videosorveglianza algoritmica, e si prevede la mobilitazione di 35.000 poliziotti e 20.000 militari, in un contesto di repressione sempre più violenta.
L’impatto devastante dei giochi che denunciamo qui sopra interseca numerosi spazi di lotta, dall’antirazzismo, al femminismo e all’anti-abilismo. Va ricordato, tra le altre cose, che i comitati olimpici ancora effettuano i test del sesso sullə atletə. Ovunque, le Olimpiadi riproducono lo stesso modello distruttivo, esacerbano il nazionalismo e cristallizzano le tensioni internazionali.
Possiamo continuare ad amare lo sport, e al contempo rifiutare dei mega-eventi i cui impatti sono insostenibili.
Invitiamo dunque tutti i collettivi, le associazioni, i sindacati e le persone interessate a firmare questo appello e a mobilitarsi il 2 dicembre per una giornata di azioni diffuse e di proteste in tutta la Francia e non solo. Diciamo NO alle Olimpiadi Invernali del 2030! Lottiamo contro le conseguenze devastanti dei giochi 2024!
Con creatività, prepariamo i nostri picnic, i nostri megafoni, i nostri striscioni! Facciamo musica, sport, arte, blocchiamo gli sponsor: insomma, diamo voce al nostro dissenso!
Per condividere le vostre future azioni, potete scriverci a questo indirizzo appelsjop@disroot.org e seguire le azioni vicino a voi sul nostro sito. Inviaci le tue foto, i tuoi testi, i tuoi materiali visivi… così potremo diffonderli in tutte le regioni!
Firmatari
Saccage 2024
Collectif No J.O Alpes 2030
Comité vigilance JO2024 Saint-Denis
Sauvons les Jardins d’Aubervilliers
La Quadrature du Net
Youth For Climate Paris IDF
GL Extinction Rébellion Paris Nord
GL Extinction Rébellion Paris Rive Gauche
GL Extinction Rébellion Hautes Alpes
Les Soulèvement de la terre île-de-France
Le CLAV (Collectif de Lutte Anti-Validiste)
PEPS Pour une Écologie Populaire et Sociale
Alternatiba Paris
Notre Parc N’est Pas à Vendre (Parc Georges-Valbon)
Changeons d’Ère à Taverny
Nouveau Parti Anticapitaliste (NPA)
La Brigade de Solidarité Populaire Paris Sud
ROR Paris (Rythms of Resistance – Batucada militante en appui aux luttes)
Attac France
Collectif Contre la Ligne 18 et l’artificialisation des terres
Collectif pour le Triangle de Gonesse (CPTG)
Coordination des Luttes Locales d’île-de-France
Peuple Révolté
Terres de Luttes
Off Topic Milano
Ecologia Politica Network
Venice Climate Camp
Climate Social Camp