«Questa catastrofe ambientale è iniziata lo scorso 8 dicembre, quando la nave Toconao (Maersk) ha perso 6 container al largo di Viana do Castelomentre si trovava in acque portoghesi. Uno dei container conteneva sacchi da 25 kg di pellet di plastica, di proprietà della società Bedeko Europe. Le forti correnti di questa zona dell’Atlantico hanno fatto il resto, trasportando i pellet verso le Rías Baixas galiziane – denuncia Greenpeace – Le prime notizie sono arrivate il 13 dicembre, quando i primi sacchi hanno cominciato a invadere le rive del Complesso delle Dune di Corrubedo, a Ribeira, e in altri punti dell’estuario di Muros-Noia. Nei giorni successivi, sempre più consigli comunali e organizzazioni ecologiste e ambientaliste hanno iniziato a richiamare l’attenzione sull’accaduto».
«Solo il 4 gennaio è arrivata la conferma dell’entità di questo disastro ecologico, quando l’avvocato della Bedeko Europe ha dato una stima del contenuto del container: un migliaio di sacchi di pellet. Con 25 kg in ogni sacco, ci troviamo di fronte a una fuoriuscita totale di 25.000 kg di granuli di plastica, una quantità in grado di inquinare tutta la costa, dall’estuario di Vigo fino ad alcuni punti delle Asturie, con un impatto particolarmente rilevante sulle Rías Baixas e sulla Costa da Morte – prosegue Greenpeace – La Giunta della Galizia nel frattempo ha attivato il Camgal, il piano di emergenza per l’inquinamento marino accidentale, mantenendo però il livello di emergenza a 1 (per intenderci, quello assegnato a episodi di inquinamento di piccola gravità ed estensione). Il 5 gennaio, il Governo ha notificato alla Giunta di dover attivare il livello di emergenza 2 per poter ricevere “un sostegno efficace” nella raccolta e nella pulizia dei pellet con palline di plastica. Molte persone nel frattempo si sono attivate per andare a pulire le coste galiziane, ma intanto nessuna amministrazione ha rilasciato una comunicazione ufficiale su come procedere alla raccolta dei pellet o sulla loro composizione, dato che il grado di tossicità è ancora sconosciuto. Ciò che sta accadendo in questi giorni in Galizia è grave, ma è solo una piccola parte di un problema enorme».