Energia vulcanica e Bitcoin contro il controllo finanziario globale
Di Bet17
Dopo le recenti elezioni presidenziali nella Repubblica di El Salvador, questo articolo analizza il successo della rielezione di Nayib Bukele, un leader che ha portato a una trasformazione radicale del proprio paese grazie a politiche innovative in totale rottura con il sistema monetario internazionale e relativa politica asservita.
In seguito alle elezioni presidenziali del 4 febbraio 2024, Nayib Bukele, è uscito vittorioso dalle ultime elezioni in El Salvador con un straordinario consenso elettorale (85% delle preferenze) che gli consetirà di continuare la sua opera di trasformazione politico culturale della piccola repubblica centroamericana.
Dopo la schiacciante vittoria, Bukele si è rivolto ai suoi sostenitori nella capitale del paese, illustrando i successi del suo primo mandato e le misure adottate per trasformare El Salvador nel paese più sicuro del Centro America, invitando i suoi cittadini affinché difendessero la sua visione di democrazia, confermata dal voto della nazione, invitando quindi la comunità internazionale, in particolare gli Stati Uniti e alcune delle cosidette “associazioni per i diritti umani”, a riflettere sul modo in cui concepiscono i loro valori democratici accusando apertamente gli USA di ipocrisia.
Nel corso della celebrazione per la vittoria alle elezioni, Bukele ha ricevuto uno straordinario sostegno da parte di migliaia di persone riunite per commemorare l’inizio del suo secondo mandato, dimostrando così la sua popolarità e il rinnovato sostegno della popolazione.
Spesso paragonato a personaggi come Donald Trump ed Elon Musk per il suo coinvolgimento personale con il pubblico attraverso i social media, il suo approccio al governo, che unisce strategie “populiste” con politiche favorevoli al libero mercato (quello vero), lascerà comunque la sua impronta in El Salvador e in America Latina. Non solo per aver vinto un secondo mandato superando i limiti costituzionali del suo Paese e le critiche (ipocrite) da parte dell’establishment internazionale, ma anche per il suo peculiare approccio alla governance e la sua straordinaria popolarità, che hanno raggiunto un indice di gradimento del 92% poco prima delle elezioni.
Il giovane Presidente del Salvador è quindi diventato senza dubbio una figura controversa nel panorama politico internazionale, ma ha raggiunto un successo straordinario. Bukele ha brillato in modo eccezionale in una regione del mondo segnata da continui e talvolta tragici cambiamenti politici, seguendo un percorso veramente innovativo, che posiziona il Salvador come precursore di idee politiche ancora poco esplorate (e anche molto ostracizzate) a livello globale.
Primi anni di vita e ascesa Politica
Nayib Bukele è nato nel 1981 in El Salvador durante la guerra civile salvadoregna. Cresciuto in una famiglia di origini palestinesi emigrata in El Salvador, ha affrontato pregiudizi a causa delle tensioni globali causate dai gruppi terroristici islamici. Nonostante le iniziali riserve del padre, ha costruito la sua carriera politica in El Salvador, diventando sindaco di Nuevo Cuscatlán e successivamente sindaco di San Salvador, la Capitale del Paese. Durante il suo mandato, ha mostrato uno stile di governo dinamico e progressista, promuovendo iniziative comunitarie e migliorando gli standard di vita dei suoi elettori. Tuttavia, la divergenza ideologica con il suo partito di origine, l’FMLN, lo ha portato a unirsi al partito GANA. Nel 2019, a soli 37 anni, è diventato il presidente più giovane di El Salvador, rompendo con il dominio dei partiti politici tradizionali.
Mandato presidenziale e partito delle nuove idee
Il primo mandato presidenziale di Bukele, caratterizzato da un elevato livello di gradimento, nonostante le accuse di autoritarismo che arrivavano da ogni parte del mondo, hanno portato a trasformazioni significative per la Repubblica di El Salvador. Durante il suo governo, mentre affrontava le sfide di una legislatura controllata dal duopolio di partiti di lunga data, ha fondato il partito “Nuevas Ideas” a metà del suo mandato. Ottenendo così una vittoria schiacciante alle elezioni legislative del 2021, che gli hanno consentito di ristrutturare completamente le dinamiche politiche della nazione. Grazie al solido sostegno dell’elettorato e al suo saldo controllo sia del gabinetto che del ramo legislativo del governo e di quello della Corte Costituzionale, Bukele è quindi riuscito a far approvare una legge che gli avrebbe permesso di governare per più di un mandato previsto dalla Costituzione (attirandosi così ulteriore astio dai media mainstream occidentali che vedevano nel suo successo un chiaro segnale di pericolo per l’ordine costituito che regnava nel Paese).
Ovviamente tutto questo suscitò scalpore anche in patria oltre che all’estero, in particolare da parte degli altri due principali partiti di El Salvador. Tuttavia, con indici di approvazione ad una cifra, i partiti tradizionali ebbero poche speranze di rallentare la seconda corsa di Bukele alle elezioni del 2024.
Visione economica e riforme
La visione economica del presidente Bukele si distingue per l’importanza data alle riforme.
Una delle riforme più significative è stata l’introduzione del Bitcoin come valuta a corso legale nel Paese.
Questa decisione è stata presa con l’obiettivo di promuovere l’emancipazione finanziaria del Paese (allora gravemente indebitata con le varie istituzioni finanziarie internazionali) sfidando di fatto le politiche monetarie tradizionali, che prevedono il monopolio dell’emissione di valuta da parte delle Banche Centrali agli Stati, attraverso l’indebitamento nazionale per ripagare l’interesse su tali emissioni. Inoltre, l’amministrazione del presidente Bukele ha posto grande enfasi sull’imprenditorialità, sull’innovazione e sugli investimenti stranieri.
Progetti come Bitcoin Beach, per attirare surfisti da tutto il mondo in un ambiente moderno governato e finanziato attraverso la criptovaluta, così come l’iniziativa Volcano Bond, ovvero l’emissione di Obbligazioni Statali Garantite dall’estrazione dei Bitcoin, che verrà alimentata dall’energia geotermica dei vulcani del Paese sono solo alcuni esempi. Questi investimenti in infrastrutture strategiche sono quindi operazioni concrete per sottrarre il Paese dal sistema monetario basato sull’emissione di valuta a carattere debitorio.
Tutto questo, ovviamente, non fa bene all’immagine del sistema monetario in auge che, quindi, demonizza tali iniziative tramite articoli e opinioni diffuse da media non proprio obbiettivi, anzi, piuttosto asserviti a tale sistema (insomma non sia mai che altri paesi prendano spunto da questa “repubblica delle banane” per generare valuta sfruttando risorse energetiche e infrastrutturali reali, anziché farlo in modo debitorio, basato su teorie monopolistiche monetarie, che alimentano il sistema stesso).
Tutto ciò ha quindi portato alla progettazione di un nuovo aeroporto e di linee ferroviarie, che sono state realizzate per sostenere la crescita economica del Paese e attirare così il previsto afflusso del turismo internazionale oltre agli investimenti relativi.
Anche le famigerate agenzie di Rating hanno dovuto prendere atto dell’innovazione che sta avvenendo nel Paese, cambiando il Rating della Repubblica in una “Stable” -B, dopo averla rivista al ribasso negli anni precedenti
Governance e Relazioni Internazionali
L’approccio di Bukele alla governance, caratterizzato dalla responsabilità finanziaria e dagli sforzi per semplificare le operazioni governative, oltre il rimuovere il suo Paese dalla dipendenza dal debito monetario imposto dal “sistema”, ha ovviamente suscitato sia apprezzamenti che critiche. La sua posizione nei confronti dei suoi numerosi critici internazionali, tra cui gli Stati Uniti, l’Unione Europea e il Fondo Monetario Internazionale, aggiunge complessità e interesse al suo stile di leadership.
Nonostante le critiche del “sistema”, che governa la finanza e la politica in occidente, l’approccio economico “Cypherpunk” di Bukele lo hanno reso popolare tra le persone di orientamento libertario e tra coloro (e chi vi scrive è tra questi) che considerano lo status quo delle relazioni finanziarie internazionali come semplice sfruttamento delle popolazioni. Questo, d’altro canto, ha reso inevitabile il mancato sostegno e la simpatia da parte dell’ordine internazionale costituitosi dopo la fine degli accordi di Bretton Woods.
Il futuro
L’amministrazione di Nayib Bukele è stata quindi caratterizzata da una serie di iniziative audaci, volte a posizionare il Paese come attore lungimirante nell’economia centro americana e globale, attirando, come abbiamo visto, le ire degli scettici e di chi ama lo status quo. Scetticismo che ha scatenato un’intensa esposizione mediatica focalizzata sul suo passato, sulla materia dei diritti umani, su controversie legali e voci di oscuri accordi con la malavita organizzata, nonché preoccupazioni riguardanti la concentrazione del potere, oltre all’adozione di Bitcoin come valuta a corso legale.
Ma nonostante le polemiche sollevate, è innegabile l’impatto positivo che Bukele ha avuto sull’economia e sulla sicurezza del suo Paese. A soli 42 anni, la leadership di Nayib Bukele rimane un vivace esperimento politico che, sebbene si svolga su scala ridotta (la Repubblica di El Salvador è veramente minuscola), potrebbe avere anche effetti globali nel lungo termine, spostando l’attenzione sull’adozione di massa dei BTC e della sua tecnologia per produrre valuta in modo decentralizzato. Questo contrasta efficacemente con l’evoluzione del sistema attuale che vorrebbe sfruttare la stessa tecnologia di scambio dei Bitcoin (blockchain) in modo centralizzato, tramite l’emissione delle CBDC, ovvero di avatar virtuali delle attuali valute legali che circolerebbero solo attraverso i Personal Wallet (portafogli personali), centralizzando e monopolizzando così, in modo molto efficace, sia l’emissione che la distribuzione della valuta emessa e rendendo di fatto schiava del debito, verso l’emittente, l’intera umanità.
La Storia di certo annoterà i cambiamenti di questo piccolo paese dell’America Centrale, e del suo eventuale impatto sulle politiche monetarie regionali, continentali se non addirittura mondiali, mentre l’attualità già registra, nel resto del mondo, le rilevanti questioni geopolitiche, finanziarie e culturali collegate a questa fase di cambiamento che renderà tutti noi, veri protagonisti.
Fonte Articolo: La presidenza Bukele e la sfida al potere monetario internazionale