In un solo giorno, il regime di Tel Aviv si è macchiato di una violazione massima delle Convenzioni di Vienna che rappresenta un vero e proprio atto di guerra – il bombardamento del consolato dell’Iran sul territorio sovrano siriano – e poi ha colpito il convoglio dove viaggiavano gli operatori umanitari di un’associazione, la World Central Kitchen, impegnata a fornire aiuto ad una popolazione allo stremo. Per chi non conoscesse lo stato della popolazione di Gaza in questo momento, le valutazioni dell’ICP (classificazione integrata delle fasi di sicurezza alimentare), ha recentemente rilevato “come il 70% degli abitanti di Gaza nel nord (circa 210.000 persone) si trovano ad affrontare la Fase 5 dell’insicurezza alimentare, cioè la catastrofe.
Il commento che meglio esemplifica la somma dei crimini commessi nella giornata di lunedì da Israele è quello della giurista italiana e dal 2022 relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, Francesca Albanese, attraverso il suo account X. “Lo stesso giorno in cui Israele ha bombardato un’ambasciata straniera in un paese terzo, ha poi ucciso degli operatori umanitari. Israele sta oltrepassando ogni possibile linea rossa, sempre nella totale impunità. Sanzioni adesso. Adesso le incriminazioni.”
L’impunità, garantita dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea fino a qui, deve finire. La linea rossa è stata oltrepassata. Per sempre.
Fonte L’Antidiplomatico