Ormai è certo, tutti i passeggeri dell’elicottero precipitato in Iran sono morti. Fra loro c’era anche il presidente della nazione, Raisi.
Le cause ufficiali sono quelle di un incidente dovuto al maltempo, ma in questi casi diventa difficile non sospettare un sabotaggio. Raisi infatti si era appena reso protagonista di un gesto clamoroso, quando non più di 20 giorni fa aveva ordinato un attacco (simbolico-ma-mica-tanto) contro Israele.
Per la prima volta nella storia l’Iran aveva attaccato direttamente Israele, con circa trecento razzi, missili e droni caduti sul territorio sionista. E per quanto questo attacco fosse stato giustificato dal precedente attacco israeliano all’ambasciata iraniana in Siria, il colpo psicologico sulla popolazione si era sentito chiaramente in tutta Israele.
Appare quindi come una curiosa coincidenza questo incidente aereo, a soli venti giorni di distanza, che si porta via proprio il falco che aveva condotto con mano ferma la risposta iraniana all’attentato israeliano in Siria.
Diciamo che, se davvero di incidente si è trattato, come minimo chi osa attaccare Israele si porta dietro un karma maledetto, che lo colpisce mortalmente nell’arco di poche settimane.
Massimo Mazzucco