Karim Khan non si è piegato. Nonostante le minacce dei senatori USA di ritorsioni contro di lui, il Procuratore Generale della Corte Criminale Internazionale ha chiesto di emettere un mandato di arresto per Benjamin Netanyahu e Yoav Gallant, per “crimini di guerra e crimini contro l’umanità” commessi a Gaza dall’8 ottobre in poi.
Netanyahu naturalmente se ne fotte (ha ben altri problemi, lui), e ha detto “noi andremo avanti fino in fondo”. Ma la cosa più divertente è che Netanyahu si è offeso moltissimo perchè insieme a lui la Corte dell’Aja ha incriminato anche il leader di Hamas, Yahya Sinwar, “per crimini contro l’umanità commessi in Israele il 7 ottobre”.
Netanyahu infatti non ci sta ad essere messo sullo stesso piano del leader palestinese, e ha definito “scandalosa” questa decisione, “che equipara vittima e carnefice” (nel caso non fosse chiaro, la vittima è lui, Netanyahu, e il carnefice è il palestinese). Nè poteva mancare il classico ricorso alla frase “lei offende i morti”, che è stato utilizzato in modo roboante dal ministro degli Esteri israeliano Katz, quando ha detto : “La scandalosa decisione del Procuratore Generale della Corte penale dell’Aja è un attacco frontale e senza riserve contro le vittime del 7 ottobre e i nostri 128 rapiti a Gaza”.
Questi sionisti sono davvero curiosi: quando l’ONU emette risoluzioni contro il massacro di Gaza, loro si lamentano “perchè non viene citato anche il massacro del 7 ottobre da parte di Hamas”. Se invece citi anche Hamas, e condanni tutti e due, allora si offendono perchè li metti sullo stesso piano dei terroristi arabi.
Ma che andassero tutti …. (copyright M.M.)