Respirare aria inquinata e vivere in ambienti troppo rumorosi è un fattore che aumenta il rischio di malattie mentali nei bambini e negli adolescenti, secondo uno studio internazionale pubblicato sulla rivista scientifica JAMA Network Open rilanciato dall’associazione ISDE Medici per l’Ambiente.
«L’esposizione a questi inquinanti ambientali durante le prime fasi della vita aumenta le probabilità di sviluppare disturbi psicotici, depressione e ansia durante l’adolescenza e l’infanzia» spiegano da ISDE.
«Gli interventi per ridurre l’esposizione all’inquinamento atmosferico e del rumore, come la creazione di aree verdi, potrebbero essere fondamentali per migliorare la salute mentale della popolazione», sostengono gli esperti che hanno fatto questo lavoro, guidati dalla ricercatrice Joanne B. Newbury, dell’Università di Bristol.
L’analisi, guidata da un gruppo di esperti britannici in salute pubblica e psichiatria, prende come riferimento i dati di più di 9.000 bambini tra i 12 e i 24 anni residenti nel Regno Unito. In tutti i casi, i ricercatori hanno raccolto, da un lato, informazioni sull’esposizione all’inquinamento atmosferico e al rumore ambientale con cui i bambini avevano vissuto dai loro primi anni di vita fino all’età adulta e, dall’altro, valutazioni sul loro stato di salute mentale.
«L’analisi dettagliata di tutte queste informazioni ha permesso di trovare un’associazione tra l’esposizione a queste fonti di contaminazione e il rischio di sviluppare malattie mentali nei bambini, negli adolescenti e nei giovani. Respirare aria inquinata era associato a un aumento del rischio di disturbi psicotici e depressione, mentre l’esposizione ad alti livelli di rumore era associato a un maggiore rischio di ansia – aggiunge ISDE – Con la stessa forza che gli esperti avvertono dei pericoli dell’inquinamento, insistono anche sulla necessità di applicare misure per frenarla e quindi migliorare la salute dei cittadini. Soprattutto nelle grandi città dove l’inquinamento e il rumore vanno di più. La squadra guidata da Joanne B. Newbury, infatti, suggerisce una serie di interventi per questo. Ad esempio, creando più aree verdi dove si garantisce una migliore qualità dell’aria e una sostanziale riduzione del rumore. Si chiede anche di attuare misure per ridurre il rumore ambientale nelle aree residenziali e scolastiche, promuovere politiche che regolano le emissioni negli ambienti urbani e cercare modi per ridurre l’esposizione dei più giovani a tutti i tipi di inquinamento».