Festival Sottocorrente: Transeuropa festival sbarca in laguna

Transeuropa è un festival artistico, culturale e politico transnazionale organizzato da European Alternatives dal 2007, uno spazio di attivismo translocale, solidarietà e nuovi immaginari che ogni anno si trasferisce in una città europea diversa, grazie allo sforzo congiunto di attiviste locali ed europee.

Il festival Transeuropa 2024 sbarca in laguna di Venezia. Basandosi sulla teoria ecofemminista e decoloniale, quest’anno infatti il festival indagherà e celebrerà le prospettive di un mondo orientato verso nuove relazioni tra esseri umani, specie ed elementi naturali, con un focus specifico sull’acqua e il mondo anfibio. 

Per noi del Laboratorio Occupato Morion si tratta di una collaborazione fruttuosa iniziata dalla scorsa estate, che ci ha coinvolto nella sfida di immaginare come costruire saperi e pratiche che guardino all’orizzonte europeo come un bacino di contaminazione e interscambio. La dimensione europea è sempre stata un punto fondamentale del nostro fare politica, riconoscendo le differenze e la molteplicità di approcci ed intervento, riconosciamo anche la necessità di costruire nodi di congiunzione politica che portino dialogo e confronto tra movimenti, collettivi e realtà politiche dal basso.

Le possibilità che si aprono per chi resiste dall’interno dei confini dell’Europa Fortezza – quella dei respingimenti, della militarizzazione dei confini, dell’odio razziale e xenofobo – sono quelle che possono partire solo e necessariamente dalla capacità di posizionarsi criticamente nello scacchiere degli assi di squilibrio di potere, riconoscendo il privilegio che ne deriva, guardando anche e soprattutto fuori e oltre a sé. Con questo spirito, abbiamo costruito la nostra partecipazione al Festival.

Ospiteremo realtà e persone diverse, che dalle pratiche di mutualismo alle mobilitazioni alla ricerca accademica stanno contribuendo a costruire un nuovo immaginario per cambiare il presente, affinché con il loro contributo e una costruzione collettiva di saperi e pratiche possiamo (ri)trovare nuovi modi di rispondere all’avanzata fascista, repressiva e punitiva che sta impattando le nostre vite. Affronteremo questi temi insieme ad attiviste, collettivi, ricercatrici da tutta Europa, interrogandoci su come l’immaginazione e la pratica di comunità centrate sull’etica della cura possano conciliarsi con il mantenimento e il rilancio del livello di conflitto contro Governi ed Istituzioni violente.

Il primo appuntamento è giovedì 7 novembre, dalle 15.00 alle 17.30, dove ospiteremo la tavola rotonda sui diritti riproduttivi, dal titolo “Agire la scelta: la lotta per aborto, diritti riproduttivi e genitorialità nell’era dell’estrema destra”, con la partecipazione di Caracol Olol Jackson (Vicenza), Non Una di Meno Padova, COVESAP, Obiezione Respinta- aborto in pillole (Pisa), Consultoria Mi Cuerpo Es Mio (Catania), Comitato Partecipazione Consultori (Trieste), Laboratorio salute popolare Labas (Bologna).

I diritti riproduttivi e sanitari in Italia sono duramente attaccati dalle forze di estrema destra che cercano di egemonizzare i concetti di “difensori della vita” e “famiglie tradizionali”, mentre tagliano le misure sociali e assistenziali che stanno peggiorando le condizioni di vita per ampie fasce della società. I ​​collettivi femministi hanno risposto attraverso varie forme di organizzazione di base, dalle reti di mutuo soccorso alle mobilitazioni sociali. Quali sono le sfide, i limiti e le opportunità del mutualismo dei diritti riproduttivi di fronte ai fallimenti del governo sistemico e ai suoi attacchi ai diritti riproduttivi e sanitari? Come movimenti femministi e per la giustizia sociale, come facciamo rispettare e intersecare le nostre azioni e gli sforzi di mobilitazione?

Il secondo appuntamento è venerdì 8 novembre. Dalle 16.30 alle 17.00 ospiteremo Louisa Yousfi con un keynote speech dal titolo “Decolonizzare il femminismo: come affrontare l’intersezione delle lotte?”.

Dalle 17.15 alle 19-15 ospiteremo il panel su “Etiche di cura per un’ecologia radicale: prospettive ecofemministe verso un futuro di cura”. Aprire nuove traiettorie che includono discussioni su prospettive transfemministe e giustizia climatica e ambientale: cosa significa guardare alle crisi ecologiche attraverso una lente transfemminista? Possiamo applicare l’etica della cura per immaginare nuove pratiche all’interno di movimenti che combattono contro l’estrattivismo e per un futuro rigenerativo? Ne discuteremo con Myriam Bahaffou, Alice Dal Gobbo, Paola Imperatore e Roberta Da Soller.

Il terzo e ultimo appuntamento è previsto sabato 9 novembre, dalle 15.00 alle 17.00 dal titolo: “Strategie radicali contro lo sfruttamento e la discriminazione del lavoro femminile”. Che si tratti di lavoro domestico e di cura, di lavoro turistico o di logistica, donne e migranti si trovano ad affrontare condizioni di lavoro spesso peggiori rispetto ai loro colleghi. Come possiamo sostenere e rafforzare le lotte per i diritti di queste lavoratrici? Ne parleremo con ADL COBAS (Venezia) con il collettivo Territorio Domestico (Spagna) e il sindacato Inicjatywa Pracownicza (Polonia).

Questi appuntamenti saranno pubblici, gratuiti e aperti a chiunque voglia ascoltare e contribuire. Link programma completo.

Condividi questo contenuto...

Lascia un commento