L’“Oreshnik” si unisce alla chat [i]

Vi proponiamo il terzo articolo sulla più recente sorpresa della guerra in Ucraina, in questo caso corredato da una dovizia di informazioni e spiegazioni tecniche sul suo funzionamento e sui suoi effetti letali. Sembrerebbe che questo missile russo, diversamente da altre “wunderwaffen” della storia degli ultimi 125 anni (p.es. la “grande Berta” nella 1a G.M., le V1 e V2 nella 2a) spesso solo immaginate o gabellate, possa essere davvero quello che gli anglo-sassoni chiamano un “game-changer”…, i filmati degli impatti (per i quali ringrazio l’amico Markus per il suo aiuto) sono decisamente impressionanti, così come lo sono le fredde spiegazioni tecniche. Qualcuno capirà? Non lo sappiamo, ormai l’unica certezza che ci resta è l’idiozia del genere umano e l’intrinseca malvagità (di per sé sinonimo anche di idiozia) di chi lo manipola. Buona lettura.

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Mike Mihajlovic – Black Mountain Analysis – 24 novembre 2024

Un recente attacco missilistico russo è seguito poco dopo che l’Ucraina ha ottenuto l’autorizzazione a utilizzare armi di fabbricazione statunitense e della NATO sul territorio russo. Nemmeno un giorno dopo che Biden ha approvato l’uso degli ATACMS, ne sono stati lanciati sei, seguiti dagli Storm Shadows e dagli SCALPS. Il Presidente Putin non ha atteso a lungo per rispondere: un nuovo missile si è unito alla chat ucraina. Si credeva e si ipotizzava che i drammatici colpi fossero stati inferti da un missile balistico intercontinentale RS-26 Rubezh o da una sua variante ma si trattava di qualcosa di nuovo, usato con rabbia per la prima volta: Oreshnik (nocciola). Il Presidente Putin ha dichiarato che è la prima volta che un’arma del genere viene utilizzata. Un funzionario statunitense ha dichiarato che la Russia li aveva avvertiti poco prima dell’attacco a Dnipro. L’informazione è arrivata probabilmente attraverso i canali di riduzione del rischio nucleare e anche Dmitry Peskov ha confermato l’avvertimento di 30 minuti.

Il lancio del missile è stato rilevato nella regione di Astrakhan, a circa 1.000 km da Dnipro ed è avvenuto durante gli attacchi missilistici e di droni in corso in quel momento. È verosimile che l’intelligence statunitense abbia avvertito Kiev dell’attacco.

Gli ucraini hanno una loro interpretazione: “Le Forze Armate russe potrebbero aver realizzato due prototipi del missile balistico Kedr a partire da ottobre. Non si parla ancora di produzione in serie. Il missile in sé si chiama Oreshnik, un nome scientifico. Il sistema si chiama Kedr ed è un vettore di armi nucleari”, ha dichiarato Budanov, capo della Direzione principale dell’intelligence ucraina (GUR).

Yuzhmash

Prima di entrare nel merito del missile stesso (che al momento è una grande incognita), facciamo una deviazione e parliamo dell’obiettivo e della sua importanza; il primo era Yuzhmash, ora noto come Pivdenmash.

Quanto è (era) importante Pivdenmash per la difesa ucraina? Parliamo innanzitutto delle origini. In epoca sovietica Yuzhmash, il gigante industriale militare ucraino di Dnipropetrovsk, era uno dei leader mondiali dell’industria spaziale e missilistica. Dopo l’indipendenza, ha prodotto missili per molti progetti spaziali internazionali, compreso il programma spaziale russo. Tuttavia, le cose non sono andate lisce. Nel 2014 l’azienda ha rischiato la bancarotta. La situazione è peggiorata significativamente dopo il Maidan e lo scoppio della guerra civile nell’Est. Gli ordini russi sono diminuiti più volte, soprattutto quelli per la manutenzione dei missili balistici intercontinentali SS-18 (“Satan”), il cui numero di testate nucleari costituiva circa la metà del potenziale nucleare terrestre russo).

Yuzhmash_1

Yuzhmash ai tempi della produzione…

Yuzhmash_2

KB Pivdenie (Ufficio Progettazione Pivdenie) e Pivdenmash hanno sviluppato un nuovo complesso missilistico tattico per le forze armate ucraine, il Grom-2 (Tuono-2). Utilizza un missile da crociera basato sul Korshun (Aquilone) per distruggere obiettivi terrestri e costituisce la base per altri missili operativi con una gittata maggiore. Gli sviluppatori e alcuni cosiddetti esperti dei media occidentali hanno affermato che il complesso è di gran lunga migliore e avanzato rispetto alla sua controparte russa, l’Iskander. Nonostante gli scarsi finanziamenti e la crisi diffusa in Ucraina, nel periodo 2009-2013 Pivdenie ha sviluppato soluzioni fondamentali per migliorare le caratteristiche tecniche del Grom-2, finalizzate al mercato delle esportazioni e alla cooperazione tecnico-militare. L’ulteriore sviluppo del sistema missilistico delle forze di terra consentirebbe a una catena di comando unificata di operare in modo indipendente a livello tattico, ma incorporata in una rete, condividendo le informazioni provenienti dalle risorse esistenti e da fonti di nuova introduzione, come i veicoli aerei senza pilota (UAV, droni) e i dati satellitari di osservazione, autorizzando così attacchi a varie gittate da un unico lanciatore.

Grom_TEL

Grom-2 (Tuono-2)

Pivdenmash ha proposto di produrre non solo missili e sistemi missilistici, ma anche caserme mobili e armi leggere, e di installare una linea di produzione di munizioni per armi leggere. Il governo non ha risposto. Va sottolineato che i separatisti della Repubblica Popolare di Luhansk hanno catturato una fabbrica di munizioni di piccolo calibro, che era l’unica impresa in Ucraina a produrre cartucce per la pistola Makarov.

Con l’inizio dell’Operazione Militare Speciale russa, Pivdenmash è diventata più visibile per le sue capacità tecniche e per l’importanza della difesa ucraina. La fabbrica è stata presa di mira più volte e ha subito danni significativi, ma ha continuato a operare. Ad esempio, nel novembre 2024, i missili hanno colpito le officine, danneggiando la sezione degli utensili speciali.

Quando la fabbrica fu progettata, all’inizio degli anni ’50, furono stati compiuti sforzi significativi per fornire un numero sufficiente di postazioni sotterranee che fossero immuni agli attacchi di armi convenzionali e persino nucleari.

Yuzmash_plant

Impianto di Yuzhmash/Pivdenmash.

In diversi casi il presidente ucraino ha dichiarato che l’Ucraina è in grado di riprendere la produzione di missili balistici intercontinentali, precedentemente prodotti nello stabilimento di Yuzhmash. È una sfida seria per la Russia e una delle ragioni per neutralizzare completamente le capacità di Yuzhmash/Pivdenmash.

Alcune delle strutture sotterranee possono essere facilmente trasformate in officine, autosufficienti per funzionare per un certo periodo, e comunque relativamente ben protette dai missili balistici russi con testate ad alto esplosivo da 500 kg. L’utilizzo del luogo per la prima dimostrazione del missile balistico a raggio intermedio non è una coincidenza: un attacco accuratamente pianificato, quando la maggior parte dei lavoratori non è presente nell’impianto (per evitare vittime civili), con un’arma nuovissima accanto al messaggio all’Occidente, ha un valore pratico: eliminare definitivamente gli impianti di produzione e riparazione.

Secondo alcuni analisti, l’impianto e il suo ufficio di progettazione sono tra le basi militari sotterranee più estese e fungono da modello per i complessi sotterranei nordcoreani. Questo complesso non è l’unico, un altro enorme impianto militare è la fabbrica Malyshev, che produce carri armati T80 e ripara quasi tutti i tipi di carri armati e veicoli blindati utilizzati dall’Ucraina. Secondo stime occidentali, dispone di aree di parcheggio sotterranee che possono ospitare 90 carri armati e altri veicoli blindati (). La fabbrica di Malyshev è collegata alle officine da ferrovie di superficie e sotterranee, progettate per rimanere operative in tempo di guerra. L’Ucraina può essere grata a Stalin, che fece in modo che gli impianti di Yuzhmash e Malyshev fossero ricostruiti in modo da essere molto più resistenti rispetto a prima del 1941.

Il livello dei danni inflitti a Pivdenmash e Malyshev è discutibile e, a seconda delle origini e delle preferenze dell’analista, va dalla distruzione a danni insignificanti. Bisogna tenere presente che l’Ucraina non ha avuto tempo sufficiente per passare completamente alla produzione bellica, quindi, per quanto ottimale, è ragionevole credere che la maggior parte delle infrastrutture della fabbrica sia stata distrutta o danneggiata, ma che non si sia ottenuto un colpo decisivo o una distruzione completa.

L’impatto di questo attacco missilistico sul bersaglio è sorprendente: l’aspetto interessante è che in superficie o in prossimità della superficie non ci sono segni visivi delle esplosioni tipiche delle detonazioni. Ciò significa che le testate sono probabilmente penetrate in profondità nel terreno con uno slancio incredibile e hanno colpito i luoghi sotterranei (officine) con una forza pari a quella di una “detonazione”. L’onda d’urto cinetica sarà probabilmente potenziata dall’espansione istantanea dell’umidità del suolo esposta alle alte temperature causate dalla testata e dall’attrito dell’intrusione nel terreno a tali profondità.

Osservando l’intervallo temporale tra il lampo di luce e la scomparsa del vettore (o della testata) di rientro e combinandolo con l’altezza stimata delle nubi di circa 600 metri (come da bollettino meteo ucraino delle 02:00 del mattino) si può notare che la testata colpisce il suolo a circa 0,15 secondi dall’uscita dalle nubi. La velocità calcolata è di circa 4 km/s o 11,8 Mach. Chiunque può giocare con il tempo aggiungendo o riducendo millisecondi, ma la velocità calcolata sarà nell’intervallo di Mach 10+.

Oreshnik

Il precursore del moderno Oreshnik è l’RSD-10 Pioneer (SS-20 Sabre). Al momento del suo ritiro, come previsto dall’accordo sulla riduzione dei missili balistici a raggio intermedio, l’esercito sovietico disponeva di 650 di questi missili. Si trattava di un missile a due stadi a propellente solido lanciato da un TEL mobile su strada. Poteva trasportare un carico utile (testata) di 1.600 kg o essere equipaggiato con una testata nucleare da 1 MT o, nelle varianti successive con configurazione MIRV, con tre testate da 150 KT.

Quando nel 2019 il presidente Trump ritirò gli Stati Uniti dal trattato INF, fornì alla Russia un incentivo a sviluppare l’Oreshnik.

SS-20

RSD-10 Pioneer (SS-20), predecessore del moderno Oreshnik.

SS-20-MIRV_head

Il missile Oreshnik è ancora un’incognita e alla fine del 2024 le sue caratteristiche potranno essere solo ipotizzate. Secondo il colonnello della difesa aerea russa Mikhail Khodarenok, i missili di tipo Oreshnik avranno probabilmente diverse gittate, caratteristiche del carico utile, sistemi di guida, sistemi per combattere le difese antimissile nemiche e sistemi per disturbare i radar nemici. Potrebbe anche essere una variante più piccola ed economica con una gittata di 1.500-2.000 km o un missile dotato vettori di planata ipersonici manovrabili. Khodarenok ha anche detto che non si tratta di una versione più piccola dello Yars (meno uno stadio), ma dello sviluppo della riserva scientifica e tecnica, delle tecnologie che gli uffici di progettazione e l’industria russa hanno oggi. Ha anche affermato che l’Oreshnik è un’evoluzione creativa delle idee contenute nello Yars.

Gli Stati Uniti ritengono che l’Oreshnik sia solo un missile sperimentale e che la Russia, nella migliore delle ipotesi, possa averne solo pochi, il che significa effettivamente che “non ci sono preoccupazioni”. La ragione di ciò sta probabilmente nel discorso del Presidente Putin, che ha menzionato la parola “test”. Questo riecheggia negli ambienti della NATO, ma la verità potrebbe essere ben diversa.

Secondo il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, il missile Oreshnik è basato sul progetto dello RS-26 Rubezh. Lo RS-26 è un missile balistico intercontinentale (ICBM) a combustibile solido, derivato dal missile RS-24 Yars, in grado di trasportare MIRV o il vettore di planata ipersonico Avangard. L’Avangard è progettato per trasportare carichi nucleari o convenzionali a velocità fino a Mach 20, eseguendo al contempo manovre evasive per eludere le difese missilistiche.

Quando l’Oreshnik colpisce

Il missile è sconosciuto, ma l’effetto della sua testata è un argomento affascinante da trattare. Il sistema missilistico “Oreshnik” ha caratteristiche straordinarie per quanto riguarda la modalità cinetica “colpire per uccidere”. Le testate sono costituite da metalli speciali e i motori possono spingere questi “blocchi” a Mach 10-11, trasformandoli in killer cinetici. La logica è semplice: maggiore è la velocità, maggiore è l’energia erogata. Pertanto, questo blocco terminale non richiede materiale esplosivo, ma metallo pesante, duro e ad alto punto di fusione. A velocità così elevate, la penetrazione nel bersaglio provoca una distruzione massiccia all’impatto tramite le onde d’urto, creando un mini-terremoto localizzato ad alta concentrazione. Non è necessario che il bersaglio venga colpito con precisione (basta che sia nelle vicinanze: la pura energia e il trasferimento di quantità di moto produrranno onde d’urto tali da rompere le strutture di cemento in profondità. A tal fine, è stata sviluppata una “esplosione “camouflet”, un’esplosione a una profondità relativamente elevata, che non produce cambiamenti visibili sulla superficie del terreno. La distruzione di oggetti sotterranei avviene quando l’oggetto si trova all’interno della zona di frattura.

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Il professor Balagnsky, nel suo libro sugli effetti dannosi delle armi e delle munizioni, ci fornisce una spiegazione eccellente.

Quando un’onda d’urto raggiunge la superficie del terreno, le onde superficiali iniziano a propagarsi dall’epicentro dell’esplosione. La comparsa delle onde superficiali è dovuta alla velocità di massa delle particelle di terreno dietro il fronte dell’onda d’urto. Dopo il passaggio dell’onda d’urto, le particelle del suolo, muovendosi per inerzia, superano la loro posizione di equilibrio e tornano alla loro posizione originale (1).

Di conseguenza, le particelle di terreno oscillano longitudinalmente lungo la direzione del movimento dell’onda d’urto. Allo stesso tempo, nelle direzioni perpendicolari al movimento dell’onda d’urto, si verificano oscillazioni trasversali delle particelle di terreno, legate alla resistenza dei corpi solidi a cambiare la loro forma (2).

L’azione congiunta delle vibrazioni longitudinali e trasversali delle particelle di terreno provoca la propagazione di un’onda sismica superficiale (onda di Rayleigh) lungo la superficie libera del terreno a partire dall’epicentro dell’esplosione. Il punto è che le particelle di suolo sulla superficie del terreno sperimentano una minore resistenza da parte dell’ambiente circostante durante il loro movimento rispetto alle particelle in profondità, perché le particelle in superficie hanno un’area di contatto molto più piccola (circa la metà dell’area) rispetto alle particelle in profondità (3).

L’onda sismica provoca oscillazioni delle particelle di terreno al di fuori del raggio di frattura, cioè nella zona di deformazione elastica. La registrazione degli spostamenti orizzontali delle particelle di terreno sotto l’azione delle onde sismiche consente di ottenere il cosiddetto sismogramma di esplosione. All’inizio, lo strumento registra le oscillazioni forzate del terreno sotto l’azione dell’onda d’urto. Il periodo di queste oscillazioni corrisponde alle deformazioni elastiche del terreno in corrispondenza del fronte d’urto (τ = 0,005-0,050 secondi). Questa fase di oscillazione è chiamata onset. Dopo 1-10 secondi dall’inizio della fase di entrata, inizia la fase principale delle oscillazioni libere del terreno, che è un’onda sismica (4)

Se il blocco è dotato di esplosivo, ciò intensificherà ulteriormente le onde d’urto. Caricata con una carica nucleare, nessuna struttura sufficientemente profonda può offrire riparo per 2-3 colpi.

Ciò significa che anche il centro di comando sotterraneo di Kiev, dove Zelensky e la sua squadra si rifugiano, non offre una protezione significativa. Sarà interessante vedere cosa potrebbe accadere se la Russia lanciasse un missile con un solo penetratore cinetico (lo stesso di Pivdenmash) verso il centro di comando di Kiev solo come avvertimento. Con la nuova politica di deterrenza nucleare, l’opzione di usarlo è sul tavolo, e indica che lo Oreshnik può essere dotato di questo tipo di arma in qualsiasi momento. Qualcuno potrebbe chiedersi se questi missili possono essere intercettati, e la risposta è semplice: niente nell’arsenale occidentale può intercettarli. Quindi, anche se il THAAD viene trasferito in Ucraina accompagnato da diverse batterie di PAC-3, possono solo stare a guardare: questi missili sono impossibili da intercettare e non hanno contromisure.

Quando si verifica un impatto iperveloce, il dispositivo di impatto si comprime, inviando un’onda d’urto nelle rocce circostanti. L’onda d’urto attraversa anche l’impattatore stesso e, mentre lo attraversa, subisce una notevole pressione. Quando l’onda d’urto raggiunge la superficie superiore del proiettile, viene riflessa come onda tensionale o onda di rarefazione. Quest’onda riflessa rilascia o scarica la pressione accumulata dall’onda d’urto; il rilascio di pressione si traduce in un rapido rilascio di energia che fonde o vaporizza il proiettile (5).

Ciò che accade durante l’impatto tra un corpo iperveloce e un bersaglio statico può essere illustrato come segue:

slow_impact_crater

medium_impact_crater

fast_impact_crater

Come cambia la forma del cratere nelle barriere di piombo quando si verifica l’impatto di vettori compatti di acciaio della stessa massa a velocità diverse (Balagansky: Damaging Effects of Weapons and Ammunition)

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Proprietà del materiale in funzione delle condizioni di impatto. Velocità d’impatto Vs e velocità di deformazione έ. (Balagansky: Effetti dannosi di armi e munizioni)

Conclusione

L’attacco con l’Oreshik a Yuzhmash è stato un messaggio chiaro e convincente per l’Occidente. Gli effetti sul bersaglio sono un segreto strettamente custodito, e ci sono stati tentativi di declassare il missile stesso e i suoi effetti, come già avvenuto molte volte in passato. Questo messaggio è stato accuratamente calcolato per evitare uno scontro aperto con l’attuale amministrazione statunitense e provocare eventuali ritorsioni da parte di quest’ultima. I partner europei, soprattutto Regno Unito e Francia, sono solo ombre di ex potenze coloniali guidate da leader incompetenti che vivono ancora ai tempi degli imperi e della “diplomazia delle cannoniere” e sono scollegati dalla realtà. Il messaggio del Presidente Putin è chiaro: fermatevi, o ci saranno conseguenze.

Nessuno può dire con certezza cosa potrà accadere in futuro, ma c’è spazio per gli scenari ipotetici. Una possibilità è che gli impianti che producono gli Storm Shadow e gli SCALP si trovino ora nel raggio d’azione degli Oreshnik. Bastano due missili per renderli inutilizzabili a tempo indeterminato. Gli attacchi potrebbero avvenire di notte per evitare vittime tra i civili. Queste imprese non lavorano 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

Anche gli hub logistici e i depositi della NATO sono a portata di mano. Gli Oreshnik potrebbero anche non essere necessari in caso di sabotaggio, ma i leader di questi Stati ex-coloniali hanno la possibilità di evitare la terza guerra mondiale, che è dietro l’angolo. I prossimi mesi, fino a quando l’amministrazione di Biden non sarà uscita di scena, saranno cruciali.

Nel frattempo, gli Oreshnik saranno fabbricati e gli obiettivi saranno costantemente aggiornati.

M_MihailovicMike Mihajlović è un ingegnere e fisico professionista con oltre 25 anni di esperienza. È uno specialista di tecnologia militare, in particolare di sistemi d’arma, missili, radar e camuffamenti. La sua area di specializzazione comprende le contromisure radar e la progettazione di esche. In una situazione unica, è stato membro delle forze armate jugoslave durante il conflitto e successivamente, dopo essere emigrato in Canada, è stato anche membro delle Forze armate canadesi (ufficiale), sezione ingegneri elettrici e meccanici, e ha prestato servizio in Afghanistan. Mike è autore di numerosi libri e articoli relativi alla tecnologia stealth, all’ingegneria radar, all’ingegneria missilistica e ad argomenti simili.

Link: https://bmanalysis.substack.com/p/oreshnik-enters-the-chat-i

Scelto e tradotto (IMC) da CptHook per ComeDonChisciotte

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