Cresce la protesta contro il cosiddetto “Ddl sicurezza”, il provvedimento firmato dai ministri Piantedosi, Nordio e Crosetto che ha avuto il via libera alla camera e che è in attesa di approvazione al Senato. Sono numerose le iniziative nei territori, accomunate da un obiettivo comune: contrastare la cultura autoritaria e reazionaria del governo Meloni, di cui questo disegno di legge è espressione organica.
A Padova, giovedì 10 ottobre, oltre 200 persone hanno partecipato a un’assemblea tenutasi al centro sociale Pedro, dalla quale è scaturita la necessità di attivare un percorso regionale che ha già individuato una prima manifestazione, sabato 26 ottobre. Si legge in un commento dell’iniziativa: «Ogni componente dell’assemblea ha saputo indicare come questo disegno si palesi come un tentativo muscolare di rendere il governo dell’intera società più repressivo, puntando su punizioni più dure e nuovi reati, contro ogni forma di dissenso e di lotta (dall’emergenza abitativa, alla crisi ecologica fino ad arrivare ai luoghi di lavoro). Ma non solo: l’impianto ideologico su cui si regge il ddl è la restrizione di tutti gli ambiti di esercizio della libertà individuale ed incarna repressione politica, controllo sociale, populismo penale e razzismo, trasformando il diritto in privilegio».
Ma sono tanti i territori in cui stanno prendendo vita assemblee, incontri di approfondimento e manifestazioni. Il tentativo è quello di costruire una convergenza nazionale, che sappia andare oltre le identità sindacali, partitiche e di movimento. Proprio ieri, la neonata Rete Nazionale No Ddl Sicurezza ha lanciato una giornata di mobilitazione diffusa, con iniziative a Roma, Bologna, Reggio Emilia, Milano, Parma, Salerno.
Nella capitale, centinaia di persone con maschere di animali selvaggi hanno bloccato la grande arteria metropolitana via Cristoforo Colombo e sanzionato con vernice lavabile il Ministero della transizione ecologica. «Si tratta un primo segnale di opposizione al ‘decreto Ungheria’ e altre azioni seguiranno a Roma e nel Paese fino a che non verrà fermato il Disegno di Legge. Lo slogan che ci unisce è ‘Se fate il fascismo, noi facciamo la Resistenza’ che sancisce la necessità di praticare un’opposizione radicale e di massa alla svolta autoritaria».
A Bologna manifestazione pomeridiana in Piazza Nettuno, mentre a Reggio Emilia un corteo cittadino ha percorso le vie del centro, con partenza da via Emilia San Pietro. Corteo anche nel centro di Parma. A Milano, nel corso della manifestazione dell’opposizione sociale, convocata nel quartiere Bicocca dopo lo sgombero dello storico centro sociale Casaloca, è stata fatta una grande scritta sull’asfalto “No Ddl 1660”. A Salerno striscionate in tutta la zona Est della città
Tra gli appuntamenti futuri di maggiore rilievo, spicca l’assemblea nazionale che si terrà a Roma, probabilmente nel mese di novembre. Questo incontro avrà un’importanza cruciale per consolidare le reti di opposizione e definire le prossime tappe della mobilitazione contro il Ddl sicurezza. L’assemblea servirà non solo a delineare le strategie di resistenza, ma anche a organizzare una manifestazione di massa a Palazzo Madama, il giorno in cui il Ddl verrà discusso al Senato. La speranza è che sia un momento in cui tutte le forze sociali e politiche contrarie alla deriva autoritaria provino a costruire una convergenza reale.
In copertina una foto della manifestazione a Reggio Emilia.