Di Patrizia Floder Reitter
Quando la lettera del paziente è comparsa sui social, molti hanno pensato a una fake news. Lo stato di emergenza Covid è finito da 33 mesi eppure questo era il tono e il contenuto della missiva proveniente dal reparto di cardiochirurgia dell’ospedale Cattinara di Trieste, una delle eccellenze nel panorama sanitario nazionale. Al malcapitato, che vive a Muggia, in data 12 dicembre 2024 si comunicava questo: «Lei è stato registrato in lista d’attesa elettiva con diagnosi di cardiopatia valvolare con insufficienza aortica severa. Non è stato poi operato per rifiuto di sottoporsi a vaccinazioni.
Le saremmo grati se ci restituisse la presente lettera firmandola in calce per essere cancellato dalla lista d’attesa. La informiamo che, in caso di mancata risposta, procederemo comunque alla sua cancellazione dalla lista. Qualora lei lo desiderasse, saremo lieti di rivalutare la sua situazione in futuro». Firmato Enzo Mazzaro, primario del polo cardio chirurgico triestino dal febbraio del 2021. Sarà mai possibile che, fuori pandemia, si abbia ancora così in spregio la salute di un cardiopatico, il nome del dio vaccino? Purtroppo, la lettera non è una bufala. Quello che vi raccontiamo sarebbe meritevole di denuncia all’Ordine dei medici e anche alla Procura perché il rifiuto a operare una persona non vaccinata è di pochi giorni fa e senza la scusa di un’emergenza di salute pubblica.
«Mio marito non ha voluto accettare, la scorsa estate, di essere vaccinato contro Covid, influenza, herpes zoster e pneumococco», ci spiega la consorte che preferisce mantenere l’anonimato. «Dopo averci fatto capire che non era un atteggiamento gradito e che, per questo, non lo operavano, il 19 dicembre ci siamo ritrovati con la comunicazione nella cassetta della posta che lo invitava a cancellarsi dalla lista d’attesa». Partiamo dalla lettera, spedita il giorno 12 dal reparto del primario. Circolata inizialmente in una chat privata di giuslavoristi e medici che la commentavano suggerendo le azioni più incisive per tutelare la salute del paziente in cerca di un consiglio, è poi finita su X e visualizzata da migliaia di utenti. Abbiamo cercato di parlare con il dottor Mazzaro ma, attraverso la segretaria, ci ha fatto sapere che «della questione si sta occupando l’ufficio legale di Asugi», l’Azienda sanitaria universitaria giuliano isontina. Interpellata la responsabile dell’ufficio, la dottoressa Federica Berni ha puntualizzato con La Verità che lei non può dare informazioni perché dei rapporti con i media si occupa l’ufficio stampa dell’Azienda sanitaria. Inutile precisazione, era solo per avere una risposta veloce e e legale senza aspettare i tempi della comunicazione aziendale. Invece, a conferma di quanto sospettavamo, l’ufficio stampa se ne è uscito con una laconica risposta: «La questione è trattata dall’ufficio legale di Asugi che non rilascia dichiarazioni». La questione è davvero grave, ci crediamo che si muovano con piedi di piombo alla faccia della trasparenza.
Per fortuna, il diavolo fa le pentole ma non i coperchi. Grazie alla testimonianza della signora, abbiamo saputo che poche ore dopo l’interessamento della Verità lei e il marito hanno ricevuto una telefonata con l’invito a presentarsi nei prossimi giorni nel reparto di cardiochirurgia. Forse stanno cercando di rimediare a una decisione indegna? Il paziente triestino, non vedente, sofferente anche di altre patologie, verrà operato sebbene, nel frattempo, non abbia cambiato idea in tema di vaccini antiCovid, antinfluenzali e anti herpes zoster? Qualunque sia la decisione che Asugi prenderà sotto Natale – ci auguriamo annunci una buona novella – rimane la vergogna di quella comunicazione a una persona sofferente. Domenico Liberati, del comitato Difesa minori, ha chiesto alla Regione Friuli Venezia Giulia, alla direzione sanitaria universitaria giuliano isontina e al Garante regionale dei diritti della persona, di poter «accedere agli atti e documenti» della struttura ospedaliera «che concernono l’adozione di protocolli in materia di esclusione dalle liste di attesa». Così pure di sapere «quanti utenti sinora sono stati esclusi dalle liste di attesaper qualsiasi tipo di prestazione sanitaria, e in caso affermativo in virtù di quale norma sono stati esclusi». Ma che cosa rischia, nel frattempo, un paziente al quale è stata diagnosticata una «cardiopatia valvolare con insufficienza aortica severa»?
L’abbiamo chiesto a Giuseppe Barbaro, dirigente medico ospedaliero specialista in medicina interna e in cardiologia. «L’indicazione chirurgica per la sostituzione vascolare viene posta nei casi in cui il paziente è sintomatico, ad esempio è dispnoico ovvero ha difficoltà a respirare. Un ulteriore ritardo può causare scompenso cardiaco, anche causa di morte», spiega lo specialista. Eppure il signore di Muggia è stato abbandonato a sé stesso. Doveva pure auto cancellarsi dalla lista d’attesa, secondo la più feroce delle logiche ospedaliere che sopravvive alla chiusura dell’epoca emergenziale. Signor ministro della Salute Orazio Schillaci, come può permettere che un ospedale rifiuti un intervento chirurgico a chi non si è vaccinato? Dove sta scritto che aver fatto l’anti Covid o l’antinfluenzale o addirittura il vaccino contro il «fuoco di Sant’Antonio» sono condizioni imprescindibili per entrare in una sala operatoria?
C’è solo da rabbrividire a pensare a quante direzioni sanitarie seguiranno l’esempio di Asugi, applicando arbitrariamente regole non stabilite per legge e mai indicate in circolari pre o post pandemiche. Torneremo davvero mai alla normalità e al rispetto delle persone?
Di Patrizia Floder Reitter
24.12.2024
Fonte: La Verità – https://www.ilgiornaleditalia.it/news/salute/672024/cattinara-ospedale-operazione-al-cuore-paziente-non-vedente-vaccino-covid.html