C’è vita oltre il denaro?

Il libro di Charles Eisenstein Oltre il denaro è molto utile per chi volesse capire la genesi del nuovo e incontrastato “dio”, come si è sviluppato nel corso dei secoli e perché è diventato l’obiettivo principale dell’esistenza umana. Il che è anche paradossale perché in natura non esiste e già questo dovrebbe renderci sospettosi; inoltre, come spiega bene Eisentstein, è qualcosa che può essere creato dal nulla per gli interessi di questi o quelli, come accaduto in maniera evidente nella crisi del 2008 per salvare banche varie che “non potevano fallire”. Perché loro non sono mica come noi umili mortali, che non solo dobbiamo pagare sempre e comunque tasse, gabelle, bolli, interessi, imposizioni folli e mille altre diavolerie per renderci la vita infernale ma possiamo fallire tranquillamente senza che nessuno ci venga a salvare, anzi sono proprio le banche stesse che fanno fallire spesso e volentieri la gente, mentre loro vivono in un mondo parallelo dove tutto è concesso, tutto è fattibile, basta inventarsi i soldi dal nulla e farli apparire nei loro conti. Leggiamo cosa dice
in merito Eisenstein: «L’usura è oggi intrecciata al tessuto stesso del denaro, fin dal suo principio. Il denaro si crea quando la Federal Reserve (o la BCE o un altra banca centrale) compra sul libero mercato dei titoli che fruttano interessi (tradizionalmente buoni del tesoro, ma più di recente ogni sorta di titoli cartoralizzati e altre porcherie finanziarie). La Fed o la banca centrale crea questi nuovi soldi dal nulla, con un colpo di penna, o di tastiera. Per esempio quando nel 2008 la Fed acquistò alla Deutsche Bank 290 miliardi di dollari in titoli cartoralizzati, non utilizzò del denaro già esistente per effettuare l’acquisto: ne creò di nuovo attraverso una registrazione contabile sul conto della Deutsche Bank».
E ancora: «Il tipo di denaro appena descritto è noto come “base monetaria” o M0. Corrisponde alle riserve bancarie (e al denaro contante). Il secondo passo avviene quando una banca concede un prestito ad un’impresa o ad un individuo. Anche qui, nuovo denaro viene creato come registrazione contabile sul conto del mutuatario. Quando una banca emette un prestito di un milione di dollari a un impresa, non sottrae quella somma da qualche altro conto: la fa esistere semplicemente scrivendola. Così è stato creato un milione di dollari di soldi nuovi, e più di un milione di dollari di debito».
Sostanzialmente siamo in un mondo di usura legalizzata, dove il “verbo” è la crescita infinita in un mondo dalle risorse finite che conseguentemente rende possibile la creazione di debiti eterni che non potranno mai essere ripagati ma che servono a mantenere persone e mondo stesso in ostaggio del dio denaro e di chi lo idolatra, in primis le banche. L’autore spiega da dove si creano le crisi finanziarie, chi ne sono i responsabili, a cosa servono, chi ne paga le conseguenze in un tragico giochino truccato che è sempre lo stesso, dove ci guadagna chi ha di più e ci perde chi ha di meno con paesi ed economie in ginocchio e un corollario di guerra, miseria, fame,  inquinamento.
Il denaro deve essere in mano a pochi ma in quantità astronomiche, esattamente come avveniva nell’antica Roma con pochi ricchi e una moltitudine indebitata a vita, anche solo per fare fronte alle necessità essenziali. In duemila anni non è cambiato nulla, anzi semmai abbiamo peggiorato perché ora la distanza fra i super ricchi e la moltitudine di poveri in proporzione è aumentata in maniera siderale; altro che progresso e civiltà! L’esatto contrario: siamo regresso e barbarie. Eisenstein si sofferma poi sulla distruzione della comunità per rendere il denaro e l’individualismo sempre più importante. Trasformare tutto in denaro non potrà che portarci all’inevitabile suicidio ed è infatti quello che sta accadendo, laddove anche le risorse naturali che ci tengono in vita vengono considerate merci. Si pensi al legno: una volta utilizzato tutto il capitale legname attraverso il taglio degli alberi, avremmo un vantaggio economico ma saremo tutti morti per mancanza di ossigeno.
Ma ai capitalisti, agli adoratori del dio denaro, tutto questo non importa, probabilmente andranno a vivere su Marte e infatti i mega miliardari già si stanno preparando con missioni spaziali ad hoc.
​Come alternative a una situazione che per la sua follia ci sta portando al collasso, l’autore rivaluta l’importanza del dono che ha sempre constraddistinto le società umane con tutti gli aspetti positivi che ha sulla comunità. Inoltre propone prestiti a tasso negativo così da non dare più al debito la possibilità di strangolare il mondo. Propone anche il ricorso alle monete locali ma ne rileva giustamente anche i limiti.
I passi che propone per un cambiamento della situazione sono:
-La cancellazione del debito
-La moneta ad interesse negativo
-Eliminazione delle rendite economiche e risarcimento per il consumo dei beni comunitari
-Internalizzazione dei costi sociali e ambientali
-Rilocalizzazione economica e monetaria
-Il dividendo sociale
-Cultura del dono ed economia peer to peer
Sostanzialmente quindi un interessante e bel libro da leggere ma che essendo scritto da un teorico, gli manca tutta la parte pratica di chi e come si dovrebbero effettuare questi cambiamenti per quanto necessari e urgenti.

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