Il progetto tecnocratico

Joshua Stylman
stylman.substack.com

L’umanità cercherà di superare i suoi limiti e di arrivare a una fruizione più completa“, aveva dichiarato Julian Huxley nel 1957, coniando il termine “transumanesimo“. Nel 2022, Yuval Noah Harari aveva annunciato il suo oscuro compimento: “Gli esseri umani sono ora animali hackerabili. L’idea del libero arbitrio… è finita. Oggi abbiamo la tecnologia per hackerare gli esseri umani su vasta scala. Tutto viene digitalizzato, tutto viene monitorato. In questo periodo di crisi, bisogna seguire la scienza. Si dice spesso che non bisogna mai permettere che una buona crisi vada sprecata, perché una crisi è un’opportunità per fare anche riforme ‘buone’ che in tempi normali la gente non accetterebbe mai. Ma in una crisi non c’è possibilità, quindi è meglio fare quello che noi – le persone che capiscono – vi diciamo di fare“.

Come Truman Burbank in “The Truman Show“, abitiamo un mondo in cui la realtà stessa è sempre più ingegnerizzata. E come Truman, la maggior parte di noi non è consapevole della portata di questa ingegnerizzazione fino a quando non ci vengono mostrati i modelli. Ma, a differenza della cupola fisica del Truman Show, con le sue ovvie telecamere e le sue scenografie artificiali, il nostro ambiente costruito opera attraverso sofisticati sistemi tecnologici e invisibili vincoli digitali. I meccanismi di questa ingegneria della realtà – dalla manipolazione dei media alla programmazione sociale – sono stati esplorati in dettaglio nella nostra precedente analisi. Passiamo ora alla forza trainante di questo mondo fabbricato: la tecnocrazia, il sistema di controllo che rende possibile questa ingegneria della realtà su scala globale.

L’architettura tecnocratica non è stata semplicemente tramandata attraverso le istituzioni, ma è fluita attraverso un retaggio generazionale. Al centro di questa rete dinastica si trova Thomas Henry Huxley, noto come “il bulldog di Darwin“, che aveva contribuito a fare del materialismo scientifico una nuova religione mentre era membro dell’influente Tavola Rotonda di Rhodes. Suo figlio Leonard aveva portato avanti la fiaccola, mentre i nipoti Aldous e Julian sarebbero diventati i principali architetti dell’ordine mondiale moderno. Non si trattava di connessioni casuali, ma piuttosto dell’attenta coltivazione di reti di potere multigenerazionali.

Questi legami erano stati rinsaldati attraverso il matrimonio e le associazioni. Nel 1952, Charles Galton Darwin, nipote di Charles Darwin, aveva scritto “Il prossimo milione di anni“, in cui descriveva il controllo della popolazione attraverso mezzi tecnologici. Suo figlio sarebbe poi entrato a far parte della famiglia Huxley, creando un potente nesso di influenza che abbracciava scienza, cultura e governance.

Questo progetto intergenerazionale si è evoluto insieme al progresso tecnologico. Quando Rockefeller dichiarava “abbiamo bisogno di una nazione di lavoratori, non di pensatori” mentre costruiva la sua fabbrica di informazioni educative, i tecnocrati di oggi si trovano di fronte a un’equazione diversa. Poiché l’intelligenza artificiale elimina la necessità di manodopera umana, l’attenzione si è spostata dalla creazione di lavoratori compiacenti a come gestire la riduzione della popolazione, non con la forza, ma con una sofisticata ingegneria sociale.

Il CEO di BlackRock, Larry Fink, ha recentemente reso esplicito questo cambiamento, spiegando come l’IA e l’automazione rimodelleranno le dinamiche demografiche: “I Paesi sviluppati con popolazioni in calo… svilupperanno rapidamente la robotica e la tecnologia IA… i problemi sociali che si avranno nel sostituire gli esseri umani con le macchine saranno molto più facili in quei Paesi che hanno popolazioni in calo“. La sua candida valutazione rivela come la capacità tecnologica guidi le agende delle élite: man mano che il lavoro umano diventa meno necessario, la riduzione della popolazione diventa più desiderabile.

I messaggi sul cambiamento climatico, il calo delle nascite e la normalizzazione dell’eutanasia non sono sviluppi casuali, ma estensioni logiche di questa agenda in evoluzione.

Dal cervello mondiale alla mente alveare digitale

Nel 1937, uno scrittore di fantascienza britannico aveva immaginato un futuro in cui tutta la conoscenza umana sarebbe stata istantaneamente accessibile a tutti. Oggi lo chiamiamo Internet. Ma H.G. Wells non vedeva solo la tecnologia. “Il mondo ha un cervello mondiale al quale, in ultima analisi, deve essere indirizzata tutta la conoscenza“, aveva scritto, “e ha un sistema nervoso di comunicazioni stradali, ferroviarie e aeree che sta già iniziando a legare l’umanità in un tutt’uno“. La sua visione andava oltre la semplice condivisione delle informazioni. In “The Open Conspiracy“, egli invocava “un movimento di tutto ciò che è intelligente nel mondo“, sostenendo esplicitamente un governo tecnocratico da parte di un’élite scientifica che avrebbe gradualmente assunto il controllo della società. “La Cospirazione Aperta deve essere, fin dal suo inizio, un movimento mondiale, e non solo un movimento inglese o occidentale. Deve essere un movimento di tutto ciò che è intelligente nel mondo“. Wells aveva delineato il suo schema per una classe di individui istruiti e razionali che avrebbero guidato questa trasformazione globale. Anche la sua opera di fantasia “Shape of Things to Come” si legge come un progetto, in particolare su come una pandemia potrebbe facilitare la governance globale.

Questo piano aveva trovato la sua espressione istituzionale nelle parole di Julian Huxley all’UNESCO. “La filosofia generale dell’UNESCO dovrebbe essere un umanesimo scientifico mondiale, di portata globale e di sfondo evolutivo“, aveva dichiarato in qualità di primo direttore generale. Attraverso opere come “Religion Without Revelation” (1927), Huxley non si era limitato a suggerire di sostituire la fede tradizionale, ma aveva delineato una nuova ortodossia religiosa con la scienza come divinità e gli esperti come sacerdozio. Questa devozione quasi religiosa all’autorità scientifica sarebbe diventata il quadro di riferimento per l’odierna accettazione indiscussa dei proclami degli esperti su tutto, dai vaccini alle politiche climatiche. La maggior parte delle persone normali non ha le conoscenze specialistiche per valutare queste complesse questioni tecniche, ma ci si aspetta che le abbraccino con fervore religioso: “fidarsi della scienza” diventa l’equivalente moderno di “fidarsi della fede“. Questa cieca deferenza nei confronti dell’autorità scientifica, proprio come previsto da Huxley, ha trasformato la scienza da metodo di indagine a sistema di credenze.

La famiglia Huxley aveva fornito l’architettura intellettuale per questa trasformazione. L’”umanesimo scientifico mondiale” di Julian Huxley presso l’UNESCO aveva stabilito il quadro istituzionale, mentre il fratello Aldous aveva messo a punto la metodologia psicologica. Nell’intervista rilasciata nel 1958 a Mike Wallace, Aldous Huxley aveva spiegato come il rapido cambiamento tecnologico potesse “sopraffare” le popolazioni, facendo “perdere loro la capacità di analisi critica”. La sua descrizione del “controllo attraverso la sopraffazione” descrive perfettamente il nostro attuale stato di costante disagio tecnologico, in cui le persone sono troppo disorientate dal rapido cambiamento per resistere efficacemente ai nuovi sistemi di controllo.

Soprattutto, Huxley aveva sottolineato l’importanza di una realizzazione “graduale”, suggerendo che, cadenzando attentamente i cambiamenti tecnologici e sociali, la resistenza avrebbe potuto essere gestita e i nuovi sistemi di controllo normalizzati nel tempo. Questa strategia di gradualità, che rispecchia l’approccio della Fabian Society, può essere vista in tutto, dalla lenta erosione dei diritti alla privacy allo sviluppo incrementale dei sistemi di sorveglianza digitale. Il suo avvertimento sul condizionamento psicologico attraverso i media prefigurava gli odierni algoritmi dei social media e la modificazione del comportamento digitale.

Il libro “Between Two Ages” di Zbigniew Brzezinski aveva ampliato questo quadro, descrivendo un’imminente “era tecnetronica” caratterizzata dalla sorveglianza dei cittadini, dal controllo attraverso la tecnologia, dalla manipolazione del comportamento e dalle reti informative globali. L’autore era stato straordinariamente esplicito su questo progetto: “L’era tecnologica comporta la graduale comparsa di una società più controllata. Una società del genere sarebbe dominata da un’élite, svincolata dai valori tradizionali… Presto sarà possibile esercitare una sorveglianza quasi continua su ogni cittadino e mantenere aggiornati archivi completi contenenti anche le informazioni più personali sui cittadini. Questi file saranno soggetti a un recupero istantaneo da parte delle autorità“. Oggi, molti potrebbero riconoscere la figlia, Mika Brzezinski, come co-conduttrice del programma Morning Joe della MSNBC: mentre suo padre plasmava la teoria geopolitica, lei ha continuato a influenzare l’opinione pubblica attraverso i media, dimostrando come l’influenza dell’establishment si adatti alle diverse generazioni.

L’idea di Wells di un “cervello mondiale” – una rete di informazione globale interconnessa – è diventata realtà grazie all’ascesa dell’intelligenza artificiale e di Internet. Questa centralizzazione della conoscenza e dei dati rispecchia l’ambizione tecnocratica di una società globale alimentata dall’intelligenza artificiale, come dimostrano iniziative come l’AI World Society (AIWS).

Le previsioni di George Orwell sono diventate la nostra realtà quotidiana: i teleschermi che tracciano i nostri movimenti sono diventati dispositivi intelligenti con telecamere e microfoni sempre attivi. La Neolingua che limita il linguaggio accettabile è emersa come moderazione dei contenuti e correttezza politica. Il buco della memoria che cancella i fatti scomodi opera attraverso la censura digitale e il “fact-checking”. Il crimine di pensiero, che punisce le opinioni sbagliate, si manifesta con sistemi di credito sociale e punteggi di reputazione digitale. La guerra perpetua per mantenere il controllo continua attraverso conflitti infiniti e la “guerra al terrorismo”.

Si consideri come le principali testate giornalistiche anticipino sistematicamente le trasformazioni tecnologiche in arrivo: la promozione da parte dei media mainstream della mentalità “mai offline” ha preceduto l’adozione diffusa di dispositivi di sorveglianza indossabili che ora fanno convergere la biologia umana e la tecnologia digitale – quello che oggi viene chiamato “Internet dei corpi“.

Non si tratta di previsioni casuali, ma di sforzi coordinati per acclimatare il pubblico a tecnologie sempre più invasive che sfumano i confini tra il regno fisico e quello digitale. Questo schema di anticipazione dei sistemi di controllo attraverso i media mainstream ha un duplice scopo: normalizzare la sorveglianza e posizionare la resistenza come futile o retrograda. Nel momento in cui questi sistemi arrivano ad essere pienamente realizzati, il pubblico è già stato condizionato ad accettarli come un progresso inevitabile.

blank

Se Orwell ci ha mostrato il bastone, Huxley ci ha rivelato la carota. Mentre Orwell metteva in guardia dal controllo attraverso il dolore, Huxley prevedeva il controllo attraverso il piacere. La sua distopia di caste genetiche, di droghe che alterano l’umore e di intrattenimento senza fine è parallela al nostro mondo di tecnologia CRISPR, di farmaci psichiatrici e di dipendenza digitale.

Mentre le basi teoriche sono state stabilite da visionari come Wells e Huxley, l’attuazione delle loro idee ha richiesto quadri istituzionali. La trasformazione da concetti astratti a sistemi di controllo globali sarebbe emersa attraverso reti di influenza accuratamente create.

Dalle tavole rotonde alla governance globale

Quando Cecil Rhodes era morto, nel 1902, non aveva lasciato solo una fortuna in diamanti. Il suo testamento delineava una tabella di marcia per un nuovo tipo di impero, costruito non attraverso la conquista militare, ma attraverso l’attenta coltivazione di futuri leader che avrebbero pensato e agito come tali. Carroll Quigley, nella sua influente opera “Tragedy and Hope“, aveva fornito informazioni privilegiate sulle strutture di potere da lui osservate, notando come “i poteri del capitalismo finanziario avevano un altro obiettivo di vasta portata, niente di meno che creare un sistema mondiale di controllo finanziario in mani private in grado di dominare il sistema politico di ogni Paese e l’economia del mondo nel suo complesso. Questo sistema doveva essere controllato in modo feudale dalle banche centrali del mondo che avrebbero agito di concerto, attraverso accordi segreti raggiunti in frequenti riunioni e conferenze private“.

Tutto questo si sarebbe manifestato attraverso una rete basata sui legami umani e sull’influenza istituzionale. Rhodes aveva previsto la creazione di una rete d’élite che avrebbe esteso l’influenza britannica a livello globale, promuovendo al contempo la cooperazione anglo-americana. La sua dottrina non riguardava solo il potere politico: si trattava di plasmare i meccanismi attraverso i quali i futuri leader avrebbero pensato e operato.

La macchina del controllo globale ha subito una profonda trasformazione dai tempi di Rhodes. Il modello 1.0 di globalismo operava attraverso gli Stati nazionali, il colonialismo e le strutture esplicite dell’Impero Britannico. L’odierno Globalismo 2.0 opera attraverso istituzioni aziendali e finanziarie, orientando il potere verso una governance globale centralizzata, senza la necessità di un impero formale. Organizzazioni come il Gruppo Bilderberg, il Council on Foreign Relations, la Commissione Trilaterale e l’Istituto Tavistock hanno trascorso da 50 a 100 anni a guidare programmi e politiche globali, centralizzando gradualmente il potere, l’influenza e le risorse tra un’élite sempre più concentrata. Il Gruppo Bilderberg, in particolare, ha facilitato le discussioni private tra influenti leader politici e commerciali, plasmando un processo decisionale ad alto livello e a porte chiuse.

Le borse di studio Rhodes sono servite più di un programma educativo: hanno creato una pipeline per identificare e coltivare i futuri leader che avrebbero portato avanti questa agenda tecnocratica. Il movimento delle Tavole Rotonde, nato dal progetto di Rhodes, ha portato alla creazione di gruppi influenti nei Paesi chiave, dando vita a reti informali che hanno plasmato la politica globale per generazioni.

Da queste Tavole Rotonde sono nate le istituzioni chiave della governance globale: il Royal Institute of International Affairs (Chatham House) a Londra e il Council on Foreign Relations negli Stati Uniti. Queste organizzazioni non si sono limitate a discutere di politica, ma hanno creato il quadro intellettuale attraverso il quale immaginare la politica. I loro membri hanno fondato la Società delle Nazioni, le Nazioni Unite e il sistema di Bretton Woods.

La visione di Alice Bailey, articolata attraverso il Lucis Trust (fondato nel 1922 come Lucifer Publishing Company prima di essere rinominato nel 1925), aveva anticipato e contribuito a plasmare alcuni aspetti delle attuali istituzioni globali. Pur non avendo fondato direttamente l’ONU, l’influenza del Lucis Trust è visibile nei fondamenti spirituali e filosofici dell’organizzazione, tra cui la Meditation Room presso la sede dell’ONU. In “The Externalization of the Hierarchy” (L’esternalizzazione della gerarchia), scritto nel corso di diversi decenni e pubblicato nel 1957, la Bailey aveva delineato una visione della trasformazione globale che ricalca molte delle attuali iniziative delle Nazioni Unite. I suoi scritti descrivevano i cambiamenti che oggi vediamo manifestarsi: sistemi educativi riformati che promuovono la cittadinanza globale, programmi ambientali che ristrutturano la società, istituzioni spirituali che si fondono in credenze universali e sistemi economici sempre più integrati. In particolare, la scrittrice aveva indicato il 2025 come data limite per questa “esternalizzazione della gerarchia“, una data che si allinea con molte iniziative globali attuali, tra cui l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.

blank

Oggi, questo schema si manifesta attraverso il Forum economico mondiale, dove Klaus Schwab, con il tutoraggio di Henry Kissinger, mette in atto queste storiche guide tecnocratiche. Come aveva dichiarato Kissinger nel 1992, “Un nuovo ordine mondiale emergerà. L’unica questione è se sorgerà per intuizione intellettuale e morale, e per progetto, o se sarà imposto all’umanità da una serie di catastrofi“. Il WEF di Klaus Schwab plasma attivamente quest’ordine, “penetrando nei gabinetti” attraverso il suo programma Young Global Leaders. Come si è vantato lo stesso Schwab, “ciò di cui siamo molto orgogliosi è che penetriamo nei gabinetti globali dei vari Paesi” – un’affermazione testimoniata dal fatto che diversi membri dei gabinetti di Paesi come Canada, Francia, Germania, Nuova Zelanda, nonché politici statunitensi come Gavin Newsom, Pete Buttigieg e Huma Abedin sono passati attraverso le iniziative di leadership del WEF.

Programmare il futuro: vendere la gabbia

Edward Bernays, nipote di Sigmund Freud, aveva sviluppato il quadro psicologico che sarebbe diventato il moderno marketing e la manipolazione dei social media. Questo legame familiare non è casuale: le intuizioni psicologiche di Freud sulla natura umana sarebbero state trasformate dal nipote in strumenti di manipolazione di massa. Questo modello di influenza familiare continua ancora oggi: il cofondatore di Netflix, Marc Bernays Randolph, è il pronipote di Edward Bernays, a dimostrazione di come queste linee di sangue continuino a plasmare il nostro consumo culturale. Le tecniche di “ingegnerizzazione del consenso” e di gestione dell’opinione pubblica di cui Edward Bernays è stato il pioniere operano oggi attraverso piattaforme digitali di dimensioni senza precedenti, ponendo le basi per il fenomeno della programmazione predittiva.

La programmazione predittiva opera presentando i futuri sistemi di controllo come intrattenimento, normalizzandoli prima ancora della loro realizzazione. Quando la realtà rispecchia la finzione, il pubblico è stato pre-condizionato ad accettarla. Non si tratta di una semplice coincidenza: queste narrazioni preparano sistematicamente le popolazioni a trasformazioni pianificate.

Come spiega il teorico Alan Watt, “la programmazione predittiva lavora per creare un condizionamento psicologico nelle nostre menti attraverso un processo simile a quello pavloviano. Esponendo ripetutamente le persone a eventi futuri o a sistemi di controllo attraverso i media, le risposte diventano familiari e questi eventi vengono poi accettati come eventi naturali quando si manifestano nella realtà“.

Hollywood è il principale veicolo di normalizzazione delle idee tecnocratiche. Film e programmi televisivi presentano costantemente scenari futuri che poi diventano realtà:

* Minority Report” (2002) aveva predetto la pubblicità personalizzata e le interfacce controllate dai gesti → Ora abbiamo pubblicità mirate e controlli touchless

* Iron Man” (2008) aveva normalizzato le interfacce cervello-computer per l’uso quotidiano → Ora vediamo Neuralink e altre iniziative di impianti neurali che stanno guadagnando l’accettazione del pubblico

* Black Mirror” (2011-) episodi sui punteggi del credito sociale → La Cina ha messo in atto sistemi simili.)

* Contagion” (2011) aveva previsto in modo inquietante le risposte alle pandemie → molte delle sue scene si sono svolte nella vita reale

* The Social Network” (2010) aveva ritratto la trasformazione tecnologica come inevitabile e i leader come brillanti outsider → e questo ha portato alla diffusa adorazione dei tecnocrati

* Person of Interest” (2011) raffigurava la sorveglianza di massa attraverso l’IA → ora abbiamo il riconoscimento facciale diffuso e la polizia predittiva

* “Her” (2013) raffigurava una relazione intima tra un umano e un assistente IA, che presagisce l’erosione dei tradizionali legami umani

* Elysium” (2013) ha rappresentato la divisione tecnologica di classe → Ora vediamo una crescente discussione sul potenziamento transumano limitato alle élite

* “Transcendence” (2014) aveva esplorato la coscienza umana che si fonde con l’IA → Ora vediamo Neuralink e altre iniziative di interfaccia cervello-computer che avanzano rapidamente

* “Ready Player One” (2018) aveva normalizzato la piena immersione digitale e l’economia virtuale → Ora vediamo iniziative metaverse e mercati di asset digitali

Anche l’intrattenimento per bambini gioca un ruolo. Film come WALL-E prevedono il collasso ambientale, mentre film per bambini come Big Hero 6 della Disney/Pixar mostrano la tecnologia che “salva” l’umanità. Il messaggio rimane coerente: la tecnologia risolverà i nostri problemi, ma a costo delle relazioni umane e delle libertà tradizionali. Questo condizionamento sistematico attraverso i media richiederebbe un quadro istituzionale altrettanto sistematico da realizzare su scala.

Mentre Bernays e i suoi successori avevano sviluppato il quadro psicologico per l’influenza di massa, la realizzazione di queste idee su scala richiede una solida architettura istituzionale. La traduzione di queste tecniche di manipolazione dalla teoria alla pratica sarebbe emersa attraverso reti di influenza accuratamente costruite, ognuna delle quali si sarebbe basata sul lavoro dell’altra. Queste reti non si sarebbero limitate a condividere le idee, ma avrebbero dato forma attiva ai meccanismi con cui le generazioni future avrebbero compreso e interagito con il mondo.

La rete istituzionale

La mappa tecnocratica richiedeva istituzioni specifiche per la sua attuazione. La Fabian Society, il cui stemma raffigurava un lupo travestito da pecora e una tartaruga con il motto “quando colpisco, colpisco duro” e che dà l’idea di un “cambiamento lento e costante“, aveva stabilito i meccanismi per una trasformazione sociale graduale. Questo approccio graduale sarebbe diventato un modello per l’attuazione dei cambiamenti istituzionali senza scatenare resistenze.

blank

La traslazione della teoria tecnocratica in politica globale ha richiesto l’intervento delle istituzioni. Organizzazioni come le Fondazioni Rockefeller e Ford non si sono limitate a sostenere queste iniziative, ma hanno sistematicamente ristrutturato la società attraverso finanziamenti strategici e l’attuazione di politiche. L’influenza della Fondazione Rockefeller sulla medicina ha rispecchiato la riorganizzazione dell’istruzione della Fodazione Ford, con la creazione di meccanismi interconnessi di controllo sulla salute e sulla conoscenza. Queste fondazioni hanno operato come organizzazioni molto più che filantropiche: sono state incubatrici di una governance tecnocratica, coltivando con cura reti di influenza attraverso sovvenzioni, borse di studio e sostegno istituzionale. Il loro lavoro ha dimostrato come la carità apparente possa nascondere una profonda ingegneria sociale, un modello che continua con i filantropi tecnologici di oggi.

Bill Gates è un esempio di questa evoluzione: la sua fondazione esercita un’influenza senza precedenti sulla politica sanitaria globale, investendo contemporaneamente in sistemi di identificazione digitale, alimenti sintetici e tecnologie di sorveglianza. L’ acquisizione di vaste proprietà agricole, che lo ha fatto diventare il più grande proprietario privato di terreni agricoli in America, è parallela al suo controllo sui sistemi di conservazione e distribuzione delle sementi a livello globale. Come Rockefeller prima di lui, Gates utilizza le donazioni filantropiche per plasmare diversi settori, dalla sanità pubblica all’istruzione, dall’agricoltura all’identità digitale. La sua visione transumanista si estende al brevetto di interfacce uomo-computer, in modo da influenzare non solo i nostri sistemi alimentari e sanitari, ma potenzialmente la stessa biologia umana attraverso l’integrazione tecnologica. Grazie a investimenti strategici nei media e a relazioni pubbliche attentamente gestite, queste attività vengono tipicamente presentate come iniziative di beneficenza piuttosto che come esercizi di controllo. Il suo lavoro dimostra come i filantropi moderni abbiano perfezionato i metodi dei loro predecessori per utilizzare le donazioni di beneficenza al fine di organizzare la trasformazione sociale.

La trasformazione della medicina offre un esempio lampante dell’evoluzione dei sistemi di controllo. Jonas Salk, celebrato come umanitario per il suo lavoro sui vaccini, aveva rivelato motivazioni più oscure in libri come “The Survival of the Wisest” e “World Population and Human Values: A New Reality, in cui sosteneva esplicitamente programmi di eugenetica e spopolamento. Questo schema di apparente filantropia che maschera il controllo della popolazione si è ripetuto per tutto il secolo, costringendoci a riconsiderare molti dei nostri presunti eroi del progresso.

La militarizzazione delle divisioni sociali è emersa attraverso un attento studio accademico. Il lavoro di Margaret Mead e Gregory Bateson in Papua Nuova Guinea, in particolare il loro concetto di scismogenesi (la creazione di fratture sociali), ha fornito il quadro teorico per la moderna ingegneria sociale. Pur essendo presentati come una ricerca antropologica neutrale, i loro studi hanno effettivamente creato un manuale per la manipolazione della società attraverso lo sfruttamento delle lotte interne. Il libro “Steps to an Ecology of Mind di Bateson aveva rivelato come i modelli di comunicazione e i circuiti di feedback potessero plasmare il comportamento individuale e collettivo. Il concetto di schismogenesi descriveva come le separazioni iniziali potessero essere amplificate in cicli di opposizione auto-rafforzanti – un processo che oggi vediamo deliberatamente dispiegato attraverso gli algoritmi dei social media e la programmazione dei notiziari mainstream.

Hate Inc.” di Matt Taibbi fornisce una potente analisi contemporanea di come questi principi operino nella nostra era digitale. Ciò che Bateson aveva osservato nelle culture tribali, Taibbi lo documenta nell’odierno ecosistema mediatico: lo sfruttamento sistematico delle divisioni attraverso la distribuzione algoritmica dei contenuti e le metriche di coinvolgimento, che creano una forma industrializzata di scismogenesi che guida il controllo sociale attraverso il conflitto fabbricato, anche quando l’establishment “unipartito” converge su questioni chiave come la politica estera.

Il Royal Institute of International Affairs e il Council on Foreign Relations hanno plasmato i quadri di politica internazionale, mentre il Tavistock Institute ha sviluppato e perfezionato le tecniche di operazioni psicologiche. La Scuola di Francoforte ha ridisegnato la critica culturale e la Commissione Trilaterale ha guidato l’integrazione economica. Ognuna di queste organizzazioni svolge molteplici ruoli: incubazione di idee tecnocratiche, formazione di futuri leader, creazione di reti di influenze chiave, sviluppo di quadri politici e ingegneria del cambiamento sociale.

L’opera di Bertrand Russell “The Impact of Science on Society” aveva fornito il progetto per il moderno controllo dell’istruzione. “L’argomento che avrà maggiore importanza politica è la psicologia di massa“, scriveva Russell. “La sua importanza è stata enormemente accresciuta dai moderni metodi di propaganda. Tra questi, il più influente è quello che viene chiamato ‘educazione’“. Le sue schiette esplorazioni del controllo della popolazione e della governance scientifica trovano espressione nelle discussioni contemporanee sul governo degli esperti e sul “seguire la scienza”. Queste idee si manifestano oggi nei sistemi di istruzione digitale standardizzati e nelle piattaforme di apprendimento guidate dall’intelligenza artificiale.

Il libro “Limits to Growth” del Club di Roma merita un’attenzione particolare per aver stabilito il quadro intellettuale alla base delle attuali iniziative di controllo ambientale e demografico. La sua cruda dichiarazione che “il nemico comune dell’umanità è l’uomo” aveva rivelato la loro vera agenda. Come avevano dichiarato esplicitamente in “‘The First Global Revolution” (1991): ‘Nel cercare un nuovo nemico che ci unisse, ci venne l’idea che l’inquinamento, la minaccia del riscaldamento globale, la scarsità d’acqua, la carestia e simili sarebbero stati adatti… Tutti questi pericoli sono causati dall’intervento umano e possono essere superati solo cambiando atteggiamento e comportamento. Il vero nemico, quindi, è l’umanità stessa“. Le loro previsioni sulla scarsità di risorse non riguardavano solo le preoccupazioni ambientali, ma hanno fornito le basi per i messaggi odierni sul cambiamento climatico e le iniziative di controllo della popolazione, consentendo il controllo attraverso l’allocazione delle risorse e l’ingegneria demografica.

Queste strutture istituzionali non sono rimaste statiche, ma si sono evolute con la capacità tecnologica. Quelli che erano iniziati come sistemi fisici di controllo hanno trovato la loro massima espressione nelle infrastrutture digitali, raggiungendo un livello di sorveglianza e di modifica del comportamento che i tecnocrati di un tempo potevano solo immaginare.

La realizzazione moderna: la convergenza dei sistemi di controllo

La moderna architettura di sorveglianza pervade ogni aspetto della vita quotidiana. I dispositivi intelligenti monitorano i modelli di sonno e i segni vitali di milioni di persone, mentre gli assistenti AI guidano le nostre routine quotidiane con il pretesto della comodità. Proprio come il mondo di Truman era controllato da telecamere nascoste e interazioni inscenate, il nostro ambiente digitale monitora e modella il nostro comportamento attraverso dispositivi che accettiamo di buon grado. Le notizie e le informazioni scorrono attraverso filtri algoritmici attentamente curati che plasmano la nostra visione del mondo, mentre la sorveglianza del posto di lavoro e l’automazione definiscono sempre più i nostri ambienti professionali. Il nostro intrattenimento arriva attraverso sistemi di raccomandazione, le nostre interazioni sociali sono mediate da piattaforme digitali e i nostri acquisti sono tracciati e influenzati da pubblicità mirate. Mentre il mondo di Truman era controllato da un singolo produttore e da un team di produzione, la nostra realtà ingegnerizzata opera attraverso quadri integrati di controllo tecnologico. L’infrastruttura della tecnocrazia – dalla sorveglianza digitale agli algoritmi di modificazione del comportamento – fornisce i mezzi pratici per realizzare questo controllo su scala, molto al di là di quanto raffigurato nel mondo artificiale di Truman.

Proprio come l’ambiente attentamente controllato di Truman, il nostro mondo digitale crea un’illusione di scelta mentre ogni interazione è monitorata e modellata. Ma, a differenza delle telecamere fisiche di Truman, il nostro sistema di sorveglianza è invisibile, incorporato nei dispositivi e nelle piattaforme che abbracciamo volontariamente. Anche le nostre decisioni in materia di salute sono sempre più guidate da algoritmi “esperti”, l’istruzione dei nostri figli viene standardizzata attraverso piattaforme digitali e i nostri viaggi sono continuamente monitorati attraverso biglietti digitali e GPS. La cosa più insidiosa è che il denaro stesso si sta trasformando in moneta digitale tracciabile, completando il circuito di sorveglianza. Così come ogni acquisto e movimento di Truman era accuratamente tracciato all’interno del suo mondo artificiale, le nostre transazioni finanziarie e i nostri movimenti fisici sono sempre più monitorati e controllati attraverso sistemi digitali, ma con una precisione e una portata di gran lunga superiori a quelle possibili nella realtà artificiale di Truman.

Le agende storiche si sono realizzate con notevole precisione nei nostri sistemi attuali. Il cervello mondiale di Wells è diventato il nostro Internet, mentre il soma di Huxley è rappresentato dalla diffusione degli antidepressivi. I sogni di Bailey di una governance globale emergono attraverso l’ONU e il WEF, mentre l’era tecnologica di Brzezinski arriva come capitalismo di sorveglianza. Il progetto educativo di Russell si manifesta nelle piattaforme di apprendimento digitale, le tecniche di manipolazione di Bernays alimentano i social media e le preoccupazioni ambientali del Club di Roma guidano la politica sul cambiamento climatico. Ogni schema storico trova la sua attuazione moderna, creando reti di controllo convergenti.

La prossima fase dei sistemi di controllo sta già emergendo. Le valute digitali delle banche centrali (CBDC) stanno creando una sorta di gulag digitale, dove ogni transazione richiederà un’approvazione e potrà essere monitorata o impedita. I punteggi ambientali, sociali e di governance (ESG) estenderanno questo controllo al comportamento aziendale, mentre la governance AI automatizzerà sempre più i processi decisionali. Questo nuovo paradigma codifica efficacemente la “cancel culture”, la diversità, l’equità e le iniziative di inclusione nel sistema monetario, creando un sistema completo di controllo finanziario.

Iniziative come l’Internet dei Corpi e lo sviluppo di città intelligenti supervisionate da organismi di governo, come la rete  C40, dimostrano ulteriormente come la visione tecnocratica sia in corso di attuazione nel presente. Questi sforzi per fondere la biologia umana con la tecnologia digitale e per centralizzare le infrastrutture urbane sotto il controllo tecnocratico rappresentano la logica estensione del progetto storico delineato in questo saggio.

Capire per resistere

Il futuro tecnocratico non sta arrivando, è già qui. Ogni giorno viviamo le previsioni che questi pensatori avevano fatto decenni fa. Ma capire la loro visione ci dà potere.

Proprio come Truman Burbank era finalmente arrivato ai confini del suo mondo artificiale, riconoscendo l’illusione che lo aveva tenuto prigioniero, anche noi dobbiamo trovare il coraggio di arrivare ai confini della nostra realtà imposta digitalmente. Ma, a differenza della cupola fisica di Truman, i nostri vincoli sono sempre più biologici e psicologici, intrecciati nel tessuto stesso della vita moderna attraverso sistemi tecnocratici di controllo. La questione non è se stiamo vivendo in un sistema simile a quello di Truman – è evidente che ci stiamo vivendo. La questione è se sapremo riconoscere la nostra cupola digitale prima che diventi biologica e se avremo il coraggio di spingerci verso i suoi confini come aveva fatto Truman.

Azioni individuali:

* Attivare pratiche di privacy forti: crittografia, minimizzazione dei dati, comunicazioni sicure

* Sviluppare competenze critiche in materia di media

* Mantenere alternative analogiche ai sistemi digitali

* Praticare periodi sabbatici tecnologici

Costruire la famiglia e la comunità:

* Creare reti di supporto locali indipendenti dalle piattaforme digitali

* Insegnare ai bambini il pensiero critico e il riconoscimento dei modelli

* Stabilire alternative economiche basate sulla comunità

* Costruire relazioni faccia a faccia e incontri regolari

Approcci sistemici:

* Sostenere e sviluppare tecnologie decentralizzate

* Creare sistemi paralleli per l’istruzione e la condivisione delle informazioni

* Costruire strutture economiche alternative

* Sviluppare l’indipendenza alimentare ed energetica locale

La nostra resistenza quotidiana deve avvenire attraverso un impegno consapevole: usare la tecnologia senza esserne usati, consumare intrattenimento comprendendone la programmazione e partecipare alle piattaforme digitali mantenendo la privacy. Dobbiamo imparare ad accettare la comodità senza rinunciare all’autonomia, a seguire gli esperti mantenendo il pensiero critico e ad abbracciare il progresso preservando i valori umani. Ogni scelta diventa un atto di resistenza consapevole.

Anche questa analisi segue lo schema che descrive. Ogni sistema di controllo è emerso attraverso uno schema coerente: prima una tabella di marcia articolata da pensatori chiave, poi un quadro sviluppato attraverso le istituzioni, infine una realizzazione che appare inevitabile una volta completata. Proprio come Wells aveva immaginato il cervello mondiale prima di Internet e Rhodes realizzato il sistema di borse di studio prima della governance globale, il progetto diventa visibile solo dopo averne compreso le componenti.

La scelta che ci attende

Come il graduale risveglio di Truman all’artificialità del suo mondo, il nostro riconoscimento di questi sistemi di controllo si sviluppa attraverso il riconoscimento di schemi. E proprio come Truman aveva dovuto superare le sue paure programmate per arrivare ai confini del suo mondo conosciuto, anche noi dobbiamo forzare i nostri comodi vincoli tecnologici per mantenere la nostra umanità.

La convergenza di questi sistemi di controllo – da quelli fisici a quelli psicologici, da quelli locali a quelli globali, da quelli meccanici a quelli digitali – rappresenta il culmine di un progetto di ingegneria sociale lungo un secolo. Ciò che era iniziato con i monopoli hardware di Edison e il cervello mondiale di Wells si è evoluto in un sistema onnicomprensivo di controllo tecnologico, creando un Truman Show digitale su scala globale.

blank

Tuttavia, la conoscenza di questi sistemi costituisce il primo passo verso la resistenza. Comprendendo il loro sviluppo e riconoscendo la loro attuazione, possiamo fare scelte consapevoli sul nostro impegno con essi. Sebbene non possiamo sfuggire completamente alla griglia tecnocratica, possiamo mantenere la nostra umanità al suo interno attraverso un’azione consapevole e una connessione locale.

Il futuro rimane non scritto. Attraverso la comprensione e l’azione deliberata, possiamo contribuire a plasmare un mondo che preservi le caratteristiche umane all’interno della rete tecnologica che definisce sempre più la nostra realtà.

blank

Questa scala metaforica, che sale sempre più in alto verso un’ascesa apparentemente divina, riflette la visione tecnocratica della trascendenza dell’uomo attraverso i mezzi tecnologici. Tuttavia, la vera liberazione non consiste nel salire questa gerarchia costruita, ma nello scoprire la libertà che esiste al di là dei suoi confini – la libertà di plasmare il nostro destino, piuttosto che farlo dettare da una mano invisibile. La scelta davanti a noi è chiara: resteremo Truman, accettando i limiti del nostro mondo costruito? O faremo l’ultimo passo, navigando verso un futuro incerto ma in definitiva autodeterminato?

Joshua Stylman

Fonte: stylman.substack.com
Link: https://stylman.substack.com/p/the-technocratic-blueprint
15.01.2025
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

Condividi questo contenuto...

Lascia un commento