ISDE: «Non consegniamo lo sviluppo delle nostre città nelle mani dell’industria immobiliare»

ISDE Italia, l’Associazione Medici per l’Ambiente, esprime profonda preoccupazione per il cosiddetto DDL “Salva Milano”, un provvedimento «che rischia di consegnare lo sviluppo urbanistico della città nelle mani dell’industria immobiliare, incentivando speculazione edilizia e privatizzazione indiscriminata del territorio pubblico».

«Le proteste dei cittadini milanesi hanno evidenziato l’allarme che questa norma sta generando. Se approvata, essa rappresenterebbe un grave attacco alla pianificazione urbanistica sostenibile e metterebbe a rischio l’ambiente, la salute pubblica e la qualità della vita nelle città italiane – scrivono da ISDE in una nota – Non si tratta solo di un problema milanese. Questo DDL potrebbe diventare un modello esportabile in tutta Italia, scavalcando il principio di pianificazione urbanistica e favorendo una gestione del territorio dettata da meri interessi economici. Non a caso, ben 140 studiosi ed esperti di varie discipline, tra urbanisti, giuristi, economisti, storici, sociologi, ecologi, medici e geografi, hanno firmato un appello indirizzato ai Senatori della Repubblica, sottolineando le pericolose conseguenze di questa proposta».

«Secondo i firmatari, il DDL “Salva Milano” è inaccettabile anche sotto il profilo giuridico, poiché pretende di essere una legge di interpretazione autentica senza che vi siano reali contraddizioni normative da chiarire. In realtà, il provvedimento introduce un nuovo paradigma urbanistico che scardina le disposizioni sulla pianificazione attuativa, con gravi ripercussioni per i servizi pubblici e le finanze comunali – prosegue ISDE – Inoltre, il DDL interferisce con indagini giudiziarie in corso, compromettendo il controllo della legalità affidato alla magistratura dalla Costituzione. Si tratta, dunque, di un’iniziativa che non solo favorisce la speculazione edilizia, ma mina anche i principi di giustizia e trasparenza amministrativa».

ISDE Italia «si unisce al coro di voci critiche e chiede ai parlamentari di respingere questo provvedimento, che rischia di compromettere irreversibilmente l’equilibrio urbanistico e ambientale delle nostre città. La tutela della salute pubblica e della qualità della vita deve essere prioritaria rispetto agli interessi speculativi».

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