Simplicius
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Ieri Putin ha inviato un messaggio forte all’Occidente apparendo per la prima volta, forse in assoluto, vestito in tuta mimetica. In passato aveva già indossato una giacca mimetica sopra l’abito durante un’ispezione al quartier generale dello Stato Maggiore:
Altre volte aveva indossato una tenuta più informale, come durante una visita al quartier generale del Gruppo Dnepr vicino a Kherson, nel 2023:
Questa però sembra essere la prima volta che Putin ha indossato un set completo di mimetica militare, facendo capire anche visivamente di essere il comandante in capo in tempo di guerra.
Il messaggio era chiaro: “Siamo pronti a portare questo conflitto fino alla fine, se le nostre richieste non saranno soddisfatte“.
Peskov, da parte sua, ha dato un’interpretazione un po’ diversa. Ha ammesso che l’uniforme era, in effetti, un messaggio deliberato, ma non bellicoso e direttamente correlato alla guerra in generale, volto unicamente a ribadire la volontà di sconfiggere il nemico nella regione di Kursk:
Peskov on Putin in military uniform… pic.twitter.com/froeg6BthS
— Sprinter Observer (@SprinterObserve) March 13, 2025
Mi permetto di dissentire. Peskov è un diplomatico, non ha bisogno di agitare le acque. Ma è ovvio che un simbolismo così forte, proprio nel momento in cui il team negoziale statunitense era in viaggio verso la Russia, serviva a rafforzare rafforzare l’idea che la Russia “ha le carte in regola”.
Questo è particolarmente vero se si considera che Trump aveva appena alzato il tiro, affermando che avrebbe potuto “devastare” la Russia dal punto di vista economico, nel caso in cui questa avesse scelto di non partecipare ad un cessate il fuoco improvvisato in modo dilettantesco:
“Posso fare cose che finanziariamente sarebbero devastanti per la Russia”.
La scelta dell’abbigliamento di Putin potrebbe essere stata una risposta alla minaccia non tanto velata del suo omologo americano.
E, prima ancora di arrivare ai negoziati e alla risposta di Putin, si dice che una parte importante di ciò a cui Trump potrebbe essersi riferito stia già facendo effetto. Si tratta delle “esenzioni” di Biden che consentivano alle banche russe sanzionate di accettare, fino al 12 marzo 2025, pagamenti europei [in dollari] per le vendite di petrolio russo. Secondo quanto riferito, Trump avrebbe rifiutato di prorogare queste esenzioni, il che significa che, a partire da ieri, dovrebbe esserci un nuovo grande giro di vite sulle vendite di petrolio russo, almeno in teoria:
ZeroHedge riporta che, per far leva, la Casa Bianca sta intenzionalmente “tacendo” sulla questione, ma potrebbe estendere le esenzioni, anche se al momento sono scadute.
Al momento l’amministrazione rimane in silenzio, ma ecco cosa ha scritto mercoledì Jacqui Heinrich, corrispondente senior della Fox alla Casa Bianca, poche ore dopo la scadenza delle deroghe:
Non è chiaro se il Presidente Trump abbia esteso la deroga alla licenza generale russa 8L – che consente ad altri Paesi di acquistare petrolio russo utilizzando il dollaro e il sistema di pagamento statunitense. La deroga di Biden è scaduta a mezzanotte.
Se il Presidente Trump non la estendesse, i prezzi del petrolio potrebbero aumentare di 5 dollari al barile, secondo alcune stime… ma se lo facesse, il Presidente Trump potrebbe affrontare le stesse critiche subite da Biden, cioè che avrebbe fatto il gioco di Putin. L’addetta stampa della Casa Bianca ci ha detto di non credere che sia stato ripubblicato, ma che avrebbe controllato.
Ieri, prima sella scadenza, il Tesoro, lo Stato e la Casa Bianca non hanno fornito risposte.
Secondo la proiezione di cui sopra, la mossa potrebbe far aumentare il petrolio di 5 dollari al barile, il che sarebbe ovviamente un enorme vantaggio per la Russia, a patto che continui a trovare il modo di aggirare le restrizioni con le sue backdoor segrete e le sue flotte ombra. Si tenga presente che l’esclusione dell’UE dal petrolio russo probabilmente danneggerebbe l’UE molto più della Russia, il che sarebbe una doppia manna per Putin: non solo aumenterebbero i profitti petroliferi russi, ma l’UE stessa sarebbe danneggiata economicamente, avrebbe un aumento dell’inflazione e si troverebbe in una posizione ancora peggiore per sostenere militarmente l’Ucraina. Perchè una cosa del genere non dovrebbe piacere alla Russia?
Presumibilmente, Trump ha – o pensa di avere – altre armi nel suo arsenale, come accennato da Scott Bessent:
L’amministrazione Trump imporrà “senza esitazione” sanzioni più dure contro la Russia se ciò sarà necessario per il successo dei negoziati per una soluzione ucraina – Segretario al Tesoro degli Stati Uniti Bessent
Ci torneremo tra un minuto.
Passiamo ora alla risposta di Putin all’”offerta” di oggi di un cessate il fuoco, che può essere vista per intero qui sotto:
President Vladimir Putin’s response to the US-Ukraine 30-day truce proposal.
Russia’s response aligns with the previous positions communicated by President Putin and FM Sergey Lavrov. The top priority remains lasting peace, not a temporary ceasefire to rearm, built on the… pic.twitter.com/RHN8KiTNLH
— Lena Petrova (@LenaPetrovaOnX) March 13, 2025
Sintesi:
Il primo commento di Putin sull’Ucraina: “Ringrazio il signor Trump per aver prestato tanta attenzione alla situazione in Ucraina”.
Putin: “Siamo d’accordo con le proposte di cessazione delle ostilità, ma procediamo dal fatto che questa cessazione dovrebbe portare a una pace a lungo termine ed eliminare le cause profonde della crisi”.
“Siamo per un cessate il fuoco di 30 giorni, ma ci sono delle sfumature”.
“Dovremmo permettere alle Forze Armate ucraine di uscire dalla regione di Kursk se attualmente sono bloccate lì? O il comando ucraino dirà loro di deporre le armi?”.
“Come utilizzerà l’Ucraina questi 30 giorni? Continuerà la mobilitazione? Riarmerà l’esercito?”.
“In generale, sosteniamo l’idea di una fine pacifica del conflitto, ma ci sono molte questioni che devono essere discusse”.
“Vogliamo anche garanzie che durante i 30 giorni di cessate il fuoco l’Ucraina non si mobiliti, non addestri soldati e non riceva armi”.
“L’esercito russo sta avanzando quasi ovunque, non è chiaro come verrà risolta la situazione sulla linea di contatto in caso di cessate il fuoco”.
“E come saranno risolte le questioni dei controlli e delle verifiche? Chi stabilirà chi ha violato cosa lungo i 2.000 chilometri [della linea di contatto]? Chi darà gli ordini e quale sarà il prezzo di questi ordini? A livello di buon senso, questo è chiaro a tutti, sono domande serie. Sono tutte domande che richiedono una ricerca minuziosa da entrambe le parti”.
In primo luogo, quelle di Putin sono domande sensate. Molti di questi tentativi affrettati di cessate il fuoco possono sembrare buoni sulla carta, ma sono irrealistici nella pratica. Come potrebbe essere applicato e, tanto per cominciare, che cosa ha da guadagnarci la Russia?
Inoltre, l’Ucraina ha appena reso note le proprie “linee rosse”, che violano praticamente tutte le richieste più importanti della Russia:
L’Ucraina ha presentato agli Stati Uniti le sue “linee rosse” per i colloqui di pace:
Nessuna restrizione sulle dimensioni dell’esercito;
Nessuna restrizione sulla partecipazione dell’Ucraina all’UE e alla NATO;
La Russia non dovrebbe avere il diritto di veto sulla partecipazione dell’Ucraina alle organizzazioni internazionali.
Che senso ha, quindi, concedere all’Ucraina un cessate il fuoco di 30 giorni, quando l’Ucraina stessa rifiuta espressamente le condizioni principali della Russia?
L’altro punto che pochi hanno menzionato è che la Russia è l’unica parte in questo “accordo” che, essenzialmente, non guadagna nulla, e questo vale anche per una più ampia soluzione del conflitto, secondo il punto di vista degli Stati Uniti. L’ipotesi di fondo degli Stati Uniti è che alla Russia sarà “permesso di mantenere” alcuni territori, che già detiene, mentre all’Ucraina saranno concessi nuovi elementi, che si tratti dell’ammissione in qualche blocco, di ulteriori finanziamenti e aiuti, ecc. Pensateci: la Russia controlla già i territori che ha conquistato – nessuno ha il diritto di “darli” alla Russia, attraverso un qualche “timbro di approvazione” – la Russia li ha già. Allora, qual è esattamente l’incentivo della Russia ad accettare un qualsiasi accordo?
Se la Russia non è d’accordo, si tiene i territori attuali, se invece è d’accordo, si tiene i territori attuali, ma con una quasi-legittimazione, che non avrà comunque importanza, dato che l’Ucraina ha espressamente dichiarato che non approverà mai l’annessione di territori da parte della Russia.
E c’è di peggio. Oggi Trump ha persino suggerito che la Russia potrebbe dover restituire all’Ucraina la centrale nucleare di Zaporozhye come parte dell’accordo di pace finale:
Trump: We have discussed territorial issues with Ukraine: the territories they will keep and lose.
The final agreement also concerns the nuclear power plant [Zaporizhzhia NPP] and who will control it.
Phase 1 is the ceasefire.
3/ pic.twitter.com/QmN5AbHeDf— Tymofiy Mylovanov (@Mylovanov) March 13, 2025
Non stanno letteralmente ascoltando nessuna delle condizioni o richieste della Russia. La Russia ha ripetutamente affermato che non può cedere alcun territorio all’Ucraina perché così stabilisce la Costituzione russa. Quanto deve illudersi Trump per credere anche solo lontanamente che la Russia consegnerebbe all’Ucraina la più grande centrale nucleare d’Europa? Questo non fa altro che dimostrare quello che ho detto l’ultima volta: in questi negoziati il team degli Stati Uniti non fa sul serio e si limita a proporre offerte senza valore unicamente per ottenere in modo rapido punti politici.
La farsa continua anche a mettere in evidenza l’incredibile ipocrisia dell’”Ordine Basato sulle Regole“. Lo stesso giorno in cui Trump e l’Occidente hanno tentato di colpevolizzare la Russia per indurla ad un cessate il fuoco sfavorevole, lo stesso Trump ha minacciato di annettere con la forza il territorio di un altro membro della NATO, di fronte al Reichsmarschall della NATO stessa:
Trump saying he thinks the annexation of Greenland will happen while the NATO Secretary General just sits there. Denmark is a NATO ally and a fine one at that.
Dangerous rhetoric from a US president and a dismally weak response from NATO. pic.twitter.com/A1VCxXhf7D
— Akash Maniam (@ManiamAkash) March 13, 2025
E in un altro dice:
TRUMP ON GREENLAND: “Denmark’s very far away & really has nothing to do…What happened? A boat landed there 200 years ago or something & they say they have rights to it. I don’t know it that’s true. I don’t think it is, actually.” pic.twitter.com/9Bt0HlGMRY
— Breaking911 (@Breaking911) March 13, 2025
TRUMP SULLA GROENLANDIA: “La Danimarca è molto lontana e non c’entra davvero nulla… Cosa è successo? Una barca è arrivata lì 200 anni fa o qualcosa del genere e loro dicono di averne i diritti. Non so se sia vero. In realtà non credo che lo sia”.
Particolarmente gravi sono le continue notizie secondo cui un’azione militare per impadronirsi della Groenlandia è “ancora sul tavolo”. Persino il presidente del Comitato di Difesa danese è stato costretto a rispondere a questo atto ostile:
Il presidente del Comitato per la Difesa della Danimarca, Rasmus Jarlov, ha risposto alla dichiarazione odierna del Presidente degli Stati Uniti Donald J. Trump durante l’incontro con il Segretario Generale della NATO, in cui ha affermato di credere che sarà possibile l’annessione della Groenlandia da parte degli Stati Uniti. Jarlov ha commentato: “Significherebbe una guerra tra due Paesi della NATO. La Groenlandia ha appena votato contro l’immediata indipendenza dalla Danimarca e non vuole assolutamente essere americana”.
Il riferimento di Jarlov è ai nuovi sondaggi che mostrano che l’85% dei groenlandesi non vuole diventare parte degli Stati Uniti. A rendere l’ipocrisia ancora più scandalosa è il fatto che nel video qui sopra, Trump accenna addirittura a un potenziale referendum per l’adesione della Groenlandia agli Stati Uniti. Quindi, i referendum “non sono democrazia” quando si tratta della Russia in Crimea, nel Donbass e altrove, ma vanno bene quando lo fanno gli Stati Uniti?
L’ironia non è sfuggita a molti osservatori, che hanno notato come gli Stati Uniti siano ora una minaccia diretta alla NATO più di quanto lo sia mai stata la Russia. La Russia non ha mai nemmeno accennato a impadronirsi con la forza di un territorio della NATO, mentre gli Stati Uniti stanno discutendo apertamente proprio di questo. Ricordiamo che l’intero scopo presunto della NATO è quello di “proteggere i suoi membri” – un fatto di cui l’alleanza “difensiva” si vanta tanto, quando ci ricorda costantemente che la NATO non ha come obiettivo principale la Russia.
Niente è più vero del contrario: l’alleanza ha ormai dimostrato senza ombra di dubbio che il suo unico scopo è quello di minacciare e condurre una guerra contro la Russia, mentre la parte “difensiva” è un depistaggio del tutto fasullo, dato che uno dei membri fondatori originari del 1949 è ora minacciato da un’invasione ostile, e lo stesso capo della NATO non si è preoccupato di mostrare un briciolo di preoccupazione.
Per non parlare di questa presunta notizia:
L’altra clamorosa contraddizione della posizione insensata di Trump è venuta alla luce oggi, quando ha scelto di intensificare le sanzioni e le “pressioni” contro la Russia. Trump sostiene che gli Stati Uniti non hanno alcun interesse nel conflitto e non sono essenzialmente né da una parte né dall’altra e, in precedenza, aveva persino suggerito che il conflitto non è colpa della Russia. Si era presentato come un attore neutrale, con l’unico desiderio di porre fine allo spargimento di sangue, indipendentemente dalle modalità o da chi potesse essere dichiarato “vincitore”.
Ma le sue azioni hanno smascherato questa frode. Se volesse porre fine al conflitto il più rapidamente possibile, cesserebbe di rifornire l’Ucraina e, a quel punto, tutti gli spargimenti di sangue di cui finge di preoccuparsi finirebbero rapidamente perché l’Ucraina sarebbe costretta a capitolare. Invece, ora ha scelto apertamente di prolungare il conflitto, perchè, rifornendo l’Ucraina, la Russia rimarrà ancora più ferma nei suoi propositi, con il rischio che entrambe le parti combattano all’infinito.
Certo, attualmente c’è molta attività dietro le quinte di cui non siamo a conoscenza e che potrebbe riscattare le “superficiali” astuzie di Trump. Trump potrebbe essere costretto a far finta di sostenere l’Ucraina, per ora, pur mantenendo i piani per minare Zelensky e cercare di porre fine alla capacità bellica dell’Ucraina. Dopotutto, la “ripresa degli aiuti statunitensi” non è un nuovo aiuto in termini di armi, ma semplicemente la ripresa del rivolo che Biden aveva già stanziato in precedenza.
Tornando al rifiuto “diplomatico” di Putin del cessate il fuoco, avevo già parlato in precedenza di come funziona la diplomazia della Russia: i funzionari di grado inferiore giocano a fare i poliziotti cattivi e a comunicare direttamente la dura realtà, mentre Putin ha il ruolo più delicatamente equilibrato e ambiguo di statista e pacificatore finale, in parte per mantenere una certa immagine per gli alleati importanti, come la Cina e i Paesi BRICS. Il suo rifiuto dell’accordo è suonato a molti come un’accettazione, tanto da suscitare un putiferio tra gli addetti ai lavori. Ma, come sempre, sono stati gli assistenti e i funzionari a trasmettere il sentimento diretto.
Ecco cosa ha detto Ushakov, l’assistente di Putin in politica estera, a Skabeeva:
Russian propagandist Olga Skabeeva asked putin’s aid Ushakov what Moscow’s current “vision” is regarding the ceasefire.
“We believe that our goal is a long-term peaceful settlement. A peaceful settlement that takes into account the legitimate interests of our side. Our concerns… pic.twitter.com/OgedwWdN1y
— Yasmina (@yasminalombaert) March 13, 2025
Commento di Yuri Ushakov, Assistente del Presidente della Russia:
🔻Cessate il fuoco con la cosiddetta Ucraina:
▪️La Russia non è interessata a un cessate il fuoco temporaneo, ma a una risoluzione a lungo termine del conflitto.
▪️Ushakov ha definito l’idea di un cessate il fuoco temporaneo sullo sfondo dell’offensiva delle Forze armate russe un’azione affrettata che non serve alla pace a lungo termine.
▪️Ushakov considera la proposta di un cessate il fuoco temporaneo di 30 giorni in Ucraina un trucco e un tentativo di dare tregua all’esercito ucraino.
▪️L’atteggiamento finale della Russia nei confronti dell’idea di un cessate il fuoco temporaneo sarà formulato da Vladimir Putin.
🔻 Le relazioni tra Russia e Stati Uniti:
▪️C’è un “normale scambio di opinioni, in modo pacato” tra Russia e USA.
▪️Gli americani capiscono che l’adesione dell’Ucraina alla NATO non può essere discussa nel contesto di una soluzione pacifica.
▪️Gli Stati Uniti hanno individuato un mediatore nei negoziati con la Russia: non si tratta di Steve Witkoff.
▪️Witkoff è venuto in Russia per discutere non solo della questione ucraina, ma anche delle relazioni bilaterali tra Russia e Stati Uniti.
Ushakov afferma chiaramente che l’attuale proposta di cessate il fuoco non è altro che una tregua per consentire all’Ucraina di recuperare le forze, cosa che Putin ha lasciato intendere, anche se “menando il can per l’aia”.
L’ambasciatore russo nel Regno Unito, Andrey Kelin, ha ribadito questo concetto in separata sede:
Kelin “Prenderemo in considerazione la proposta americana di un cessate il fuoco. Fermeremo le azioni militari solo quando avremo un accordo completo ed esaustivo”. La Russia ha ripetutamente affermato che un cessate il fuoco temporaneo non è un’opzione per risolvere la situazione.
Lo hanno ripetuto anche diverse altre personalità, tra cui Lavrov. Inoltre, si noti che la testata del WSJ sopra citata riconosce l’inanità di un cessate il fuoco basato sul niente, dato che la Russia ha tutte le carte e zero incentivi [a sospendere le operazioni]. Ricordiamo il puerile ragionamento di Rubio: La Russia dovrebbe semplicemente fare un favore agli Stati Uniti e compiere un “gesto di buona volontà“.
In definitiva, il modo di rifiutare di Putin è stato ben riassunto da un analista:
Come ha reagito la Russia all’iniziativa americana per un cessate il fuoco di 30 giorni?
Putin ha educatamente ringraziato Trump per la sua attenzione al problema e ha risposto con dovizia di particolari alla domanda “la palla è forse nel campo della Russia?”.
In breve, “l’idea è buona, ma non è fattibile”.
In un paio di minuti Putin, dopo aver appoggiato la proposta, ha posto così tante domande pratiche che agli autori dell’iniziativa occorrerà molto tempo per rispondere. Il primo tentativo sarà fatto oggi dall’emissario di Trump, Witkoff, che è volato a Mosca e che avrebbe dovuto rispondere a queste domande. Prima di lanciare la palla alla Russia, è bene che la gonfi per bene.
Riassunto: non ci sarà nessuna tregua nel prossimo futuro.
A proposito, Yermak ha anche annunciato che l’Ucraina “non accetterà mai un conflitto congelato”:
We will not go for a frozen conflict, our US partners are also against such a scenario — Yermak
We are against Minsk 3, and Europe will be included in the peace process. pic.twitter.com/CeJE4D13dO
— ★V141NG★🏴☠️ 𝕏 (@inexorable_swe) March 13, 2025
Allora, di cosa stiamo parlando? Alla luce di ciò, quale può essere lo scopo di un cessate il fuoco di 30 giorni, se non quello di consentire all’Ucraina una rapida pausa per reintegrare le riserve e prepararsi a futuri attacchi?
L’ultimo articolo del FT dichiara che Zelensky è al suo “atto finale”:
Nei circoli politici di Kiev si sta speculando sulla durata della permanenza in carica di Zelenskyy. “Siamo all’atto finale [della presidenza di Zelenskyy]”, dice un alto funzionario ucraino. “E nella fase calda della guerra”.
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Infine, un aggiornamento sul campo di battaglia.
Sudzha è stata completamente liberata:
E, in effetti, Kursk è praticamente quasi tutta liberata, con solo una piccola parte a ovest e a sud ancora in mano agli ucraini:
Notate però il cerchio giallo in alto. Nel video di apertura delle dichiarazioni a Gerasimov, Putin “istruisce” il generale a prendere in considerazione la creazione di una zona di sicurezza lungo il confine russo, il che viene interpretato come una zona cuscinetto sul lato di Sumy. Avevamo appena parlato della possibilità che le truppe russe proseguissero verso Sumy, e sembra che lo abbiano fatto, catturando già ampie porzioni di territorio oltre il confine.
Certo, alcune di queste zone erano già state conquistate nelle settimane e nei mesi scorsi, ma da ieri le forze russe sono avanzate e hanno guadagnato altro territorio:
Vedremo quanto grande sarà la “zona cuscinetto” immaginata da Putin, o se si tratta semplicemente di un eufemismo per continuare l’assalto verso Sumy stessa.
In fin dei conti, le forze russe avranno probabilmente la priorità di riconquistare i territori russi legittimi, cioè ciò che resta di Lugansk, Donetsk, Zaporozhye e Kherson. Non avrebbe senso dare la priorità alla liberazione di Sumy e Kharkov prima di aver liberato i cittadini russi di questi quattro territori. Ma, naturalmente, a seconda delle riserve e delle capacità residue della Russia, l’aumento della pressione su Kharkov e Sumy può sempre essere utilizzato per facilitare la cattura delle altre regioni legalmente riconosciute.
Mentre l’Operazione Kursk è alle battute finali, Zelensky ha dichiarato ufficialmente che è stata un grande successo:
Zelensky has described the strategically valueless and vastly costly Kursk incursion as
“One of our biggest Wins”
Over 50,000 of his best soldiers have died, their foothold shrinking daily, huge amounts of Western machines destroyed.
Over a million Ukrainain dead in total. pic.twitter.com/Xl2O4YPyBx
— Chay Bowes (@BowesChay) January 9, 2025
Forse per il successo utilizza una unità di misura a noi sconosciuta – concediamogli il beneficio del dubbio.
Quindi, la palla, sgonfia, è di nuovo nel campo di Trump?
Simplicius
Fonte: simplicius76.substack.com
Link: https://simplicius76.substack.com/p/camo-putin-emerges-to-punt-ball-back
14.03.2025
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org