Il modello nascosto

Joshua Stylman
stylman.substack.com

L’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale (USAID) è stata lungo presentata come l’organizzazione americana per gli aiuti umanitari alle nazioni in via di sviluppo. Con un bilancio annuale di quasi 40 miliardi di dollari e operazioni in oltre 100 Paesi è una delle più grandi istituzioni di aiuti esteri al mondo. Recenti rivelazioni fanno però capire che la sua vera natura è qualcosa di molto più sistematico: un architetto della coscienza globale. Considerate solo una cosa: Reuters, una delle fonti di notizie più affidabili al mondo, ha ricevuto finanziamenti dall’USAID per “Disinformazione sociale su larga scala” e “Difesa dell’ingegneria sociale“. Sebbene si discuta sull’esatta portata di questi programmi, le implicazioni sono sconcertanti: quella che dovrebbe essere una delle fonti di informazione più affidabili al mondo è stata pagata da un’agenzia governativa statunitense per la costruzione sistemica della realtà. Questo finanziamento va oltre il tradizionale sostegno ai media: in realtà si tratta di una deliberata infrastruttura per un inquadramento del discorso che sfida fondamentalmente il concetto di informazione “obiettiva”.

Ma c’è di più. In quella che sembra una trama di Michael Crichton, le recenti rivelazioni sull’USAID mostrano una estensione sconcertante del controllo narrativo. Prendiamo la rete Internews, una ONG finanziata dall’USAID che ha speso quasi mezzo miliardo di dollari (472,6 milioni di dollari) attraverso una rete segreta, “collaborando” con 4.291 media. In un solo anno, hanno prodotto 4.799 ore di trasmissioni che hanno raggiunto 778 milioni di persone e hanno “formato” oltre 9.000 giornalisti. Non si tratta solo di finanziamenti, ma di un’infrastruttura sistematica per la manipolazione delle coscienze.

Le rivelazioni mostrano che l’USAID ha finanziato sia la ricerca del Wuhan Lab sul guadagno di funzioni, sia i media che avrebbero dato forma alla storia su ciò che ne era emerso. Ha sostenuto le organizzazioni che avrebbero fabbricato le prove di impeachment [nei confronti di Trump]. Ha finanziato sia i sistemi elettorali che facilitano i risultati sia i fact-checkers che determinano quali discussioni su tali risultati sono consentite. Tutte queste rivelazioni sottolineano però qualcosa di molto più significativo della semplice corruzione.

Queste rivelazioni non sono emerse dal nulla: provengono da divulgazioni di sovvenzioni governative, richieste FOIA e documenti ufficiali nemmeno nascosti, ma solo ignorati. Come ha osservato l’altro giorno il mio vecchio amico Mark Schiffer, “oggi le verità più importanti non possono essere discusse – devono essere percepite come totalità“. Il modello, una volta visto, non può più essere cancellato. Alcuni potrebbero mettere in discussione i metodi del DOGE (Department of Government Efficiency) o la rapidità di queste rivelazioni e queste sono preoccupazioni costituzionali che meritano una seria discussione. Ma questo è un articolo che non riguarda ciò che questi documenti rivelano. Le rivelazioni in sé – riportate nei documenti ufficiali e nelle comunicazioni delle sovvenzioni – sono innegabili e dovrebbero sconvolgere chiunque abbia a cuore la verità. I mezzi di esposizione contano molto meno di ciò che viene esposto: una delle più grandi operazioni di controllo narrativo della storia.

Nessun settore è indenne – mercati, tecnologia, cultura, salute e, ovviamente, i media – ovunque troverete lo stesso disegno. Le agenzie di intelligence sono profondamente radicate in ogni settore, perché plasmare il modo in cui percepiamo la realtà è molto più importante che controllare la realtà stessa.

Proprio come la moneta fiat ha sostituito il valore reale con il valore dichiarato, ora vediamo lo stesso schema ovunque: la scienza fiat sostituisce l’indagine con conclusioni predeterminate, la cultura fiat sostituisce lo sviluppo organico con l’influenza manipolata, la storia fiat sostituisce l’esperienza vissuta con narrazioni fabbricate. Viviamo in un’epoca di “fiat per ogni cosa”, in cui la realtà stessa viene dichiarata, non scoperta. E, proprio come creano una scarsità artificiale nei sistemi monetari, creano false scelte ovunque, presentandoci scelte binarie artificiali che oscurano la vera complessità del nostro mondo. Come ha scritto Schiffer, la realtà non richiede più consenso, ma solo coerenza. C’è però una distinzione cruciale: la vera coerenza emerge naturalmente in più ambiti, riflettendo verità più profonde che non possono essere fabbricate. La coerenza imposta dalla gestione della percezione non è verità: è un discorso controllato e progettato per la coerenza, non per la scoperta. I finanziamenti dell’USAID forniscono ora una prova concreta di come si costruisce questa coerenza artificiale: una realtà programmata in cui l’apparenza della logica è più importante della sostanza effettiva.

Non si tratta di una semplice corrispondenza di schemi, ma di una previsione di schemi. Proprio come gli algoritmi imparano a riconoscere e anticipare i modelli comportamentali, chi comprende l’architettura di questo sistema può prevedere le prossime mosse, prima ancora che vengano fatte. La questione non è se qualcosa è “vero” o “falso”, ma capire come i flussi di informazioni danno forma alla coscienza stessa.

Per capire quanto sia profonda la questione, esaminiamo la loro metodologia. Come la dottoressa Sherri Tenpenny e altri hanno meticolosamente documentato attraverso le richieste FOIA e le divulgazioni delle sovvenzioni governative, il modello emerge attraverso due vettori primari di controllo:

Controllo delle informazioni:

* 34 milioni di dollari a Politico (che, come nota Tenpenny, faticava a pagare gli stipendi senza questi finanziamenti)

* Cospicui pagamenti al New York Times

* Finanziamenti diretti alla BBC Media Action

4,5 milioni di dollari al Kazakistan per combattere la “disinformazione”. 5 milioni di dollari al Kazakistan per combattere la “disinformazione”

Salute e sviluppo:

* 84 milioni di dollari alle iniziative sanitarie della Fondazione Clinton

* 100 milioni di dollari per il trattamento dell’AIDS in Ucraina

* Finanziamenti per programmi contraccettivi nei Paesi in via di sviluppo

Programmazione culturale:

* 20 milioni di dollari a Sesame Street in Iraq

* 68 milioni di dollari al World Economic Forum

* 2 milioni di dollari per il cambio di sesso e l’attivismo LGBT in Guatemala

* Iniziative culturali globali (milioni di dollari distribuiti tra i programmi LGBTQ in Serbia, i progetti DEI in Irlanda, le arti transgender in Colombia e Perù e la promozione turistica in Egitto)

Quello che emerge non è solo un elenco di spese, ma un progetto di architettura della realtà globale: dal Kazakistan all’Irlanda, dalla Serbia al Perù, dal Vietnam all’Egitto, non c’è un angolo di mondo che non sia stato toccato da questo sistema. Non si tratta di una semplice distribuzione di risorse, ma di un’infrastruttura strategica di influenza globale. Ogni stanziamento – che si tratti di media, iniziative sanitarie o programmi culturali – rappresenta un nodo accuratamente posizionato in una rete progettata per plasmare la percezione in diversi ambiti. In primo luogo, controllare il flusso di informazioni attraverso il finanziamento dei media. Poi, stabilirne la legittimità attraverso i programmi sanitari e di sviluppo. Infine, rimodellare le strutture sociali attraverso la programmazione culturale. L’obiettivo finale non è solo quello di influenzare ciò che la gente pensa, ma di determinare i confini di ciò che può essere pensato, operando su scala planetaria.

Per chi studia l’architettura della censura, come Mike Benz ha fatto per anni, tutto questo non è una sorpresa. È una simmetria perfetta: sapevamo della censura. Ora vediamo le prove. Una mano alimenta i loro discorsi, l’altra li paga con i dollari dei contribuenti. Non si tratta di speculazioni, ma di fatti documentati. Anche il database dei finanziamenti di Wikipedia contiene oltre 45.000 rapporti legati all’USAID, molti dei quali descrivono la corruzione, l’influenza dei media e la manipolazione finanziaria. Le prove ci sono sempre state, ma sono state ignorate, respinte o insabbiate proprio dall’apparato di controllo dei fatti finanziato dall’USAID stessa. Non si trattava di teorie strampalate, ma di avvertimenti. E ora, finalmente, abbiamo le prove.

E non parliamo solo del controllo dell’informazione. L’USAID non si limita a plasmare i media, ma finanzia anche i sistemi che li applicano. La settimana scorsa, Benz ha pubblicato una notizia bomba: l’USAID stanzia il doppio dei fondi (27 milioni di dollari) al promotore fiscale del gruppo che controlla i procuratori finanziati da Soros rispetto a quanto contribuisca Soros stesso  (14 milioni di dollari). Questo non riguarda l’influenza di un singolo miliardario: si tratta di un’imposizione statale di narrazioni preconfezionate. La stessa rete che detta ciò che si può pensare controlla chi persegue i crimini, quali leggi vengono applicate e chi deve affrontare le conseguenze.

L’influenza dell’USAID non si limita al finanziamento e al controllo dei media, ma si estende anche all’interferenza politica diretta. Non si è limitata a inviare aiuti al Brasile, ma ha finanziato la censura, sostenuto attivisti di sinistra e contribuito a truccare le elezioni del 2022 contro Bolsonaro.

Benz ha rivelato che l’agenzia aveva condotto una “guerra santa di censura”, reprimendo sistematicamente su Internet i simpatizzanti di Bolsonaro e sostenendo le voci dell’opposizione. Milioni di dollari erano andati alle ONG che sostenevano le idee di sinistra, tra cui l’Istituto Felipe Neto, che aveva ricevuto finanziamenti statunitensi mentre gli alleati di Bolsonaro venivano esclusi da Internet. L’USAID aveva anche finanziato gruppi di attivisti basati in Amazzonia, campagne mediatiche volte a manipolare l’opinione pubblica e organizzazioni brasiliane favorevoli a una regolamentazione più severa di Internet.

Non si trattava di aiuti, ma di interferenze elettorali mascherate da promozione della democrazia. L’USAID aveva usato i soldi dei contribuenti americani per decidere il futuro del Brasile e probabilmente ha messo in atto tattiche simili in molti altri Paesi, il tutto con la scusa dell’assistenza umanitaria.

E non solo all’estero. Mentre i difensori dell’USAID sostengono che si tratta di uno strumento di carità e di sviluppo per i Paesi poveri, le prove suggeriscono qualcosa di molto più insidioso. È un motore da 40 miliardi di dollari per i cambi di regime all’estero – e ora le prove indicano il suo coinvolgimento anche nei tentativi di cambio di regime in patria. Insieme alla CIA, l’USAID sembra aver avuto un ruolo nell’impeachment di Trump del 2019, un tentativo illegale di rovesciare le elezioni americane usando gli stessi strumenti di modellazione della percezione e di ingegneria politica utilizzati all’estero.

Sinistra contro destra, vax contro no vax, Russia contro Ucraina, credenti contro scettici (su qualsiasi argomento): queste false dicotomie servono a frammentare la nostra comprensione, mentre la realtà stessa è molto più sfumata e multidimensionale. Ogni crisi fabbricata genera non solo reazioni, ma anche reazioni a quelle reazioni, creando infiniti strati di significati derivati, costruiti su basi artificiali.

Il vero potere non sta nella produzione di singoli fatti, ma nella creazione di sistemi in cui i fatti falsi si auto-rinforzano. Quando un fact-checker cita un altro fact-checker che cita una “fonte attendibile” finanziata dalle stesse entità che finanziano i fact-checker, lo schema diventa chiaro. La verità non sta nelle singole affermazioni, ma nel riconoscere come le affermazioni lavorino insieme per creare un sistema chiuso di realtà artificiale.

Prendiamo ad esempio il dibattito sui vaccini a base di mRNA: il modello si manifesta prima ancora della spiegazione: le persone discutono appassionatamente sull’efficacia senza rendersi conto che l’intera struttura è stata costruita. Prima finanziano la ricerca. Poi finanziano i media per dare forma alla narrazione. Anche gli scettici spesso cadono nella trappola, discutendo sui tassi di efficacia mentre accettano le premesse di base. Nel momento in cui si discute di “efficacia del vaccino”, si è già perso: si sta usando il loro quadro di riferimento per discutere di quella che, in realtà, è una terapia genica sperimentale. Accettando la loro terminologia, le loro metriche, il loro inquadramento della discussione, si gioca nella loro realtà costruita. Ogni livello di controllo è progettato non solo per influenzare le opinioni, ma per strutturare preventivamente il modo in cui tali opinioni possono essere formate.

È un po’ come imparare a riconoscere una foto truccata o una nota musicale stonata; sviluppare un rilevatore affidabile di stronzate richiede la capacità di riconoscere gli schemi. Una volta che si inizia a vedere come vengono costruite le narrazioni – come si arma il linguaggio, come si costruiscono le strutture – cambia la lente con cui si guarda al mondo intero. Le stesse agenzie di intelligence che si sono insediate in tutti i settori che modellano la nostra comprensione non si limitano a controllare il flusso di informazioni, ma programmano il modo in cui elaboriamo le informazioni stesse.

Questo teatro ricorrente si svolge in tempo reale. Quando l’USAID aveva annunciato i tagli ai finanziamenti, BBC News si era affrettata ad amplificare le preoccupazioni umanitarie con titoli drammatici sui pazienti affetti da HIV e sulle vite in pericolo. Cosa non avevano detto nei loro servizi? Che USAID è il loro principale finanziatore e finanzia BBC Media Action con milioni di dollari in pagamenti diretti. Guardate come il sistema si protegge: USAID, il più grande beneficiario dei finanziamenti ai media crea una propaganda emotiva sull’importanza dell’USAID, nascondendo al contempo il suo contributo finanziario agli stessi media.

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Fonte                                                                                                      Fonte

Questa autodifesa istituzionale illustra uno schema cruciale: le organizzazioni finanziate per la costruzione della realtà si proteggono attraverso strati di depistaggio. Quando vengono presentate delle prove, l’apparato di fact-checking finanziato da questi stessi sistemi entra in azione. Vi diranno che questi pagamenti erano per “abbonamenti” standard, che i programmi che promuovono l’ideologia di genere in realtà riguardano solo “uguaglianza e diritti”. Ma quando l’USAID assegna 2 milioni di dollari all’Asociación Lambda in Guatemala per “l’assistenza sanitaria per l’affermazione del genere” – che può includere interventi chirurgici, terapie ormonali e consulenze – quegli stessi difensori omettono opportunamente i dettagli, confondendo la linea di demarcazione tra patrocinio e intervento diretto. Le stesse organizzazioni finanziate per l’architettura sociale sono quelle che vi dicono che non esiste un’architettura sociale. È come chiedere al piromane di indagare sull’incendio.

Come personaggi di un film d’epoca, osservo vecchi amici che ancora confidano in istituzioni come il New York Times. Anche questo articolo diventa un potenziale nodo del sistema: l’atto stesso di rivelare la meccanica del controllo potrebbe essere anticipato, un altro livello del teatro ricorsivo. Nel mio precedente lavoro sulla tecnocrazia, [tradotto su CDC] avevo scritto di come il nostro mondo digitale si sia evoluto ben oltre la cupola fisica di Truman Burbank. Il suo mondo aveva pareti visibili, telecamere e incontri programmati: una realtà costruita dalla quale si poteva teoricamente sfuggire oltrepassandone il confine. La nostra prigione è più sofisticata: niente pareti, niente limiti visibili, solo un contenimento algoritmico che dà forma al pensiero stesso. Truman doveva solo andare abbastanza lontano per trovare la verità. Ma come si fa a navigare oltre i confini della percezione quando l’oceano stesso è programmato?

Certo, l’USAID ha fatto anche buone cose, ma anche Al Capone con le sue mense per i poveri. Proprio come il lavoro di beneficenza del famigerato gangster lo rendeva intoccabile all’interno della sua comunità, i programmi di aiuto dell’USAID creano una patina di benevolenza che rende politicamente impossibile mettere in discussione il loro programma più ampio. La facciata filantropica è stata a lungo uno strumento utilizzato dagli attori del potere per proteggersi dai controlli. Consideriamo Jimmy Savile: un celebre filantropo il cui lavoro di beneficenza gli aveva garantito l’accesso agli ospedali e ai bambini vulnerabili mentre commetteva crimini indicibili in piena vista. La sua immagine, accuratamente coltivata, lo aveva protetto per decenni, proprio come la benevolenza istituzionale serve oggi come strato protettivo per le operazioni di influenza globale. La vera funzione di organizzazioni come l’USAID non è solo l’aiuto, ma anche l’architettura sociale, la formazione delle menti e il riciclaggio dei dollari dei contribuenti attraverso un’intricata rete di ONG e fondazioni.

Questo inganno stratificato è auto-rinforzante: ogni livello di realtà fabbricata è protetto da un altro livello di autorità istituzionale. Queste istituzioni non si limitano a dettare le storie, ma modellano l’infrastruttura attraverso la quale le narrazioni vengono diffuse. Per quanto possa valere, ritengo che la maggior parte degli strumenti sia di per sé neutrale. Gli stessi sistemi digitali che consentono la sorveglianza di massa potrebbero potenziare la sovranità individuale. Le stesse reti che centralizzano il controllo potrebbero facilitare la cooperazione decentralizzata. La questione non è la tecnologia in sé, ma se viene utilizzata per concentrare o decentrare il potere.

Questa comprensione non è arrivata dal nulla. i primi che avevano percepito questa artificiosità erano stati liquidati come teorici della cospirazione. Avevamo notato il coordinamento tra gli organi di informazione, la strana sincronia della messaggistica, il modo in cui certe storie venivano amplificate mentre altre scomparivano. Ora abbiamo le prove che questa manipolazione era finanziata e orchestrata.

Conosco bene questo viaggio di scoperta. Quando avevo iniziato a capire i pericoli della tecnologia mRNA mi ci ero buttato a capofitto. Mi ero messo in contatto con Jennifer Sharp, una regista di incredibile talento, e avevo contribuito alla realizzazione di Anecdotals, il suo film sulle lesioni da vaccino. Ero pronto a legare la mia intera identità a questa causa. Poi avevo fatto un salto di qualità. Avevo iniziato a capire come la COVID potesse essere un crimine finanziario progettato per spingere la moneta digitale delle banche centrali. Più guardavo in profondità, più mi rendevo conto che non si trattava di inganni isolati, ma di un sistema di controllo più ampio. Il tessuto stesso di ciò che pensavo fosse reale aveva iniziato a dissolversi.

Ciò che più mi aveva turbato era stato vedere quanto la programmazione si basasse sul mimetismo. Gli esseri umani sono creature imitative per natura: è così che impariamo, che costruiamo la cultura. Ma questa tendenza naturale è stata trasformata in arma. Presentavo agli amici studi con revisione paritaria, prove documentate, connessioni storiche, solo per vederli rispondere con argomenti di discussione presi pari pari dai media aziendali. Non solo non erano d’accordo, non stavano nemmeno elaborando le informazioni. Stavano confrontando i modelli con cronache pre-approvate, affidando il loro pensiero a “esperti fidati” a loro volta intrappolati nella stessa rete di percezione artificiale. Allora avevo capito: nessuno di noi sa qualcosa con certezza; stiamo solo imitando ciò che siamo stati programmati a credere che sia una conoscenza autorevole.

La sfida non è solo quella di vedere attraverso il singolo inganno, ma di capire come questi sistemi lavorino insieme in modi complessi e non lineari. Quando ci fissiamo sui singoli fili, ci sfugge la trama più ampia. Come quando si tira un filo di un maglione e si fa il gomitolo, alla fine ci si rende conto che non c’era nessun maglione, ma solo una intricata illusione. Proprio come un ologramma contiene l’intera immagine in ogni frammento, ogni pezzo di questo sistema riflette il progetto più ampio per la costruzione della realtà.

Considerate i 34 milioni di dollari dati a Politico: non si tratta solo di un flusso di finanziamenti, ma è la rivelazione olografica dell’intero sistema. Non si tratta solo del fatto che Politico abbia ricevuto denaro: questa singola transazione contiene l’intero schema della gestione della percezione. Il pagamento stesso è un microcosmo: media in difficoltà, finanziamenti governativi, controllo della narrazione – ogni elemento riflette il tutto. Questo sistema ricorsivo si protegge attraverso strati di autoconvalida. Quando i critici sottolineano la parzialità dei media, i verificatori dei fatti, finanziati dallo stesso sistema, li dichiarano “smentiti”. Quando i ricercatori mettono in discussione i resoconti ufficiali, le riviste finanziate dagli stessi interessi rifiutano il loro lavoro. Persino il linguaggio della resistenza – “parlare con coraggio al potere”, “combattere la disinformazione“, “proteggere la democrazia” – è stato cooptato e strumentalizzato dal sistema stesso che doveva sfidare.

La storia della COVID incarna questa manipolazione sistemica. Quella che era iniziata come una crisi di salute pubblica si era trasformata in un esperimento globale di controllo narrativo, dimostrando quanto rapidamente si possano rimodellare le popolazioni attraverso una messaggistica coordinata, l’autorità istituzionale e la paura usata come arma. La pandemia non riguardava solo un virus, era stata la prova concettuale di quanto sia possibile manipolare la cognizione umana in modo completo, un singolo nodo che aveva rivelato la vera portata e l’ambizione della manipolazione del discorso.

Pensate al ciclo: i contribuenti americani hanno inconsapevolmente finanziato la crisi stessa e poi hanno pagato di nuovo per essere ingannati. Hanno pagato per lo sviluppo della ricerca sul guadagno di funzioni, poi hanno nuovamente pagato per la messaggistica che li avrebbe convinti ad accettare mascherine, lockdown e interventi sperimentali. Il sistema è così sicuro del suo controllo psicologico che non si preoccupa nemmeno più di nascondere le prove.

Come ho documentato nella mia serie Engineering Reality, questa struttura per la gestione della coscienza è molto più profonda di quanto molti possano immaginare. Le rivelazioni sull’USAID non riguardano incidenti isolati: sono scorci di un vasto sistema di progettazione sociale in funzione da decenni. Quando la stessa agenzia che paga i fact-checker finanzia apertamente l’”inganno sociale”, quando le vostre fonti di notizie ‘attendibili’ ricevono pagamenti diretti a sostegno dell’”architettura sociale”, la struttura stessa di ciò che consideriamo “realtà” inizia a sgretolarsi.

Non stiamo solo osservando lo svolgersi degli eventi, ma anche le reazioni a eventi artificiali e poi le reazioni a quelle reazioni, in una regressione infinita di significati derivati. Le persone prendono posizioni appassionate su questioni che sono state costruite, mentre altri si schierano contro quelle stesse posizioni. Ogni strato di reazione alimenta la fase successiva di consenso pilotato. Quello a cui stiamo assistendo non è solo la diffusione di realtà costruite, ma l’architettura stessa delle tendenze culturali e geopolitiche. Le tendenze artificiali generano reazioni autentiche, che generano controreazioni, fino a costruire intere società che rispondono a un teatro attentamente orchestrato. Gli ingegneri sociali non si limitano a orientare le convinzioni individuali, ma rimodellano le fondamenta stesse del modo in cui gli esseri umani danno senso al mondo.

Queste rivelazioni sono solo la punta dell’iceberg. Chiunque presti attenzione alla profondità e alla depravazione della corruzione sa che questo è solo l’inizio. Man mano che emergeranno altre informazioni, l’illusione di neutralità, di benevolenza, di istituzioni che agiscono nell’interesse pubblico, si sgretolerà. Nessuno di coloro che si confrontano veramente con queste informazioni potrà continuare ad avere fiducia nel sistema. I cambiamenti stanno avvenendo solo in una direzione – alcuni più velocemente di altri, ma nessuno in senso inverso. La vera domanda è: che cosa succede quando una massa critica raggiunge il punto in cui la sua comprensione fondamentale del mondo crolla? Quando si renderanno conto che i registri che danno forma alla loro percezione non sono mai stati organici, ma fabbricati? Alcuni si rifiuteranno di guardare, preferendo la comodità al confronto. Ma, per coloro che non chiudono gli occhi, non si tratta solo di corruzione: si tratta della natura stessa della realtà in cui pensavano di vivere.

Le implicazioni sono sconcertanti non solo per la consapevolezza individuale, ma per la nostra stessa capacità di funzionare come repubblica. Come possono i cittadini prendere decisioni informate quando la realtà stessa è stata frammentata in racconti fabbricati e in competizione tra loro? Quando le persone scoprono che le loro convinzioni più profonde sono state plasmate, che le loro cause appassionate sono state sceneggiate, che persino i loro interessi e i loro gusti culturali sono programmati, che la loro opposizione a certi sistemi è stata anticipata e progettata – cosa rimane dell’autentica esperienza umana?

Ciò che sta per accadere costringerà a una scelta: ritirarsi in una comoda negazione, liquidando le sempre più numerose prove come “teorie cospirative di destra”, oppure affrontare la sconvolgente consapevolezza che il mondo che pensavamo di abitare non è mai esistito. Le mie ricerche degli ultimi anni indicano attività molto più nefaste che devono ancora essere rivelate – operazioni così atroci che molti si rifiuteranno semplicemente di elaborarle.

Come ho scritto in “La seconda Matrix“, c’è sempre il rischio di cadere in un altro strato di risveglio controllato. Ma il rischio maggiore sta nel pensare troppo in piccolo, nell’ancorarsi a un singolo filo di comprensione. Le rivelazioni dell’USAID non riguardano solo l’esposizione del ruolo di un’agenzia nel plasmare la realtà, ma anche il riconoscimento di come i nostri stessi modelli di pensiero siano stati colonizzati da strati ricorsivi di realtà artificiale.

Questa è la vera crisi del nostro tempo: non solo la manipolazione della realtà, ma la frammentazione della stessa coscienza umana. Quando le persone comprendono che le loro convinzioni, le loro cause e persino la loro resistenza sono state plasmate all’interno di questo sistema, sono costrette a confrontarsi con una domanda più profonda: cosa significa rivendicare la propria mente?

Ma ecco cosa non vogliono farvi capire: il fatto che vedere attraverso questi sistemi è profondamente liberatorio. Quando si capisce come è costruita la realtà, non si è più all’interno dei suoi vincoli artificiali. Non si tratta solo di smascherare l’inganno, ma di liberare la coscienza stessa dalle limitazioni costruite.

L’operazione di costruzione della realtà dell’USAID potrebbe essere finita. Ma la sfida più profonda consiste nel ricostruire il significato delle cose in un mondo in cui la trama stessa della realtà è realizzata con fili artificiali. La scelta che abbiamo di fronte non è solo tra una comoda illusione e una scomoda verità. Il vecchio sistema richiedeva una convalida prima di credere. La nuova realtà richiede qualcosa di completamente diverso: la capacità di riconoscere i modelli prima che siano ufficialmente confermati, di percepire la coerenza tra più ambiti, di uscire completamente da un gioco precostruito. Non si tratta di scegliere da che parte stare, ma di vedere l’architettura stessa dei modelli.

Che aspetto ha questa liberazione nella pratica? È cogliere lo schema di una crisi fabbricata prima che sia completamente dispiegata. È riconoscere come eventi apparentemente non correlati – un crollo bancario, un’emergenza sanitaria, uno sconvolgimento sociale – siano, in realtà, nodi della stessa rete di controllo. È capire che la vera sovranità non consiste nell’avere tutte le risposte, ma nello sviluppare la capacità di percepire la rete di inganni prima che si solidifichi nella realtà apparente. Perché il potere ultimo non sta nel conoscere tutte le risposte, ma nel capire quando la domanda stessa è stata progettata per intrappolarvi all’interno del paradigma costruito.

Man mano che sviluppiamo questa capacità di riconoscimento dei modelli, questa abilità di vedere attraverso la manipolazione algoritmica, il significato stesso di essere umano si evolve. Mentre questi sistemi di infrastrutture ideologiche si sgretolano, il nostro compito non è solo quello di preservare il risveglio individuale, ma di proteggere e nutrire gli elementi più consapevoli dell’umanità. La liberazione definitiva non consiste solo nel comprendere l’inganno, ma nel mantenere la nostra umanità essenziale in un mondo di percezioni strettamente controllate.

Mentre questi sistemi di scultura della realtà si sgretolano, abbiamo un’opportunità senza precedenti di riscoprire ciò che è reale – non attraverso le loro strutture fabbricate, ma attraverso la nostra esperienza diretta della verità. Ciò che è autentico non sempre è organico: in un mondo mediato, autenticità significa scelta consapevole piuttosto che reazione inconscia. Significa capire come le nostre menti vengono plasmate, pur mantenendo la nostra capacità di connessione genuina, di espressione creativa e di esperienza diretta. Gli elementi più umani – l’amore, la creatività, l’intuizione, la scoperta autentica – diventano più preziosi proprio perché sfidano il controllo algoritmico. Sono le ultime frontiere della libertà umana: forze imprevedibili e non quantificabili che non possono essere ridotte a punti di dati o a modelli comportamentali.

La battaglia finale non è solo per la verità, ma per lo stesso spirito umano. Un sistema in grado di ingegnerizzare la percezione può ingegnerizzare la sottomissione. Ma ecco l’ironia: l’atto stesso di riconoscere questi sistemi di costruzione della realtà è un’espressione di coscienza autentica, una scelta che dimostra che non hanno conquistato completamente la percezione umana. Il libero arbitrio non può essere manipolato proprio perché la capacità di vedere attraverso la realtà manipolata rimane nostra. Alla fine, la loro più grande paura non è che potremmo rifiutare il loro mondo costruito, ma che potremmo ricordarci di come si fa a guardare oltre.

Joshua Stylman

Fonte: stylman.substack.com
Link: https://stylman.substack.com/p/the-pattern-beneath
16.02.2025
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

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