Alzati, AstraZeneca!

Simon Elmer
off-guardian.org

Oggi, nel Regno Unito, sembra che essere nominati cavaliere significhi essere qualcuno che lo Stato britannico vuole proteggere dall’accusa di aver commesso crimini contro il popolo. Non c’è bisogno di indicare Sir Tony Blair, Klaus Schwab KBE [*] o addirittura Sir Jimmy Saville per avvalorare questa teoria.

La scorsa settimana, Pascal Soriot, un Australiano di origine francese e amministratore delegato dell’azienda farmaceutica britannico-svizzera AstraZeneca plc, il cui “vaccino” per la COVID-19 ha prodotto 875.000 reazioni avverse nella popolazione britannica, tra cui 1.334 decessi, è stato nominato cavaliere “per i servizi resi alle scienze britanniche e per la leadership nella risposta globale alla pandemia COVID-19.

Altri cittadini britannici nominati cavalieri o dame per il loro ruolo nel programma di “vaccinazione” del Regno Unito sono Sir Andrew Pollard, direttore dell‘Oxford Vaccine Group, che, nell’aprile 2020, era entrato in partnership con AstraZeneca per sviluppare il suo “vaccino” virale-vettoriale; Dama Sarah Gilbert, leader del progetto di Oxford; Sir Adrian Hill, Sir Peter Horby e Sir Martin Landray, responsabili dello sviluppo e della sperimentazione del “vaccino” di Oxford, e Sir Aziz Sheikh, che aveva dimostrato l’efficacia dei prodotti di Oxford/AstraZeneca e BioNTech/Pfizer.

Oltre a quelle direttamente coinvolte nel “vaccino” di AstraZeneca, altre figure di spicco del programma di “vaccinazione” del Regno Unito premiate con il cavalierato sono Sir Chris Whitty, Chief Medical Office dell’Inghilterra; Sir Jonathan Van-Tam, Vice CMO; Sir Gregor Smith, CMO della Scozia; Frank Atherton, CMO del Galles; e Sir Patrick Vallance, Chief Government Scientific Adviser.

Questi erano tutti membri di alto livello del Gruppo di Consulenza Scientifica per le Emergenze (SAGE), e quindi responsabili delle decine di migliaia di morti causate dallo stop a diagnosi, assistenza e cure mediche imposto 68,8 milioni di cittadini britannici in due anni di isolamento, che, nel Regno Unito, aveva causato un eccesso di morti non attribuite alla COVID-19 molto superiore alla media del 2022.

Inoltre, avevano personalmente autorizzato la somministrazione al pubblico britannico di “vaccini” non autorizzati, sperimentali e pericolosi, un altro fattore, ancora non riconosciuto, che contribuisce [all’eccesso di mortalità].

Tra le figure femminili di spicco del programma di “vaccinazione” del Regno Unito che verranno insignite di questa onorificenza figurano Dama Emily Lawson, Chief Commercial Officer di NHS England, che aveva supervisionato la somministrazione dei “vaccini” di AstraZeneca, Pfizer e Moderna a milioni di Britannici; Dama Jenny Harries, Chief Executive Officer della UK Health Security Agency, dal nome sinistro, nata dalla fusione di Public Health England, NHS Track and Trace e Joint Biosecurity Centre, responsabile del controllo e dell’applicazione della censura e delle restrizioni nello Stato di Biosicurezza del Regno Unito; e, infine, Dama June Raine, Chief Executive Officer della Medicines and Healthcare products Regulatory Agency (MHRA), che, il 30 dicembre 2020, aveva concesso l’autorizzazione temporanea al “vaccino” virale di AstraZeneca/Oxford per la COVID-19, anche se gli studi clinici non sarebbero stati completati prima del febbraio 2023.

Nel marzo 2021, a meno di tre mesi dall’inizio delle vaccinazioni ad un pubblico terrorizzato [dalla pandemia], gli episodi di trombosi, con abbassamento della conta piastrinica e decessi, verificatisi non solo nel Regno Unito ma in tutta Europa e nel mondo, erano così numerosi che la somministrazione del vaccino di AstraZeneca era stata sospesa o vietata in Austria, Bulgaria, Canada, Congo, Cipro, Danimarca, Francia, Germania, Islanda, Indonesia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lussemburgo, Malesia, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo, Romania, Slovenia, Sudafrica, Spagna, Svezia e Thailandia.

Nel Regno Unito, tuttavia, aveva continuato ad essere iniettato a persone il cui consenso informato sui rischi, i pericoli e le conseguenze di tale pratica veniva censurato dal governo, dai media e dal Servizio Sanitario Nazionale.

Tre mesi prima della sua autorizzazione, nel settembre 2020, la sperimentazione di Oxford per il “vaccino” di AstraZeneca era stata messa in pausa dopo che un partecipante allo studio, un cittadino del Regno Unito, aveva subito un’infiammazione del midollo spinale; tuttavia, era passato un mese prima che i dati sulla sicurezza della sperimentazione del “vaccino” venissero inviati alla Food and Drug Administration (FDA) statunitense.

Nel novembre 2020, si era saputo che l’affermazione di AstraZeneca secondo cui il suo vaccino aveva un’efficacia del 90% si basava su una sperimentazione in cui avevano partecipato persone di meno di 55 anni, un gruppo demografico con una probabilità molto bassa di sviluppare i sintomi della COVID-19.

Nell’aprile 2021, The Lancet, una delle più antiche riviste mediche del mondo, aveva affermato che, sebbene il “vaccino” di AstraZeneca riducesse il rischio relativo del 67%, la riduzione del rischio assoluto era solo dell’1,9%.

Il mese successivo, maggio 2021, Transparency International Global Health aveva accusato AstraZeneca di mancanza di trasparenza sulle sperimentazioni del suo “vaccino,” di aver stipulato contratti segreti con i governi e di “fare scienza a colpi di comunicati stampa.

Lungi dal derivare dalle pressioni affinché venisse prodotto un “vaccino” in tempi record, questi interrogativi sulla correttezza di AstraZeneca sono coerenti con i precedenti dell’azienda in materia di negligenza e corruzione.

Nel 2010, AstraZeneca aveva pagato una multa di 520 milioni di dollari per tacitare le accuse del governo federale statunitense di aver commercializzato illegalmente il farmaco antipsicotico Seroquel a bambini e anziani in indicazioni non approvate dalla Food and Drug Administration (FDA).

Nel 2013 era stato rivelato che le aziende farmaceutiche pagavano ai medici del Regno Unito 40 milioni di sterline all’anno per promuovere i loro farmaci, e, tra queste, la filiale britannica di AstraZeneca elargiva 671.400 sterline in onorari a 903 medici, oltre a 30.200 sterline per i loro viaggi e soggiorni in hotel.

Nel 2016, AstraZeneca aveva accettato di pagare 5,5 milioni di dollari per patteggiare le accuse di aver violato il Foreign Corrupt Practices Act corrompendo medici in Cina e Russia al fine di incrementare le vendite dei propri prodotti farmaceutici.

E, nell’aprile 2018, era stato rivelato che AstraZeneca aveva versato 17,9 milioni di euro in pagamenti occulti a professionisti sanitari “indipendenti” per la promozione dei propri prodotti, compresi i vaccini. Nulla indica che questa corruzione sistemica sia cessata.

Infatti, dal 2000, AstraZeneca ha pagato 1,381 miliardi di dollari in multe: 594 milioni di dollari per reati legati all’assistenza sanitaria; 556,2 milioni di dollari per reati governativi ai sensi del False Claims Act; 198 milioni di dollari per reati legati alla sicurezza; 21 milioni di dollari ai sensi del Foreign Corrupt Practices Act e 5,52 milioni di dollari per “tangenti e corruzione.”

A metà del 2021, tuttavia, quando i popoli del mondo avevano iniziato a rendersi conto dei pericoli legati alla somministrazione del suo prodotto, AstraZeneca aveva raccolto i profitti dei suoi contratti segreti con i governi di quegli stessi popoli, avendo firmato accordi per la vendita di 100 milioni di dosi del suo “vaccino” al Regno Unito, 400 milioni di dosi all’Unione Europea, 700 milioni di dosi agli Stati Uniti e alla GAVI Vaccine Alliance e 1 miliardo di dosi all’India. Grazie a questi contratti, nel secondo trimestre del 2020 l’utile netto di AstraZeneca era salito a 581,18 milioni di sterline, rispetto ai soli 99,94 milioni di sterline dello stesso trimestre dell’anno precedente.

Ma il gioco dello scambio di denaro con vite umane era finito. Nel novembre 2021, AstraZeneca, che aveva venduto 1,64 miliardi di sterline del suo “vaccino” nei primi 9 mesi del 2021, aveva annunciato di voler rimangiarsi la promessa di vendere al costo “per tutta la durata della pandemia,” che ora, secondo l’azienda, sarebbe stata in “fase endemica.” Un anno dopo, AstraZeneca aveva ritirato la richiesta di approvazione del suo “vaccino” da parte delle autorità di regolamentazione statunitensi.

Nel Regno Unito, tuttavia, le reazioni avverse ai farmaci (ADR) del “vaccino” di Oxford/AstraZeneca erano state così numerose che nemmeno il DHSC, il SAGE, l’MHRA e l’NHS erano riusciti a farle passare sotto silenzio e, di conseguenza, erano state somministrate solo 59.700 dosi nell’ambito della terza campagna (quella di “richiamo”) del programma di vaccinazione britannico.

Ma le lesioni e i decessi dovuti all’iniezione hanno continuato ad aumentare. Secondo i rapporti del “cartellino giallo” sulle reazioni avverse ai farmaci e sui decessi inviati alla Medicines and Healthcare products Regulatory Agency, tra il 28 luglio 2021 e il 23 novembre 2022, le 259.700 dosi del “vaccino” di AstraZeneca iniettate nel pubblico del Regno Unito hanno causato altre 54.000 reazioni avverse e 270 decessi.

Nonostante ciò, l’MHRA, responsabile dell’uso e della sicurezza della biotecnologia sperimentale iniettata alla popolazione del Regno Unito e nota come “vaccino” COVID-19, continua ad insistere sul fatto che, ad eccezione di 81 decessi per eventi trombo-embolici (coagulazione del sangue), tutte queste lesioni e morti sarebbero “naturali,” “casuali” e “attese.”

Quello che l’Agenzia regolatoria non spiega è come mai, se non esiste un nesso causale con le iniezioni, vi sia una tale enorme disparità nella proporzione di lesioni e decessi, per dose, tra le diverse marche di “vaccini,” disparità che i 169 milioni di dosi iniettate dovrebbero livellare. In base alle segnalazioni ricevute dall’MHRA, il vaccino di AstraZeneca ha un numero di ADR per segnalazione molto più alto (3,54) rispetto a quella di Pfizer (2,88).

Anche le probabilità di avere almeno una ADR per dose variano enormemente: i soggetti iniettati con il “vaccino” di AstraZeneca hanno lo 0,5% di probabilità di avere una ADR per dose, rispetto allo 0,2% del “vaccino” di Pfizer e allo 0,19% di quello di Moderna.

Inoltre, al 23 novembre 2022, l’età delle persone decedute di cui era stato segnalato all’MHRA il decesso entro sette giorni dall’iniezione è la seguente. Sotto i 18 anni: 9 morti; 18-29: 49 morti; 30-39: 90 morti; 40-49: 138 morti; 50-59: 218 morti; 60-69: 305 morti; 70-79: 471 morti; 80+: 713 morti; età sconosciuta: 369 morti. Poiché l’aspettativa di vita media nel Regno Unito è di 82 anni, queste cifre non supportano l’affermazione dell’MHRA secondo cui questi decessi sarebbero “naturali,” “casuali” e “attesi.”

Al contrario, questi dati indicano chiaramente che esiste una relazione tra queste iniezioni sperimentali di vettori virali e di RNA messaggero e gli 1,5 milioni di lesioni e i 2.362 morti da essi causati e, rispettivamente, con i milioni e le migliaia di altri che non sono stati ufficialmente registrati.

Il 16 ottobre 2020, lo Human Medicines (Coronavirus and Influenza) (Amendment) Regulations 2020 aveva modificato lo Human Medicines Regulations 2012 per consentire l’autorizzazione temporanea dei vaccini COVID-19 senza licenza. Ma aveva anche esteso la completa immunità dalla responsabilità civile agli scienziati, alle aziende farmaceutiche e agli operatori sanitari responsabili della loro produzione, distribuzione e somministrazione al pubblico del Regno Unito. Quindi Pascal Soriot, KBE, e i suoi colleghi cavalieri e dame non hanno nulla da temere dai tribunali britannici.

Non è stato quindi per conferire loro l’immunità da procedimenti penali che i responsabili di questo catalogo di lesioni e morti inflitte [alla popolazione] sono stati nominati cavalieri, ma piuttosto per evitare che venissero indagati sulle modalità e sugli incentivi con cui erano stati posti al di sopra della legge.

Sir Jonathan Van Tam, il Deputy Chief Medical Officer dell’Inghilterra, non aveva potuto partecipare alla sua stessa cerimonia di investitura perché era risultato positivo al nuovo coronavirus, un virus al quale avrebbe dovuto essere immune proprio grazie al vaccino che gli aveva fatto guadagnare il cavalierato. In realtà, l’unica forma di immunità che questi cavalieri e dame hanno sviluppato è l’immunità personale dall’essere perseguiti per i loro crimini contro il popolo britannico.

A riprova del disprezzo con cui considera le sue vittime, non solo in questo Paese ma in tutto il mondo, la scorsa settimana, dopo essere stato nominato cavaliere da Re Carlo III al Castello di Windsor, Pascal Soriot, KBE, ha dichiarato che le preoccupazioni relative al vaccino di AstraZeneca erano state “gonfiate dai media” e che gli episodi di lesioni e decessi erano “estremamente rari.”

Tuttavia, “estremamente rari,” il termine utilizzato anche dall’MHRA e dalla British Heart Foundation per liquidare i decessi e le lesioni causati dai “vaccini” COVID-19, è un termine privo di significato dal punto di vista medico se applicato alla quantificazione del rischio, mentre invece è molto utile se viene utilizzato per rassicurare a coloro che sono terrorizzati dalla normativa sull’obbligo vaccinale. È anche inaccurato dal punto di vista medico.

Nel maggio 2019, la Medicines and Healthcare products Regulatory Agency aveva stimato che venivano segnalate solo il 10% delle reazioni avverse gravi e tra il 2% e il 4% delle ADR non gravi. Secondo le definizioni utilizzate dal National Institute for Health and Care Excellence, un ente pubblico non dipartimentale del Department of Health and Social Care in Inghilterra, le reazioni avverse ai farmaci iniettabili di AstraZeneca sono ben lontane dall’essere “estremamente rare” o addirittura “molto rare” (cioè che interessano meno di 1 persona su 10.000, ovvero un rischio dello 0,01%).

Al contrario, sarebbero “non comuni” (tra 1 su 1.000 e 1.100 persone, o un rischio compreso tra lo 0,1 e l’1%) se venisse segnalato il 100% delle ADR; “comuni” (tra 1 su 100 e 1 su 10 persone, o un rischio compreso tra l’1% e il 10%) se venisse segnalato il 10% delle ADR; e “molto comuni” (che interessano più di 1 su 10 persone, o un rischio del 10% o superiore) se venisse segnalato solo il 2% delle ADR.

Nonostante le smentite dell’MHRA e dell’NHS e l’immunità legale conferita dalle modifiche alla legislazione britannica, Pascal Soriot, KBE, non è solo moralmente responsabile di aver lesionato quasi un quarto di milione di Britannici e di averne uccisi 1.334 con il “vaccino” a vettore virale della sua azienda.

Sta anche mentendo sui rischi che [il suo prodotto] continua a comportare per coloro che erano stati sufficientemente terrorizzati da credere nell’onore di cavalieri, dame, re e altre figure dell’establishment britannico.

In questo modo, sta violando i requisiti legali previsti dal diritto internazionale, dalla legge britannica e dalle migliori pratiche del Servizio Sanitario Nazionale per il consenso informato all’intervento medico. Questo è l’uomo che il monarca britannico ha scelto di onorare e proteggere con un cavalierato.

Simon Elmer

[*] Cavaliere (o Dama) Comandante (KBE or DBEKnight – or Dame – Commander of the Order of the British Empire)

Fonte: off-guardian.org
Link: https://off-guardian.org/2022/12/23/arise-astrazeneca/
23.12.2022
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

Simon Elmer è il fondatore di Architects for Social Housing (ASH), e può essere seguito anche su Twitter.

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