«Antonio Pellicciari». Quinto racconto in musica estratto da Veglione rosso

Non esistono fotografie di Antonio Pellicciari, che quindi sarebbe il primo, tra i protagonisti di Veglione rosso incontrati fin qui, a rimanere senza volto, se non fosse per il disegno di Carlotta Artioli. Non a caso, Antonio vi è ritratto da sotto in su, con le scarpe in primo piano e il viso sfuggente, poco dettagliato.

Il brano che lo riguarda, e che vi presentiamo, è stato registrato dal vivo al teatro Asioli di Correggio, l’11 marzo scorso. Il violoncello di Mattia Cipolli è l’unico strumento che affianca la voce di Wu Ming 2. Ma poiché si tratta, per l’occasione, di un violoncello elettrico, macchinari ed effetti lo moltiplicano in più voci distinte. Questo non per una semplice scelta estetica, ma per replicare in musica la caratteristica compositiva che contraddistingue il testo e più in generale tutta la raccolta. Una caratteristica «misteriosa», oggetto di un parodistico «concorso a premi», che fin qui nessuno è riuscito a identificare.

Parma, Oltretorrente, agosto 1922

Il racconto si concentra sull’episodio più notevole – tra i pochi che conosciamo – della biografia di Antonio Pellicciari: la sua partecipazione, con gli Arditi del Popolo, ai «fatti di Parma», ovvero alle barricate dell’Oltretorrente dei primi d’agosto del ’22. Una scelta che di certo rese i fascisti ancor più brutali nel colpirlo, quando rientrò a Correggio e poterono affrontarlo in tanti contro uno. Il narratore, in questo caso, adotta il loro punto di vista, ricavato soprattutto dal Diario 1922 di Italo Balbo, pubblicato da Mondadori dieci anni più tardi.

Come sempre, riportiamo anche la scheda biografica preparata in occasione della mostra di Casa del Popolo Spartaco: «1920/2020. In ricordo dei primi martiri antifascisti correggesi».

Nella sua frazione, Fazzano, Antonio Pellicciari era considerato un’autorità per il modo in cui riusciva a porre i problemi delle rivendicazioni dei contadini e degli operai.

Fu attivo nel movimento cooperativo, quando la voce di Camillo Prampolini spargeva nella provincia di Reggio Emilia il seme educativo di teorie socialiste.
Dal 2 al 4 agosto 1922, assieme ai compagni Bagni, Messori e Pellacani, aderì agli Arditi del popolo e partecipò alla difesa della città di Parma dall’invasione degli squadristi guidati da Italo Balbo.
Duramente perseguitato dai fascisti, bastonato, seviziato più volte tanto da procurargli degli scompensi fisici, morì a causa di una polmonite acuta nel febbraio 1923.

Buon ascolto.

«Veglione rosso» – 5. Antonio Pellicciari
«Veglione rosso» – 5. Antonio Pellicciari

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