La città di Vicenza e i suoi cittadini hanno preso posizione contro un sistema di gestione della sicurezza che discrimina e marginalizza. «La vera battaglia deve essere condotta contro la povertà e l’ emarginazione, non contro i poveri e gli emarginati». Qui l’appello con i primi 500 firmatari. La raccolta firme si concluderà domenica 7 marzo.
Appello per una Vicenza solidale
Negli ultimi due anni a Vicenza le violenze private verso i cittadini più indigenti sono aumentate e così pure gli episodi di razzismo e lo stato di marginalità e di esclusione di alcune fasce etniche e sociali.
La giunta comunale è a metà del suo mandato. In questi due anni sono state esaltate particolarmente quelle politiche securitarie, cosiddette ‘’anti-degrado’’, che non hanno fatto altro che emarginare maggiormente i più sfortunati e fomentare e incentivare logiche d’odio e di violenza.
Stiamo parlando dei regolamenti anti-degrado e anti-bivacco che hanno prodotto un numero impressionante di multe e sanzioni applicate nella forma del DASPO urbano e dei fogli di via. Ci riferiamo anche ai corpi scelti della polizia locale, che ora vantano al loro interno un corpo speciale “anti-degrado”, e ai “controlli di vicinato”, per fortuna dichiarati incostituzionali da una sentenza della Corte Costituzionale (n. 236/2020). Inoltre non possiamo far passare inosservato che le indispensabili operazioni di pulizia delle strade siano diventate una scusa per gettare via le coperte e i vestiti delle persone senza dimora che vivono in città.
Con questo appello chiediamo che vengano annullati tutti questi provvedimenti, che invece di rendere la città più sicura l’hanno resa più pericolosa non solo per i più deboli ma anche per l’intera cittadinanza.
Riteniamo che il consigliere con delega alla sicurezza Nicolò Naclerio, che coordina le operazioni anti-degrado direttamente dal suo ufficio collocato all’interno del comando di polizia locale, possa essere direttamente, o in parte, responsabile di tali condotte.
Considerando inoltre un passato che vede Naclerio vicino a gruppi neonazisti e di estrema destra – tristemente noti per la loro violenza verbale e fisica – ci sembra doveroso richiedere le sue immediate dimissioni, ritenendo che tale carica dovrebbe essere rivestita da figure più sensibili al benessere della collettività, in linea col DNA solidale della città.
Pensiamo che il lavoro di cura dei servizi sociali e dell’assessorato al sociale sia stato e continui ad essere prezioso e importante per la nostra città ma che questo lavoro venga in parte vanificato dall’applicazione dei provvedimenti sopra citati. Deve invece essere potenziato tramite azioni concrete e incisive come il libero accesso all’iscrizione anagrafica e alla residenza per le persone senza dimora (diritti d’altro canto garantiti dalla costituzione) e l’ampliamento delle strutture abitative e degli alloggi pubblici, anche in vista del termine del blocco degli sfratti e dei licenziamenti.
La vera battaglia deve essere condotta contro la povertà e l’emarginazione, non contro i poveri e gli emarginati.
Qui l’elenco aggiornato delle firme.