La sera del 5 settembre nel porto del Pireo Antonis Karyotis, un uomo di 36 anni, è stato ucciso da due membri dell’equipaggio del traghetto Blue Horizon in partenza per Creta. La dinamica dell’omicidio è emersa chiaramente da alcuni video che mostrano Antonis Karyotis in piedi sulla rampa del traghetto nell’atto di imbarcarsi quando viene fermato da due marinai che non vogliono ammetterlo a bordo. Dopo pochi secondi, uno di loro spinge l’uomo in acqua e fa cenno al capitano della nave di partire. Intrappolato nei vortici delle eliche, Antonis Karyotis è morto in pochi attimi, mentre i suoi assassini si allontanano sulla rampa senza voltarsi nemmeno.
La nave è stata fermata e costretta a rientrare in porto solo un’ora dopo, in seguito alle segnalazioni di civili alla capitaneria di porto in merito all’accaduto. All’attracco i due marinai, il capitano e il secondo sono stati tratti in arresto con l’accusa di omicidio.
La notizia è stata diffusa dai media greci solo nella giornata del 6 settembre, ma le dichiarazioni della compagnia del traghetto e del ministro della Marina mercantile greco Miltiadis Varvitsiotis hanno acuito la rabbia. Una volta rientrata al Pireo, la nave infatti non è stata sequestrata ma, sostituiti il capitano e il vice, ha ripreso il mare completando la tratta. L’amministratore delegato della compagnia di navigazione Attica ha rilasciato dichiarazioni definendo l’accaduto “una tragedia”, mentre il ministro Varvitsiotis si è detto vicino non solo ai familiari della vittima, ma anche a quelli dei suoi assassini, scatenando reazioni profondamente avverse, in seguito alle quali l’amministratore delegato Spyridon Paschalis si è dimesso.
In risposta a quanto accaduto, ieri nella città di Heraklion si è tenuta una manifestazione che dalle vie del centro ha raggiunto la nave, impedendone per diverse ore la partenza. Un migliaio di persone circa hanno risposto alla chiamata nel giro di circa due ore e arrivate al porto hanno stazionato sul molo interrompendo le operazioni di imbarco per tutta la sera. Gli slogan sono stati gli stessi lanciati non molti mesi fa in seguito allo scontro tra un intercity e un treno merci avvenuto in Tessaglia il 28 febbraio 2023. La carenza cronica di messa in sicurezza delle infrastrutture, insieme alla logica produttivistica del servizio pubblico sono alla base di eventi come questi secondo la lettura data dai militanti greci. “Sempre la stessa storia: nostro il sangue, vostri i profitti”: l’immediata ripartenza della Blue Horizon fa infatti riflettere sulla logica del “business as usual” come priorità anche di fronte a una morte orribile come quella di Antonis Karyotis.
Nel mese di marzo, in seguito all’incidente ferroviario, la Grecia era stata infiammata da un ciclo di proteste che da anni non si vedevano su suolo ellenico. L’omicidio avvenuto sulla Blue Horizon potrebbe riaccendere lo stesso sentimento, e nel frattempo sono state indette per oggi altre manifestazioni nella capitale e non solo.
Immagine di copertina: Radio Onda D’Urto