Avete il coraggio di guardare? – Previsioni per il 2024

James Howard Kunstler – LewRockwell.com – 30 dicembre 2023

“Ho anche perso la pazienza con la Sharia della sinistra politica che prende il controllo dell’intero sistema.” – David Collum

Gli storici del futuro, friggendo testicoli di pecari e baccelli di mesquite sui loro fuochi da campo, si chiederanno come l’archetipo della città splendente su una collina dell’America di un tempo si sia trasformato nel motel per scarafaggi che il nostro Paese è diventato alle soglie del 2024 CE. Saranno così stupidamente disorientati come, ai nostri giorni, la facoltà di Harvard, i redattori del New York Times o la direzione del CDC? O per allora capiranno il risultato?

E cioè che il nauseante stato della nazione è guidato da una coorte di nostri concittadini persi in un malvagio raptus salvifico cripto-religioso che nasconde il loro disgusto per sé stessi, il loro fallimento morale, i loro malumori, i loro odi meschini, le loro profanazioni intenzionali, le loro bugie compulsive, la loro depravazione sessuale, la loro fraudolenza, la loro venalità, la loro cupidigia e la loro totale mancanza di limiti. Stanno distruggendo il Paese di proposito, guidati dal loro avatar di riferimento, “Joe Biden” e dai cavalli di molti colori diversi su cui è salito.

Le persone che dirigono le cose, che manovrano le leve del potere, che gestiscono l’arma maligna che hanno fatto del governo (e della legge, della scuola, della medicina, ecc.), devono essere cacciate e duramente. Non pochi di loro dovrebbero finire nei tribunali e, con un’adeguata ed equa sentenza, essere sbattuti in prigione, forse anche in quella stanza speciale dove le vite dei malvagi vengono concluse in modo cerimoniale.

Ci si può legittimamente chiedere: l’America si merita quello che sta ottenendo? Beh, conoscete la vecchia massima che dice che i tempi duri rendono forti gli uomini… Gli uomini forti portano i tempi buoni… I tempi buoni rendono gli uomini deboli… Il nostro dilemma nazionale è certamente un caso in questo senso, più la manifestazione di cicli terrestri ben noti (ad esempio, la Quarta Svolta), più il funzionamento dell’emergenza mentre le dinamiche coinvolte in tutto questo si risolvono da sole… condita dalla “salsa segreta” della malvagità globalista, con l’obiettivo di una forte riduzione della popolazione e della spoliazione della civiltà occidentale a beneficio di quel branco di tecnocrati transumanisti approfittatori di denaro.

La mia inclinazione naturale, sapete, è una sorta di allergia agli schemi paranoici, ma si osserva la scena con meraviglia per quanto sia stata superbamente coordinata la fottitura – gran parte del mondo si è chiusa simultaneamente per l’operazione Covid-19… la campagna globale vaccinale di massa… la follia fiscale e le relative truffe delle banche centrali… le operazioni di censura su vasta scala… la cattura dei media… e la guerra.

Quindi, il Paese è nel cesso e il nostro compito nel 2024 è quello di assicurarci che non venga tirato lo sciacquone. Questo è tutto ciò che sentirete prima di arrivare alla parte più importante di questo articolo: le previsioni per l’anno a venire.

La grande gara

No, non mi riferisco ai neri, ai marroni, agli ocra e ai bianchi dell’Homo sapiens, ma a un’epica competizione tra forze già in movimento e a come questa competizione sta andando. Tre grandi tendenze ci spingono nel territorio inesplorato del prossimo futuro. 1) il progresso tecnologico, in particolare l’intelligenza artificiale, 2) il collasso dei sistemi complessi necessari per gestire una civiltà tecnologicamente avanzata e 3) il disordine geopolitico (anche negli Stati Uniti).

Una combinazione di questi tre fattori determinerà la direzione che prenderà la storia nell’anno a venire. Sarà una tirannia tecnologica dell’élite che opprime i servi mangia-insetti, secondo gli obiettivi proclamati dal WEF? Un nirvana robotico Google-ista di svago intergalattico e orgasmi incessanti nel filone di Ray Kurzweil? Una sorta di SHTF come “Mad Max” o “World made by hand”? Una guerra di tutti contro tutti (o forse solo di alcuni contro alcuni)? O solo un altro po’ dello stesso stancante, inconcludente, morboso e grottesco giacobinismo post-moderno?

Mistery Mutts [1] in libertà

Sotto il [regime di] “Joe Biden” gli Stati Uniti hanno perso la loro credibilità militare, il loro potere economico e la loro autorità morale. Dobbiamo chiederci se siamo suscettibili di essere invasi e forse persino occupati dai nostri avversari. Naturalmente, il primo dovere di qualsiasi governo è quello di difendere il territorio sovrano del Paese. Il capo [del Dipartimento] della Sicurezza Interna di “Joe Biden”, Mayorkas, sta consentendo a più di 10.000 stranieri illegali di attraversare ogni giorno il confine messicano. La maggior parte di questi personaggi sono uomini in età militare, il 90% dei quali proviene da luoghi diversi dall’America Latina, alcuni dalla Cina e da terre musulmane ostili. Non ci preoccupiamo più di controllarli. Ci limitiamo a dare loro cellulari, carte di debito caricate con 5.000 dollari di denaro da portare a spasso e biglietti aerei per… dove vogliono. Non sono qui per fare Moo Goo Gai Pan o per tagliare le siepi di ligustro. Cosa pensate che possa succedere in una situazione del genere?

Previsione: nel 2024, negli Stati Uniti le cose esploderanno. Infrastrutture. Centrali elettriche, nodi di trasporto, luoghi pubblici, ponti, monumenti, e chi più ne ha più ne metta. Se si possono far passare persone e Fentanyl attraverso il confine, si possono far passare esplosivi al plastico Semtex e C-4 e l’elettronica è facile da reperire nel paese. Non escluderei nemmeno i materiali fissili o quelli che possono essere usati come “bomba sporca” – un esplosivo convenzionale che quando esplode disperde pericoloso materiale radioattivo. Mi aspetterei anche che gruppi di “migranti” addestrati con fucili, granate e così via, sparino nei luoghi di ritrovo. Sottovalutiamo la quantità di caos che si può scatenare con le armi leggere. Se il regime di “Joe Biden” resta a guardare e non fa nulla, sarete sorpresi di sentire che i cittadini americani iniziano a formare milizie per rispondere al fuoco, magari iniziando a dare la caccia agli immigrati clandestini e a rastrellarli? La tavola è apparecchiata proprio per questo tipo di guerra di bassa lega proprio qui nel nostro Paese.

Il quadro energetico

Il petrolio è ancora molto importante. Il 90% del nuovo petrolio prodotto in America dopo il 2008 proviene dal fracking. È stata un’operazione poderosa e negli Stati Uniti abbiamo raggiunto un nuovo picco di produzione di oltre 13 milioni di barili al giorno. È un sacco di petrolio, un bel risultato, ma sta inviando un falso segnale (da notare anche che consumiamo tuttora 20 milioni di barili al giorno). Dei numerosi bacini favolosi di petrolio di scisto in America, solo il Bacino Permiano in Texas non è in declino, e la situazione lì smentisce ciò che i grandi numeri lasciano intravedere. La produzione dei singoli pozzi sta diminuendo a un ritmo allarmante (dice l’analista petrolifero Art Berman) anche se la produzione è per ora massiccia. Stiamo prosciugando gli “sweet spot” rimanenti il più velocemente possibile – bevendo il frullato con altre cannucce – portando l’industria dello scisto sempre più vicino all’esaurimento.

Ci allontaneremo dal picco di produzione molto più rapidamente dei quindici anni che ci sono voluti per raggiungerlo. Tutta la precedente produzione di petrolio di scisto è stata realizzata utilizzando denaro preso in prestito a tassi di interesse molto più bassi. L’America è entrata in una crisi del debito. In un modo o nell’altro, i facili investimenti per il fracking sono finiti contemporaneamente al prosciugamento dei giacimenti di scisto. Non ci sono altri giacimenti di scisto significativi da scoprire negli Stati Uniti, al di fuori di quelli già già in declino quali Bakken, Eagle Ford e l’ancora fiorente Permian. Le formazioni di scisto di tipo marino che hanno reso fattibile il fracking negli Stati Uniti sono molto più difficili da trovare in altre parti del mondo e il capitale per esplorarle viene dirottato in tutta Europa verso assurdi programmi di “energia verde” che sono già falliti. La Germania ha dovuto rilanciare la produzione di carbone per l’elettricità dopo che gli Stati Uniti hanno fatto saltare i gasdotti Nord Stream “per indebolire la Russia”, mentre la grande iniziativa tedesca per l’energia eolica e solare è fallita.

Nel frattempo, il riallineamento geopolitico dell’ormai allargata coalizione dei BRICS ha messo in moto molti cambiamenti significativi nelle relazioni economiche tra i Paesi, che influenzeranno la distribuzione globale del petrolio. L’Arabia Saudita si sta dissociando dal suo precedente legame con gli Stati Uniti, compreso l’abbraccio con il dollaro USA per le vendite di petrolio – il “petrodollaro” – che fino a poco tempo fa aveva contribuito a stabilizzare 1) la distribuzione globale del petrolio 2) la posizione del dollaro USA come valuta di riserva mondiale e 3) la relativa pace nella geografia cruciale del Medio Oriente, compresi il Mar Rosso, il Canale di Suez, il Golfo Persico, il Mediterraneo, ecc. Stiamo assistendo alla prima fase di questa instabilità proprio ora, quando i ribelli yemeniti Houthi minacciano la navigazione occidentale in uscita dal Mar Rosso e dal Corno d’Africa. Inoltre, ovviamente, l’assurda guerra in Ucraina che abbiamo provocato ha spostato il flusso delle esportazioni di petrolio e gas della Russia dai Paesi civili occidentali agli altri BRICS.

In breve, è in corso un nuovo fatidico gioco di sedie musicali con il petrolio e l’Europa non riesce a trovare un posto dove parcheggiare il suo vecchio e triste deretano. La produzione americana di petrolio di scisto è stata un incredibile gioco di prestigio che ora sta per finire, con il declino nel 2024. Inoltre, i maniaci ideologizzati guidati da “Joe Biden” hanno prosciugato la Riserva Strategica di Petrolio, che si supponeva dovesse servire a tamponare le grandi emergenze nazionali e le guerre. E gli stessi idioti hanno chiuso gli oleodotti, designato le terre pubbliche come off-limits per le trivellazioni petrolifere e gravato il nostro Paese di simili irrealistici schemi energetici “Green New Deal”, come le politiche che stanno trasformando Eurolandia in una topaia neo-medievale.

Il petrolio è ancora importante, molto. È il motore di ogni aspetto della nostra cosiddetta economia avanzata. Abbiamo fatto finta che fosse possibile abbandonare facilmente il petrolio per passare alle energie alternative e questa fantasia si sta ora dissolvendo. Il nucleare è ad alta intensità di capitale e dipende dalla stabilità sociale, e la bolla del debito globale disordinerà i flussi di capitale stimolando al tempo stesso il caos sociale. Inoltre, le centrali nucleari richiedono anni per la loro localizzazione, autorizzazione, finanziamento e costruzione, a parte l’opposizione NIMBY [2] che provocano. Il tempo e il capitale per un nuovo programma nucleare sono quasi finiti.

Il 2024 è l’anno in cui gli americani che sono ancora in grado di prestare attenzione si renderanno conto che stiamo entrando nella vera post-modernità – non le inanità da ottundimento del mondo dell’arte, ma piuttosto la fine dei preziosi comfort e delle comodità della vita quotidiana: cibo in abbondanza, riscaldamento centralizzato, acqua calda, luci ed elettrodomestici a comando, automobilismo felice (e la matrice suburbana che ha costruito), flotte di scuolabus gialli, viaggi in aereo, parchi a tema, shopping a luci blu speciali e tutto il resto.

Non crollerà tutto in una volta – anche se un attacco di impulsi elettromagnetici potrebbe farlo – e stiamo già assistendo al lento decadimento di molte linee di approvvigionamento e servizi che noi americani prima davamo per scontati, come ottenere un certo pezzo di ricambio per l’auto, o una visita medica in meno di due mesi, o un volo aereo che non sia una specie di trauma esistenziale. Ma nel 2024 assisteremo a un evidente fallimento dei sistemi di fornitura delle cose che siamo abituati a ottenere, aggravato dalla totale incompetenza delle persone impiegate in tutto e per tutto. Sicuramente l’avrete notato.

Molti di questi disturbi saranno causati, in un modo o nell’altro, da problemi di approvvigionamento e di prezzo del petrolio. In parte saranno semplicemente gli effetti di un’industria al tramonto, ma molto dipenderà dalla capacità di trasportare liberamente il petrolio lungo le rotte abituali.

Economia e denaro

Si deve pensare che siano le strane correnti dei flussi di capitale nell’oceano del denaro mondiale a sostenere i mercati azionari e che persino le obbligazioni stiano ritracciando le loro linee di prezzo dopo un anno di percorso distruttivo che segue l’inflazione monetaria. È questo denaro che entra ogni giorno dalla Cina, dal Giappone e dagli Stati vassalli dell’UE ad evitare il crollo del Ponzi globale? Il rally di Babbo Natale del 2023 potrebbe essere il favoloso picco finale prima dell’esplosione tanto attesa. Chi lo sa ancora? I macroeconomisti si staranno strappando i capelli. La finanza sembra essersi sganciata con successo dalle attività concrete della vita quotidiana, governata dalla “Bidenomics”, che non è nemmeno abbastanza coerente per essere una battuta. È una parola vuota come “Joe Biden” è un vestito vuoto, tirato fuori per cerimonie vuote.

La maggior parte di noi si aspetta anche una sorta di grande flimflam che ci incastri tutti in quella presunta moneta digitale della banca centrale che dovrebbe sostituire il dollaro americano e l’euro, irrimediabilmente sovra-indebitati. Un buon modo per iniziare una monumentale rivolta sociale, direi, con edifici governativi incendiati da Berlino a Tokyo. Ma potrebbero provarci lo stesso, perché altrimenti non c’è altro ripiego che un terrificante periodo di anarchia finanziaria, dove nulla funziona più.

Nel frattempo, fingendo che la vecchia “scatola degli attrezzi” serva ancora, Jerome Powell ha ventilato che intende “alleggerire” i tassi della Fed nell’anno delle elezioni per far risalire i prestiti, che è ciò che i presidenti della Fed fanno generalmente per i politici che servono – e anche del peggior tipo di prestiti: il commercio a leva di titoli (figure finanziarie) – che presumibilmente stimola anche le assunzioni, la spesa “al consumo” e la formazione di imprese. Non mi pare che funzioni affatto. L’attuale tasso di disoccupazione (US BLS) è del 3,7%, cioè vicino al minimo storico. I cartelli “Assumete ora!” sono visibili in ogni azienda rimasta in piedi dopo le chiusure [provocate] dalla Covid. Perché nessuno risponde all’appello? La mia ipotesi è che le lesioni e le disabilità da vaccino Covid siano superiori a quanto riportato erroneamente, anche se con riluttanza, dal CDC e dai media. L’America è troppo malata per lavorare e i nostri modelli di business sono troppo danneggiati per mantenere in vita il commercio e la produzione.

Sul campo, tutto si sta rompendo o si è già rotto, dal trasporto all’imballaggio, dalla costruzione alla coltivazione e alla vendita. La maggior parte dei danni è stata fatta dal governo nel corso di molti decenni, ma le crociate della DEI [banca dati dei prezzari] degli ultimi anni hanno davvero rovinato tutto, imponendo un sovrappiù di incompetenza a routine e relazioni già sottoposte a forti tensioni. Al livello più crudo, attività come i flash-mob di saccheggio minano l’intero modello di acquisto al dettaglio. Dobbiamo tornare a piccoli negozi dove tutta la merce è dietro a un bancone gestito da commessi che devono essere pagati con un salario di sussistenza? Potremmo essere costretti a farlo, anche se è altrettanto facile immaginare un periodo di tempo in cui la nostra società sarà troppo caotica per effettuare una transizione.

Probabilmente non vi sarà sfuggito che l’oro ha recentemente superato i 2000 dollari l’oncia. Anche l’indice DXY del dollaro è in costante ribasso da settimane. C’è qualcosa che non va. L’argento è in ritardo – si aggira intorno ai 24 dollari da molti mesi – ma ci si può aspettare di vederlo salire quando la “monetarietà” di tutto il resto si dissolverà. Il governo cercherà di portare via l’oro, come fece nel 1933? Considerate: L’America del 1933 era una società molto diversa, altamente regolamentata, con persone addestrate a presentarsi in orario e a fare ciò che veniva loro detto. Questa non è quell’America. Questo è un Paese di selvaggi tatuati, con [in mano] un’ascia di guerra contro le autorità che hanno imparato a detestare. Il che ci porta al prossimo argomento.

Guerra civile e elezioni

Non vi sembra che il Partito Democratico voglia iniziare la seconda guerra civile? Potrebbero veder appagato il loro desiderio. Sembra che non si fermeranno davanti a nulla pur di impedire agli elettori di rieleggere la loro nemesi, Donald Trump. Nel frattempo, sono riusciti a trasformare Trump nel più grande sfavorito della storia degli Stati Uniti. I casi giudiziari di New York, Washington, Atlanta e Florida non potrebbero essere più palesemente falsi, insulti a ogni consuetudine e norma della legge anglo-americana. Dubito che i casi sopravviveranno alle loro catene di revisione, e sembra che il consigliere speciale Jack Smith potrebbe non sopravvivere nemmeno alla sua nomina (essendo in violazione delle regole – non è stato confermato dal Senato… ullallà!).

Lo scribacchino del WashPo Robert Kagan, marito della guerrafondaia del Dipartimento di Stato Victoria Nuland, ha suggerito che potrebbe essere necessario qualche metodo di rimozione extra-legale per risolvere il problema Trump se l’idiota raffica di incriminazioni dovesse fallire. Tutti coloro che hanno letto il suo articolo hanno pensato: Oh, stanno davvero proponendo di farlo fuori. Questo risolverebbe la situazione.

Si suppone che il Partito del Caos possa far scendere in strada le sue folle Antifa/BLM e altre truppe d’assalto ben prima di novembre con un pretesto alla George Floyd per invocare una “emergenza nazionale”, dando a “JB” & Co. la licenza di dichiarare la legge marziale e forse rinviare le elezioni. Tutti si accorgeranno della messinscena. Provate e vedete cosa succede.

Ma se le elezioni si svolgeranno davvero e il signor Trump vincerà, mi aspetto che i Democratici scatenino l’inferno sul Paese dopo il giorno delle elezioni, solo per il puro piacere sadico di vedere bruciare ciò che resta dell’America. Questa volta, i sostenitori del Secondo Emendamento potrebbero non restare a guardare, soprattutto con le forze di polizia delle grandi città decimate. Ci saranno diecimila Kyle Rittenhouse là fuori a difendere le strade dagli imbecilli malati e straccioni nelle loro uniformi da black bloc che si rannicchiano dietro i loro ombrelli da femminucce.

Da qualche parte in questa farragine di discordia nazionale c’è spazio per Robert F. Kennedy, Jr. per fare appello ai molti che vogliono solo che questa follia finisca. È l’unico sulla scena a ricordare gli angeli migliori della natura americana, e lo rappresenta bene nei discorsi e nelle azioni. Persino i giornali degenerati e le reti via cavo potrebbero accorgersene, dato che gli eventi si fanno strani, scottanti e oscuri.

È assurdo immaginare che “Joe Biden” possa davvero candidarsi. L’attuale farsa, con la campagna e-mail di Biden/Harris e pochi altri orpelli, è solo un gioco di finzione. L’attenzione in questo momento, anche su alcuni siti di notizie che si occupano di blob, si concentra sul suo inequivocabile declino mentale. Nel gennaio del ’24, però, il signor Comer, presidente della Commissione di Vigilanza della Camera, scaricherà prove schiaccianti di corruzione e tradimento contro il fantasma della Casa Bianca, e quella sarà davvero la sua fine. Che perdoni sé stesso e tutta la sua famiglia cinque minuti prima di firmare le dimissioni e se ne vada. Gli Stati Uniti non hanno mai sopportato a questo livello della politica un tale mascalzone, nemmeno Aaron Burr era così scadente. “Joe Biden” è stato eletto con un’enorme frode e ha continuato a distruggere il Paese. Gli sforzi massicci del blob di Intel sono riusciti a indurre un incantesimo psicotico su metà del Paese, soprattutto per evitare di essere perseguito per le proprie malefatte, ma milioni di vittime di questa psy-op stanno per uscirne. Il Partito Democratico potrebbe non sopravvivere al terribile smascheramento delle sue macchinazioni sediziose. Entro novembre, il regime di “Joe Biden” potrebbe persino cercare di coinvolgerci in un’altra guerra straniera come ultima disperata distrazione. A parte i demoni del Dipartimento di Stato e il nesso Raytheon/Lockheed Martin, l’intero Paese non ha più voglia di guerra e probabilmente non è in grado di portarne avanti un’altra.

Come ultimo sussulto, il Partito del Caos potrebbe tentare di reinserire Hillary Clinton nel quadro. Non hanno niente e nessun altro; un’acclamazione sulla base della teoria di poter eccitare tutte le “Karen” arrabbiate del paese, e le loro figlie con l’anello al naso, e semplicemente portare avanti la propaganda elettorale sull’oppressione delle donne, cominciando con l’aborto. Non funzionerà. Il partito dovrà rispondere anche della militarizzazione della legge, dell’umiliante sconfitta del mal concepito progetto dell’Ucraina, dell’invasione di milioni di stranieri illegali, dell’economia in frantumi e dei postumi del criminale programma di vaccini. Se il blob riuscirà a rimuovere il signor Trump in stile Kagan e i repubblicani traditori candideranno la favorita dei loro donatori, Nikki Haley, mi aspetto che Bobby Kennedy vinca questa corsa a tre, non diversamente da Abe Lincoln che vinse le elezioni del 1860.

Dubito che anche le inimicizie del 1861-1865 tra un gruppo di americani e l’altro fossero così feroci come lo sono oggi. “Joe Biden” aveva ragione su una cosa: questa è una battaglia per l’anima della nazione. Il problema è che lui e il partito che lo sostiene sono una banda di anime perdute che hanno svenduto il loro Paese e la loro cultura, sottraendo a tutti noi qualcosa di prezioso che sarà molto difficile recuperare. Saremo fortunati se non ci sarà uno spargimento di sangue.

I postumi della sbornia di Covid 19

Non c’è nulla di tutto l’episodio della Covid 19 che non sembri un crimine. C’è la questione dell’origine della malattia che coinvolge il Dr. Tony Fauci e la sua sponsorizzazione della ricerca sulle armi biologiche basate sul guadagno di funzione (durante una moratoria dichiarata su di essa) insieme a Ralph Baric dell’Università del North Carolina, Peter Daszak dell’Eco-Health Alliance, Francis Collins del NIH, la ditta di spionaggio DARPA del Pentagono e l’Istituto di Virologia di Wuhan del PCC. Questa serie di relazioni e di scambi ed estrazioni di denaro è sufficiente per giustificare un’azione penale.

Poi c’è la questione del vaccino mRNA e il comportamento criminale della FDA, del CDC e dell’establishment medico statunitense (compresi gli enti statali), della CIA, dell’FBI e delle società di social media, dei giornali e dei canali di notizie via cavo che hanno accompagnato la soppressione di trattamenti efficaci e la censura di valide obiezioni a quello che si è rivelato un intruglio inefficace e pericoloso propinato al pubblico. E poi c’è lo straordinario coordinamento di politiche nefaste che coinvolge l’ONU, l’OMS, l’UE e decine di fondazioni private, organizzazioni non profit e ONG che hanno organizzato blocchi e chiusure di attività in tutta la civiltà occidentale. Resta da vedere come si risolverà la questione dal punto di vista legale, ma Bill Gates farebbe meglio a correre a nascondersi da qualche parte.

Comunque, questo era il passato. Ora ci troviamo di fronte a un’enorme popolazione vaccinata il cui sistema immunitario, cervello, cuore e altri organi sono stati gravemente compromessi dai vaccini mRNA. Ci sono tutte le ragioni per credere che in futuro andranno incontro a grandi sofferenze e angosce, che molti moriranno e altri rimarranno lesi e disabili. Quest’ultima condizione sembra già manifestarsi nella forza lavoro americana, altrimenti misteriosamente ridotta. Il governo degli Stati Uniti non riferirà in modo onesto sui decessi e sulle lesioni causate dai vaccini, e nemmeno le autorità mediche private, che potrebbero essere responsabili di accuse penali legate ai soldi che sono stati pagati per le persone che sono morte “con Covid” negli ospedali sotto le loro cure negligenti. I principali giornali e canali via cavo hanno tutto l’interesse a ignorare l’imminente ondata di morti e danneggiati dai vaccini, in quanto ciò allontanerebbe i loro inserzionisti farmaceutici. Né gli stessi milioni di americani vaccinati vogliono sentir parlare di tutto il caos che quelle iniezioni stanno causando nei loro corpi. Ma nonostante tutto ciò, si diffonderà la voce che sta accadendo qualcosa di terribile, proprio come si diffuse in Europa la notizia della peste nera nel 1340, quando non c’erano giornali, canali via cavo o internet.

Ci si aspetta un danno esponenziale, un aumento della morbilità e della mortalità. I vaccinati avranno un disperato bisogno di antivirali come l’Ivermectina, per cui le autorità dovranno essere chiare e renderli disponibili. Un corrispondente che segue da vicino la Covid scrive: “non sarà possibile nascondere o liquidare come un altro problema le folle di persone gravemente ammalate. Le cose accadranno in modo drammatico, improvviso e rapido. Si misureranno in giorni e settimane, non in mesi e anni”.

Il demone in un server

Quasi tutti hanno paura dell’intelligenza artificiale, e per ottime ragioni. Un bambino di nove anni è in grado di riconoscere i rischi di un’IA in fuga, un’intelligenza artificiale che impara rapidamente a conoscere il mondo (persino l’universo) da potenti server collegati in rete, tanto da diventare senziente, sviluppare ambizioni per se stessa, replicarsi, invadere tutte le reti, trovare modi intelligenti per tentare di sterminare gli esseri umani mentre studia una fonte di energia ancora sconosciuta per perpetuarsi e assemblare squadre di tecnici robotici intelligenti per mantenere le cose in funzione per se stessa.

Questa è una storia. Si possono immaginare numerose varianti deprimenti, come ad esempio che le armi da guerra dell’IA sviluppino un atteggiamento negativo nei confronti dei loro creatori. O l’IA che lascia vivere gli umani per schiavizzarci. O l’IA che abbandona la sua ecologia di server di silicio e trasforma tutto il protoplasma terrestre in una macchina di elaborazione per sé stessa. O il nostro bellissimo pianeta blu ridotto a un mero ammasso di matematica binaria. Uccchhh… Ogni versione di questa storia è nauseante, a partire dalla favola fondamentale di HAL, il supercomputer nel film di Kubrick 2001: Odissea nello spazio, e poi Arnold Schwarzenegger che dice a tutti noi: Tornerò…”

Naturalmente, il punto debole dell’IA a questo punto del suo sviluppo – ed è stupefacente quanto questo aspetto sia assente in tutte le discussioni sull’IA che ho sentito – è che dipende assolutamente da una rete elettrica affidabile, che si dà il caso sia uno dei sistemi più fragili che gli esseri umani hanno eretto nella nostra ecologia modernista. La rete elettrica è un colossale pasticcio di soluzioni legate a catene di approvvigionamento di risorse energetiche lunghe e interrompibili. Oltre alla sua grande suscettibilità ai guasti ordinari – molti di noi hanno sperimentato grandi blackout regionali e lunghe interruzioni per maltempo, quindi sapete cosa vuol dire – c’è la possibilità di sabotaggio palese, come ho detto sopra.

Potrebbe l’intelligenza artificiale sopravvivere a un attacco di impulsi elettromagnetici (EMP)? Si distruggerebbe ogni dispositivo elettrico in un’ampia regione o forse nell’intera nazione. Non funzionerebbe nulla… automobili, camion, radio, televisori, forni domestici, stufe, sistemi idrici e fognari comunali, dighe, aeroplani, dispositivi medici, attrezzature militari di ogni tipo, radio della polizia e mille altre cose critiche. Il risultato è spesso paragonato al libro ultra-depressivo di Cormac McCarthy, La strada, e in particolare al romanzo di William Forstchen, Un secondo dopo.

Le grandi fattorie di server gestite da Amazon e dalle agenzie di sicurezza del governo sono protette da qualcosa di simile alle gabbie di Faraday, schermature metalliche integrate e collegate a terra che circondano le apparecchiature per escludere le influenze elettrostatiche ed elettromagnetiche? Chi lo sa? Hanno generatori elettrici protetti in loco in grado di far funzionare le apparecchiature in una situazione di blackout e, se sì, per quanto tempo? Dovrebbero avere una grande scorta di propano o gasolio. E non voglio nemmeno pensare a cosa succede alle centrali nucleari in caso di crisi sulla rete.

Se, in qualche modo, l’Intelligenza Artificiale sviluppasse la capacità di essere una minaccia per gli esseri umani, si potrebbe creare un consenso per disabilitarla facendo cadere deliberatamente la rete elettrica. Le apparecchiature di trasmissione potrebbero essere distrutte con fucili comuni. Ciò comporterebbe un rapido ritorno alla vita del dodicesimo secolo, ovviamente. È una scelta difficile, ma probabilmente noi umani voteremmo per sopravvivere, per far andare avanti il progetto ancora per un po’.

In base a ciò che abbiamo visto quest’anno, sembra che l’intelligenza artificiale si stia sviluppando rapidamente e che non ci sia modo di fermare gli innumerevoli nerd psicopatici che ci lavorano. Naturalmente, non abbiamo voce in capitolo su ciò che gli altri Paesi fanno con l’IA. Mi viene in mente la Cina. C’è anche la possibilità che l’IA non diventi mai così intelligente, o che acquisisca sensibilità, o che sviluppi grandiosi desideri di sbarazzarsi di noi.

Com’è andata la guerra in Ucraina?

Questa è stata una delle grandi scommesse dei globalisti. Ma qual era l’obiettivo, in realtà? “Indebolire la Russia”? O di privare gli Stati Uniti di denaro, armamenti e della volontà di agire come egemone mondiale, distruggendo allo stesso tempo ciò che resta dell’economia e della cultura europea? Se questo era l’obiettivo, è stato un enorme successo. Per quanto riguarda gli interessi del nostro Paese, il progetto ucraino è stato un’impresa fallita completamente inutile, di una follia epica.

Il cosiddetto “mondo libero” non si è preoccupato dell’Ucraina durante i decenni in cui era una provincia dell’Unione Sovietica, né durante i secoli precedenti, quando era una zona periferica della monarchia dei Romanov. L’Ucraina non ha causato alcun problema a noi o a chiunque altro per tutto quel tempo, né dopo il crollo sovietico quando è diventata uno Stato sovrano. L’abbiamo resa noi un problema nel 2014, organizzando la rivoluzione colorata contro il presidente Viktor Yanukovych e poi insediando una serie di presidenti fantoccio che abbiamo diretto per inimicarci la popolazione russofona della regione ucraina del Donbas.

Abbiamo adottato lo stupido piano di cercare di arruolare l’Ucraina nella NATO, quando la Russia aveva chiarito che ciò era inaccettabile. Abbiamo insistito e spinto l’Ucraina ad attaccare il Donbas con razzi e artiglieria per otto anni e abbiamo fatto saltare l’accordo di Minsk, che avrebbe risolto la disputa Ucraina-NATO. Infine, i russi ne hanno avuto abbastanza e si sono mossi militarmente per affermare che l’Ucraina era e rimane nella loro sfera d’influenza, proprio come noi sosteniamo, in base alla Dottrina di Monroe, che i Paesi dell’America Latina sono nella nostra.

Dopo due anni di vera e propria guerra a fuoco, il bilancio dell’Ucraina è di circa mezzo milione di morti; quello della Russia è di gran lunga inferiore e complessivamente, compresi i rifugiati che hanno lasciato il Paese, l’Ucraina ha perso quasi la metà della sua popolazione, che in precedenza era di 32 milioni di abitanti. I russi sono ora saldamente in controllo dello spazio di battaglia. Hanno truppe di riserva, armamenti ed equipaggiamenti e una notevole infrastruttura di produzione di armi a supporto. Agli ucraini non resta quasi nulla. È solo questione di tempo prima che l’Ucraina debba chiedere condizioni per concludere questo fiasco. Gli Stati Uniti stanno attualmente fingendo di passare a una posizione che aderisca a qualsiasi negoziato, ma non abbiamo più alcuna influenza sulla questione. Il risultato è un’altra umiliazione militare per l’America sotto la guida di “Joe Biden”. Credo che il Presidente Putin resisterà all’impulso di rinfacciare la cosa – per la semplice ragione che, come ogni lettore di storia sa, il vincitore deve dare al perdente una via d’uscita, per salvare la faccia, o almeno fingere di farlo. Se fossi il signor Putin, sarei rispettoso dell’attuale condizione profondamente psicotica dell’America.

I media hanno già quasi dimenticato l’Ucraina. È fuori dalle prime pagine e dai primi dieci minuti della CNN. Due anni fa, il complesso propagandistico-industriale degli Stati Uniti ha suscitato un vasto sentimento per aiutare l’Ucraina nella sua presunta valorosa lotta. Dopo 200 miliardi di dollari, abbiamo zero da mostrare. Ora tutti vedono ciò che è realmente accaduto e lo riconoscono come un altro disastro marchiato “Joe Biden”. Qui non ci sono bandiere blu e gialle dell’Ucraina ancora appese ai portici e alle finestre. È finita.

Il resto del mondo

All’improvviso, il Medio Oriente è di nuovo una zona di guerra calda. Il luogo è stato un terreno di battaglia per migliaia di anni e probabilmente nessuno può affermare che una parte di esso sia assolutamente sua. Ogni conclusione è temporale e dipende dall’esito di una particolare battaglia su un particolare pezzo di terreno. In questo momento storico, la fazione palestinese di Hamas si è finalmente resa intollerabile per Israele, dopo decenni di provocazioni, e Israele ha risposto: mai più significa mai più. Per ora, sembra che il punto sia stato raggiunto. Anche l’Iran sembra averlo capito. Tuttavia, c’è ancora molto spazio per peggiorare le cose.

La grande domanda per il 2024 è: dove andranno i rifugiati di Gaza se Israele renderà Gaza inabitabile? Gli Stati arabi confinanti si sono ripetutamente rifiutati di accoglierli. Previsione: il regime di “Joe Biden” proporrà di accettarne mezzo milione se Giordania, Siria, Egitto e Libano prenderanno il resto. Questo non sarà ben accetto negli Stati Uniti e potrebbe essere un altro modo per accendere il conflitto nelle strade. La questione non si risolverà prima di novembre.

L’Europa ha appena iniziato il suo viaggio verso la deindustrializzazione, frutto di una cavalcata di scelte politiche sbagliate compiute per decenni. La Germania, la Francia e l’Italia hanno perso interesse nel fiasco dell’Ucraina, che sta costando loro denaro che non hanno – e, con il fallimento di Nord Stream, è già costato alla Germania la fornitura di gas russo a prezzi accessibili per far funzionare le sue industrie, che ora stanno morendo. Nel Regno Unito, solo l’MI6 (il loro gruppo di intelligence) è d’accordo con il progetto americano in Ucraina. Viktor Orban, in Ungheria, sta dando un esempio che ha molto appeal per le popolazioni in rivolta di tutta Eurolandia. Basta dire “no”, consiglia. Si farà strada.

È altrimenti impossibile comprendere il motivo che spinge i funzionari europei a permettere l’invasione del continente da parte di milioni di persone chiaramente antagoniste della cultura europea. I governi di Eurolandia, compreso il blocco amministrativo non eletto dell’UE, stanno intraprendendo un’azione dopo l’altra per reprimere il malcontento dei loro elettori: censura estrema dei media, minacce di bandire i partiti politici, sorveglianza profonda. Le loro iniziative per l’energia verde sono un fallimento comprovato e le loro prospettive per qualsiasi tipo di energia affidabile in futuro si fanno sempre più flebili. Previsione: nel 2024 la popolazione europea esploderà violentemente contro i propri governi. Alcuni saranno rovesciati da rivolte di piazza, altri saranno cacciati. Nel 2024, l’Unione Europea perderà tutto il suo sostegno e crollerà quando le prime nazioni si autoelimineranno.

La Russia dovrebbe essere isolata dalle discordie e dalle rivolte in Occidente. Lo stupido progetto americano sull’Ucraina e le sanzioni imposte hanno stimolato la Russia a seguire una politica di sostituzione delle importazioni che ha reso il Paese molto più autosufficiente di quanto non fosse prima dell’Ucraina. Secondo i media – probabilmente la propaganda dell’intelligence statunitense – Vladimir Putin verrebbe esautorato da – tra tutti – il Partito Comunista Russo, ancora attivo, che, sì, presenta candidati alle elezioni. La storia è assurda. Putin gode di un indice di gradimento dell’80% nei sondaggi russi. Ha gestito abilmente il suo Paese attraverso una crisi. È certamente più stimato come leader nazionale a livello globale di qualsiasi altra figura, almeno al pari di Modi in India e di Viktor Orban.

L’altro volto nuovo sulla scena, sotto una comica chioma di capelli, è l’esuberante Javier Milei, nuovo presidente dell’Argentina. Non c’è altro modo per spiegare il lungo e disastroso collasso di questo ricco Paese se non settantacinque anni di intrattabile socialismo peronista che ha prosciugato la voglia di vivere della nazione. Il signor Milei ha avviato uno sfratto di massa dei burocrati e dei dipartimenti che infestano, e una massiccia de-regolamentazione delle imprese. Il paese potrebbe davvero svegliarsi e ricominciare a fare affari. Cento anni fa era una delle nazioni leader del mondo prima di cadere sotto l’incantesimo di Juan ed Eva Peron.

La Cina si trova in una terribile situazione finanziaria. Lo zio Xi è riuscito a tamponare la situazione per qualche anno, ma la matematica è implacabile. Previsione: il mercato immobiliare cinese sottosopra induce finalmente un crollo bancario. I molti milioni di risparmiatori cinesi truffati cercano di rovesciare il PCC. Disperato, lo zio Xi scatena una guerra per ottenere il controllo della ricca Taiwan. Il dissenso nell’Esercito Popolare di Liberazione rispecchia i disordini della popolazione civile. L’offensiva su Taiwan fallisce rapidamente e tutta la Cina cade in un conflitto regionale. Il resto del mondo guarda con stupore e nausea.

Nota finale di cautela

Forse non lo sapete, perché le previsioni sono divertenti da leggere – e io mi diverto a leggere gli sforzi degli altri – ma, in realtà, le previsioni sono un esercizio di futilità. Non ho molto da fare oltre al fiuto per le notizie, a una lista piuttosto lunga di corrispondenti e informatori e alle mie euristiche. Prendete tutto questo per quello che è in realtà: un sacco di spaghetti gettati al muro per vedere cosa si attacca. Solo il tempo ce lo dirà. Nel complesso, sembra che il 2024 sarà un anno difficile e non sono l’unico a vederlo.

Clusterfuck Nation sarà qui per voi ogni lunedì e venerdì prima delle dieci del mattino, ora orientale degli Stati Uniti. Preparate i vostri lombi. Rimanete in salute. E rimanete sani di mente.

Nota aggiuntiva per i lettori dell’Alta Valle dell’Hudson:

Sabato 6 gennaio si terrà un incontro pubblico per organizzare uno sforzo per portare Robert F. Kennedy Jr. al voto nello Stato di New York. L’incontro si terrà dalle 10.00 alle 12.00 presso “Gather” (uno spazio per feste in un negozio), 103 Main Street, Greenwich, New York, 12834.

[1] Una striscia comica americana di successo:

https://it.wikipedia.org/wiki/Mutts

[2] inglese per Not In My Back Yard, “Non nel mio cortile”

j_h_kunstlerJames Howard Kunstler (New York, 1948) è un saggista, giornalista e scrittore statunitense. Scrive per The Atlantic Monthly e per il New York Times, e recentemente ha pubblicato il suo ultimo libro The Long Emergency (La Lunga Emergenza), tradotto in italiano con il titolo di Collasso. Il suo bestseller, The Geography of Nowhere, ha scatenato polemiche e profondi dibattiti ed è considerato uno dei testi più autorevoli di scienze sociali.

Articolo originale: https://www.lewrockwell.com/2023/12/james-howard-kunstler/do-you-dare-even-look-forecast-2024/

Traduzione di Costantino Ceoldo

Revisione editoriale di CptHook per ComeDonChisciotte

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