“Un mostro con 27 teste che parlano 27 lingue diverse”: così il Senatore della Lega Alberto Bagnai e Presidente della Commissione Finanze e tesoro ha definito l’Unione Europea. Impensabile che ci si riesca a mettere d’accordo in tempi brevi su questioni che richiedono una certa urgenza. A lungo si è atteso un responso sugli aiuti europei per rispondere all’emergenza coronavirus e il risultato finale, il Recovery Fund, presenta non poche criticità. Sopra ogni altra il fatto che “i soldi sono pochi, arriveranno tardi e ci verrà detto come spenderli”.
In questa intervista di Francesco Vergovich e Antonello Angelini, il Sen. Bagnai ha analizzato e commentato le complessità del Recovery Fund, con un focus anche sulla vicenda che ha coinvolto la Magistratura. Ecco cosa ha detto a ‘Un giorno speciale’.
Bagnai ► “Stiamo già versando all’Europa 9 miliardi per dei soldi che vedremo nel 2021”
Recovery Fund
“Le criticità dell’iniziativa europea le possiamo riassumere in questo modo:
- I soldi sono pochi
- Arriveranno tardi
- Ci verrà detto come spenderli
Noi abbiamo bisogno di soldi subito, possibilmente tanti e come spenderli lo sappiamo da noi. Baristi, ristoratori, proprietari di palestre… Sanno benissimo di che cosa avrebbero avuto bisogno. Sospensione dei versamenti allo Stato onde preservare la loro liquidità.
Il governo in parte sta seguendo questa strada su alcuni versamenti, ma lo ha fatto in ritardo. Nel frattempo le persone hanno dovuto gestire le loro attività basandosi su segnali incerti e inconcludenti.
Tutto questo perché il Governo invece di procedere ha aspettato Bruxelles e Bruxelles è arrivato in ritardo. Ma non può non arrivare in ritardo, è un mostro con 27 teste che parlano 27 lingue diverse e si parlano fra loro nella lingua dell’unico paese che nel frattempo se n’è andato. Come volete che possa prendere delle decisioni in tempi rapidi? Tutto sommato è anche stato rapido.
Però attenzione, va detto con chiarezza: i miliardi di cui parlano non ci sono. Quello che dice l’Europa è: io che sono credibile, e va beh su questo ci sarebbe da discutere, raccoglierò fondi sul mercato a basso tasso di interesse e poi ve li darò. Quando? A partire dal 2021. Noi però stiamo già pagando, nel decreto Rilancio è previsto che noi versiamo 9 miliardi che serviranno da garanzia all’Unione Europea per chiedere a sua volta i prestiti. Quando i soldi arriveranno non si sa e nel frattempo molte aziende saranno chiuse”.
Perché altri paesi hanno avuto liquidità subito?
“Sicuramente esiste un tema di semplificazione delle procedure. D’altra parte i temi sono delicati. Io a differenza del Governo non vorrei gettare tuttala responsabilità di quello che sta succedendo sugli istituti bancari. Mettetevi nei panni di un funzionario: senza seguire tutta una serie di formalità rischia il penale.
Noi sono anni che ci stiamo complicando la vita in nome della sacra battaglia contro la corruzione. Chiaro che va combattuta, ma se per farlo ti metti in testa di normare in modo farraginoso qualsiasi procedura pubblica il risultato non lo ottieni.
Qui c’è da fare un discorso complessivo di riforma della giustizia e cambio di mentalità. I nostri simpatici amici che cantavano ‘onestà onestà cha cha cha’ adesso si devono togliere di torno”.
Magistratura e caso Palamara
“La vicenda mi mette una profonda tristezza, è un ulteriore passo verso il basso in quell’abisso di degrado istituzionale nel quale siamo stati condannati e dove un ruolo decisivo è stata la decisione di Renzi di fare la cosiddetta mossa del cavallo: facciamo qualsiasi cosa pur di evitare che il Presidente della Repubblica sia eletto da un parlamento che rifletta l’elettorato.
Io sono molto rattristato, mi rendo conto che quello di cui avremmo veramente bisogno è un clima di solidarietà nazionale e fiducia dei cittadini verso le istituzioni. Qualsiasi persona che si affacci a un tribunale è legittimata a pensare che non sarà giudicata con equanimità. Io spero, voglio credere che non sia così. Finché la politica sarà basata sulla demonizzazione dell’avversario certo che sarà difficile mandare avanti le cose in questo paese”.
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