Black Lives Matter candidati al Premio Nobel per la Pace

Il movimento Black Lives Matter è stato nominato per il Premio Nobel per la pace 2021!
Non è un errore di battitura e neppure una fake news purtroppo. E’ così, e sapete qual è il motivo?
Tale movimento avrebbe costretto i paesi al di fuori degli Stati Uniti a confrontarsi con il razzismo all’interno delle proprie società.
Eh già, i violenti membri (non tutti ovviamente) del Black Lives Matter sono diventati dei pallidi agnellini che combattono l’ingiustizia razziale.

Il gruppo è stato fondato nel 2013 in risposta all’assoluzione negli Stati Uniti dell’uomo che ha sparato a Trayvon Martin. La loro fama è cresciuta nel 2014 a seguito alle proteste per la morte di Michael Brown ed Eric Garner, e il culmine è stato raggiunto nel 2020 dopo i casi di George Floyd e Breonna Taylor.
Ma basta seguire i soldi per capire chi c’è dietro l’organizzazione dei francescani 2.0.

Le donazioni al movimento Black Lives Matter passano dalla stessa piattaforma online di raccolta fondi (ActBlue) che serve le campagne del Partito Democratico e ha seguito le presidenziali di Joe Biden. Ma ovviamente è un caso. Poi spunta l’immancabile e immarcescibile miliardario George Soros e la sua Fondazione Open Society, la quale ha dichiarato di voler donare ai BLM la modica cifra di 220 milioni di dollari. La fondazione infatti è nota per foraggiare gruppi come le carmelitane scalze…

La realtà è sempre leggermente diversa da come ce la dipingono i media: questi movimenti sono funzionali al Sistema perché rappresentano la nuova ondata di antirazzismo razzista e violenta.
Gruppi usati per destabilizzare, quando serve al regime. Il tristissimo movimento delle sardine non vi dice nulla? Dove sono finite? Quando non servono le rimettono dentro la scatola di latta sotto olio pronte per la prossima evenienza!
I Black Lives Matter rientrano nella macchina propagandistica inattaccabile del politically correct: non si possono criticare altrimenti si diventa razzista.

Premio Nobel per la pace
Il Premio Nobel è il riconoscimento che la Sinarchia da ai soggetti funzionali al Sistema.
La storia lo insegna e, a parte qualche caso sporadico, il Premio per la pace spessissimo è stato riconosciuto a veri e propri criminali. Qualche esempio?

Nel 2009 a Barack Obama “per gli sforzi per rafforzare la diplomazia internazionale”. Non importa che sia stato il presidente americano che ha tenuto in guerra gli Stati Uniti per più tempo!

Nel 2007 ad Al Gore e IPCC per il discorso del Global Warming, anche se le loro teorie sono state dimostrate essere false.

Nel 1978 a Menachem Begin per i negoziati di Camp David. Peccato che Begin è stato il capo della Irgun Zvai Leumi, un’organizzazione terroristica che ha ucciso arabi e anche inglesi. Il 22 luglio 1946 infatti era alla guida del commando che fece esplodere l’hotel King David provocando la morte di 97 persone, in gran parte ammalati, feriti, medici e infermiere (l’hotel era adibito a ospedale militare).

Nel 1973 a Henry Kissinger per i negoziati di pace di Parigi. Non importa che l’ex segretario di Stato USA sia stato uno dei principali apologeti e sostenitori del regime talebano al punto da cercare di proteggerlo in modo che non finisse sulla lista degli sponsor del terrorismo.

Se tanto mi da tanto, ci auguriamo di cuore che i Black Lives Matter vengano premiati con il Nobel per la pace!

Simbolo del pugno chiuso: Otpor!


“Otpor!” è il movimento studentesco che divenne protagonista della rivolta contro Milošević. Il gruppo scelse come simbolo un pugno chiuso stilizzato su fondo nero. Il fondatore di “Otpor!” e poi dell’istituto Canvas (Center for applied nonviolent action and strategies) con sede a Belgrado. Il Metodo Canvas insegna agli attivisti un modus operandi basato sulla non violenza, la guerra psicologica e la manipolazione mediatica.
Il simbolo del “pugno chiuso” non a caso ha fatto la sua apparizione in quasi tutte le cosiddette “rivoluzioni colorate”, tutte finanziate dall’Occidente per destabilizzare i paesi.
Non a caso Otpor! viene definito «l’università del ‘colpo di stato’ della Cia», perché tra i finanziatori del movimento ci sono l’Open Society Institute di George Soros, il National Endowment for Democracy, l’International Republican Institute, la Freedom House, il National Democratic Institute (Ndi), il Dipartimento di stato Usa, l’Agenzia internazionale di sviluppo degli Stati Uniti (Usaid) e l’Albert Einstein Institute di Gene Sharp.
Washington utilizza questi gruppi e fondazioni per fornire sostegno e fondi a partiti politici e/o movimenti in grado di esportare la loro “democrazia”.

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