Cari Bambini, non vi vogliono far vivere da bambini

Saura Plesio (Nessie)

Sauraplesio.blogspot.com

Cari Bambini,

questa orribile reclusione durata quasi 60 giorni, ha avuto certamente le sue vittime principali e inconsapevoli, proprio  in voi. All’inizio “vi è stato concesso” (come dice Conte) di poter essere portati a  passeggio a 200 metri da casa. Un cane aveva certamente più spazio di movimento. Poi hanno cercato di impedirvi di comprare colori, fogli da disegno e altro materiale di cancelleria, perché tra le tante assurdità di questo governo, c’è stata quella di limitarci  tutti quanti solo all’acquisto del mangiare. Come gli animali. Hanno pensato che potesse bastarvi il tablet, il pc, la play station, lo smart,  con ogni evidenza. Vi hanno distaccato dai vostri amichetti impedendovi di andare a scuola.  Pazienza, per i più grandicelli tra di voi ci sono le community on line, i social, le scuole on line con aule virtuali dove non si impara niente e si perde tempo a scaricare i PDF. I più piccoli di voi,  hanno la tv e i programmi coi cartoni animati a gogò a tutte le ore. Ora si viene a sapere che ci sono pure scuole private  che vogliono mettervi il braccialetto elettronico come i carcerati per impedirvi la vostra gioiosa motricità e praticare fin da piccoli “il distanziamento sociale”. Vogliono fare di voi, dei piccoli androidi privi di empatia. Magari con la mascherina, quella che crea anidride carbonica di ritorno e che non vi fa bene tenere su a lungo.

E’ successo alla scuola Eugenio Cantoni di Castellanza nel Varesotto, che ha pensato bene di acquistare 200 braccialetti “smart” da distribuire agli scolaretti. Una volta indossati, i dispositivi sono programmati per illuminarsi e vibrare quando i bambini si troveranno a meno di un metro l’uno dall’altro. Il preside Morandi ha tentato di giustificare l’operazione come se fosse un gioco, pensando di evitare ansie ai genitori per le misure anti-contagio. “Vince chi non fa illuminare il braccialetto”. Ma pensate un po’: chi resta più distaccato dagli altri, totalizza più punti.  Il sistema si appoggia ad un’App che permette di monitorare i contatti tra gli iscritti, un vero e proprio tracciamento all’interno della scuola.  Ne ha parlato ieri 7 maggio “La Verità“.

«I bracciali, che potrebbero essere utilizzati anche per i campo scuola estivi, saranno indossati da tutti i lavoratori all’interno della scuola, che conta 150 alunni e meno di una cinquantina di dipendenti – prosegue il preside Morandi – alle famiglie toccherà pagare solo un sovrapprezzo di qualche decina di euro sulla quota mensile. Abbiamo deciso che devolveremo questo contributo ad associazioni di volontariato. Insomma, noi siamo pronti a partire e ad attivare tutti i protocolli sanitari necessari». Ma quanta generosità e munificenza!

La stessa iniziativa, fa sapere l’Ansa, potrebbe  essere replicata in altre scuole della Penisola. Ai bambini farebbe meno male il coronavirus di una manipolazione in un’età delicata che insegna a non avere contatti ravvicinati. Nella loro mente si incisterà un riflesso pavloviano di rifiuto verso il prossimo: ed è questo che vogliono (fonte:  voxnews). Certamente li si fa crescere diffidenti e  privi di empatia verso il prossimo.  Nello specifico,  verso gli amichetti e i compagni, fin dalla prima infanzia. E’ questo il livello di socializzazione  prospettato dagli psico-pedagogisti orwelliani?

Il titolare dell’azienda barese che produce questi  braccialetti detti “Labby Light”, comunica di aver ricevuto ordini massicci da parte di un asilo-nido aziendale di una  nota marca automobilistica. E’ evidente che l’esperienza di Castellanza è destinata ad espandersi.

Sempre la Provincia di Varese, ha deciso di prolungare la chiusura della  verde pista ciclabile intorno al lago e altri laghi limitrofi come quello di Comabbio, con annessi parchi e aree verdi, giardinetti attrezzati con giochi tutti transennati e circondati di nastro adesivo a strisce bianche e rosse: altalene vietate, scivoli vietati, cavallini di legno a dondolo vietati, paperelle dondolanti vietate. Capo fila dell’iniziativa è il sindaco piddino Galimberti. Ma non eravate voi, quelli del “Vietato Vietare”?

altalena

altalena

Però, ad onor del vero, con lui si sono associati anche sindaci sceriffi e sindache zarine dei comuni del lago di Varese appartenenti ad altri colori politici (Centrodestra, liste civiche sostenute dalla Lega ecc. ).

Gavirate,Bardello, Biandronno, Galliate Lombardo, Bodio Lomnago, Cazzago Brabbia, Azzate, sono tutti i comuni costieri del lago di VA cointeressati al “verde vietato”. Il motivo?

Non avevano il personale per contingentare gli ingressi e monitorare “il distanziamento” di chi accede alla pista (ciclisti, runner, passeggiatori). E naturalmente per i bambini, ai giochi. Come se non avessero i loro genitori.

Le vittime del prolungamento insensato della chiusura? I giovani ciclisti ora costretti a pedalare nel traffico, i cittadini più anziani che hanno bisogno di una salutare passeggiata nel verde e naturalmente i soliti bambini, i più bisognosi di muoversi, saltare e giocare.

scivolo

scivolo

Lunedi dicono che riapriranno le zone verdi lacustri, salvo altri dinieghi dell’ultimo minuto da parte di qualche sindaco “preoccupato” di assumersi le sue responsabilità di amministratore. Certo è che fra tutti quanti, hanno mostrato un’ottusa vocazione di stampo paternalistico e autoritario. Il verde non è roba da sequestrare e di cui sospendere la fruizione, ma appartiene a tutti i cittadini che lo pagano con le loro tasse. E’ verde pubblico.

E la reclusione chiamata col termine inglese di “lockdown” ha mostrato il volto grifagno di tutta la “catena di comando” dei secondini : da Conte coi suoi famigerati DPCM, ai governatori, passando per i sindaci caporali. Non si è vista né sentita una voce discorde.

Una vergogna da non dimenticare.

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