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In un’intervista a Fanpage.it Davide Casaleggio spiega il suo piano di rilancio per l’Italia post Covid. Il presidente della Casaleggio Associati, e presidente e fondatore dell’Associazione Rousseau, punta tutto sulla digitalizzazione “per permettere alle aziende italiane, il prossimo anno, di essere competitive sul mercato”.
Il presidente della Casaleggio Associati, e presidente e fondatore dell’Associazione Rousseau, Davide Casaleggio, ha presentato nei giorni scorsi il suo piano di rilancio per l’Italia, un documento in 10 punti, per la ripresa economica post Covid. Davide Casaleggio, figlio di Gianroberto, lo ha spiegato a Fanpage.it, intervistato dal direttore Francesco Piccinini. Il piano è arrivato negli stessi giorni in cui è stato presentato il piano di Colao agli Stati generali dell’economia, ed è nato dal confronto con esperti e stakeholder, per individuare i nodi cruciali per le sfide post Covid. In particolare c’è stata una riflessione su alcuni temi, diventati sempre più pressanti proprio in seguito al lockdown: un primo macro tema è quello dello smart working, poi naturalmente quello del sistema sanitario.
“Il 2020 è l’anno in cui ci saranno più sconvolgimenti dal punto di vista dell’economia da forse 100 anni a questa parte, sia sull’impatto e sui modelli di business delle società, molti dei quali dovranno evolvere per stare in piedi, sia sul fenomeno della disoccupazione, già lo vediamo dai primi dati dagli Stati Uniti, dove non hanno ammortizzatori sociali, e di colpo abbiamo visto i disoccupati superare i 36 milioni solo qualche settimana fa. Questo è un impatto importante che dovrà essere gestito e previsto per poter essere affrontato, per questo è necessario oggi creare una discussione pubblica su come affrontare questa crisi e probabilmente sarà necessario il 15% del PIL per gestire gli effetti negativi di questa crisi e poter investire per il rilancio”, ha spiegato Casaleggio. “Questo tipo di investimenti ha ovviamente bisogno di un dibattito più allargato possibile perché sostanzialmente sono 10 finanziarie in un solo anno”.
Il piano avrà un valore di circa 300 miliardi, ma non si è ancora ragionato di reperimento delle risorse: “Ci si è focalizzati sugli obiettivi”, ha sottolineato Casaleggio. Quali sono i punti cardine del piano? A proposito dello smart working Casaleggio ha sottolineato che “oggi le persone hanno scoperto che si può lavorare da casa. Almeno 8 milioni di persone in Italia lo hanno sperimentato. Ora questa è una rivelazione, soprattutto culturale non tanto tecnica, perché già il 5% degli italiani aveva già provato a gennaio a lavorare da casa in alcune giornate della settimana. Una grande differenza rispetto agli Stati Uniti, dove già il 50% dei lavoratori aveva già sperimentato a gennaio lo smart working. Questo però è un trend che di colpo ha subito un’accelerazione, perché anche le stesse aziende hanno scoperto che oggi è possibile, quindi si stanno trasformando. È un trend internazionale, vediamo già Twitter che ha già dichiarato che tutti i suoi dipendenti lavoreranno in remoto per sempre”.
Poi, ha aggiunto, “ci siamo resi conto dell’importanza della sanità, come presidio che possa far fronte alle emergenze, non solo gestire l’ordinario. Non è un caso che se la Germania aveva il doppio dei posti letto in emergenza rispetto a noi, ha avuto anche un impatto più attenuato rispetto a quello che abbiamo avuto in Italia”.
A proposito del piano elaborato da Conte a Villa Pamphilj ha detto: “Penso che ogni momento di dibattito pubblico per capire quale sia il futuro dell’economia, quali siano gli impatti di questa crisi sull’economia e quali possibili soluzioni, sia utile, penso si debba cercare qualunque tipo di confronto e qualunque tipo di spunto e idee in questa direzione. L’importante è che poi si riesca a fare sintesi su quali sono gli obiettivi di medio-lungo termine che si vogliono raggiungere”.
Davide Casaleggio punta tutto sulla “digitalizzazione“: “Oggi con una sola riforma che, per esempio, quella dell’identità digitale per tutti, che significa avere una carta d’identità elettronica per tutti, avrebbe un impatto del 3% sul PIL. Questo tipo di impatto è un impatto molto importante con un costo relativamente contenuto. Secondo me questo tipo di azioni, assieme alla banda ultralarga e agli altri fattori determinanti per la digitalizzazione del Paese devono essere messi al primo posto per permettere alle aziende italiane, il prossimo anno, di essere competitive sul mercato”.
Casaleggio ha poi rivendicato l’assoluta assenza di interdipendenza tra la Casaleggio Associati e il Movimento Cinque Stelle: “Casaleggio Associati è una società privata che si occupa di strategie di rete e il Movimento 5 Stelle è una formazione politica che viene assistita dall’Associazione Rousseau, che è un’associazione senza scopo di lucro che si fa carico dell’evoluzione della piattaforma, che permette l’organizzazione e le decisioni anche degli iscritti del Movimento 5 Stelle”.
Un passaggio poi su Alessandro Di Battista, che ha chiesto un congresso la scorsa settimana, proposta che scatenato non poche polemiche. Casaleggio non si esprime sulla possibilità che possa essere lui la figura indicata a ricoprire il ruolo di capo politico: “Alessandro ha sempre dato tanto il Movimento 5 Stelle, vedrà in che modo vorrà dare supporto al Movimento 5 Stelle in futuro. Non entro nel merito di singole candidatura o singole persone. Siano gli iscritti a scegliere qualunque cosa importante per il MoVimento 5 Stelle per la direzione del Movimento 5 Stelle”.
23.06.2020