Il catarro che si forma conseguentemente alle infezioni delle vie respiratorie a seconda dei casi può contenere virus o batteri. È molto importante per il nostro organismo riuscire ad espellerlo. Se è particolarmente denso e vischioso questa operazione risulta difficile. Prima di impiegare farmaci mucolitici, si possono fare dei CATAPLASMI DI LINO che provvedono a fluidificarlo e ne favoriscono l’espettorazione.
Quando ancora non c’erano gli antibiotici vi si faceva ricorso per le affezioni respiratorie anche gravi e questo utilizzo è andato avanti fino a qualche decennio fa (mi ha raccontato la nonna che in caso di polmonite si applicavano più volte al giorno sulla pelle sia davanti sul petto che dietro sulla schiena all’altezza del torace).
Io mi sono trovata a utilizzarli, riscontrandone l’efficacia, in un paio di occasioni e devo dire che possono essere molto utili in caso di tosse secca e stizzosa, anche in ambito pediatrico.
Si preparano con la farina di semi di lino che si trova già pronta in erboristeria o farmacia oppure si può ottenere dai semi di lino macinati al momento con un macinacaffè elettrico.
Direi che è preferibile questa seconda opzione poiché la farina di semi di lino irrancidisce facilmente e usare farina di vecchia data per cataplasmi esterni può esporre a rischio di dermatosi, causate proprio dall’irrancidimento dell’olio.
Ecco i passaggi del procedimento.
Mescolare due – quattro cucchiai (o di più, al bisogno) di farina di semi di lino in 200 – 400 ml di acqua, mettere sul fuoco e girare finché l’acqua evapora e si ottiene una sorta di “polenta” calda che va depositata in uno strato di almeno 2 – 3 cm su un panno di cotone. Poi si ‘impacchetta’ come se fosse un grosso raviolo (le dimensioni devono essere tali da coprire la parte anteriore del petto dalla base del collo sino all’inizio dell’addome).
Avvolgere ‘il raviolo’ ottenuto in un panno di lana e applicare sulla cute del petto la sera prima di dormire (mi raccomando, deve essere ben caldo, ma non ustionante). Coprire con la maglietta e tenere il cataplasma finché non si raffredda raggiungendo la temperatura corporea (ci vogliono circa 30-40 minuti). Quindi al suo posto applicare un panno di lana (meglio se caldo di termosifone) che va lasciato durante tutto il sonno notturno.
I cataplasmi caldi di semi di lino sono un ottimo metodo naturale per disinfiammare le vie respiratorie e liberarle dal catarro ma NON sono indicati in caso di tosse dipendente da laringotracheite con laringospsasmo perché il calore in questo caso irriterebbe ulteriormente.
Infine ricorda che, per ottenere un reale giovamento, l’operazione andrebbe fatta non solo di sera, ma ripetuta anche un paio di volte durante il giorno.
Del resto, quando siamo influenzati, sarebbe auspicabile stare a casa al caldo e riposare per consentire all’organismo un pieno e più veloce recupero.
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VB