
Di Paola Fara
Se qualcuno avesse la sensazione che gli anni della cosiddetta ‘pandemia’ siano terminati, credo dovrebbe porre attenzione ad alcuni articoli di recente pubblicazione.
Sui giornali locali della mia zona, ad esempio, noto una ripresa degli argomenti legati a quel periodo ma con un intento ben specifico: gettare discredito su coloro che non hanno aderito alla campagna vaccinale o hanno espresso dubbi, e dimostrare che le loro posizioni erano frutto di mere teorie complottiste e quindi prive di fondamento.
Non sono più giovane, anzi, gli anni della pensione non sono lontani e da tanto tempo ho l’abitudine, accendendo il computer per il lavoro, di prendermi pochi minuti per leggere le pagine online dei due giornali locali che si occupano della mia zona e dei paesi limitrofi. Oltre alle notizie quasi quotidiane di decessi inattesi, che ancora oggi vengono volutamente definiti, in modo da sminuirne la gravità, ‘malori improvvisi’, e di malattie aggressive che portano rapidamente a morte, mi ha colpito in particolare una pubblicazione.
Su Eco di Biella, il 19 dicembre 2024 è stata pubblicata la lettera del dottor Franco Piunti, ex responsabile del Dipartimento di Prevenzione ASL Biella, nella quale il medico in pensione esprime sconcerto per l’annullamento delle multe non pagate, che erano state date agli over 50 che non avevano assolto all’obbligo vaccinale.
Riporto qui il testo del suo scritto:
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19.12.2024 – ECO DI BIELLA
Condono per i no vax.
Piunti: “Sconcertato”
“Il condono per i no vax del Covid mi lascia sconcertato; un atto che raggiunge quattro obiettivi: sostenere chi non ha fiducia nel metodo scientifico e chi non ha nessun interesse per la collettività esponendola a rischi anche mortali, premiare i furbetti ed arroganti e distruggere il concetto di merito.
Viviamo in un paese nel quale il Servizio Sanitario Nazionale ci ha permesso, in quarant’anni, di guadagnare in media 10 anni di vita (un guadagno tra i più alti a livello mondiale) utilizzando il metodo scientifico garantendo la salute come interesse della collettività.
Pensiamo alla mortalità infantile, nel primo anno di vita, si è passati da 347 ogni 1000 bambini nati, nei primi anni del ‘900 a meno di 2 di oggi, grazie anche alle vaccinazioni ed agli antibiotici.
Penso che tutti arrivino a capire che ognuno di noi ha maggiore probabilità di vivere più a lungo se si vive in una comunità che vive più a lungo; questo presuppone la coscienza dei propri diritti, la consapevolezza dei propri doveri nei confronti della collettività e la fiducia nel metodo scientifico.
Il metodo scientifico anche se di non immediata comprensione (per questo ha bisogno di anni di studio per poterlo utilizzare correttamente) è l’unico strumento che abbiamo per comprendere la realtà, avere strumenti tecnologici sempre più efficaci e prevedere il futuro.
La consapevolezza di essere comunità è quella che da senso alla propria vita e protezione.Il metodo scientifico ha in sé gli strumenti per individuare i propri errori e correggerli.
Per utilizzare il metodo scientifico occorre applicazione, umiltà come atteggiamento, il dubbio come metodo, multidisciplinarietà, trasparenza e democrazia come contesto.
Grazie a tutto ciò che si è riusciti, in breve tempo, ad avere un vaccino efficace e non pericoloso, che insieme al senso di responsabilità di molte persone che hanno accettato il lockdown e la vaccinazione e alla generosità degli operatori sanitari si è determinata la riduzione progressiva della mortalità e della malattia da COVID.
Vorrei ricordare che durante la pandemia i morti, in Italia, sono stati 138 mila; la riduzione della mortalità si è manifestata dopo il lockdown e la campagna vaccinale la cui efficacia nel prevenire casi malattia severa è risultata tra 89% ed il 95%.
Quindi l’uso del metodo scientifico e il senso di responsabilità della maggioranza della popolazione hanno permesso di bloccare l’epidemia. La campagna feroce fatta dai non vax, su basi antiscientifiche, ha determinato paure in molte persone mettendo a dura prova la riuscita delle azioni messe in campo.
Ricordo, come tanti altri colleghi vaccinatori, le accuse di essere al servizio delle ditte farmaceutiche di somministrare vaccini scaduti e pericolosi perché aumentano la diffusione del virus o la diffusione di notizie false e pericolose: i vaccini modificano il DNA, l’epidemia era dovuta alla rete 5G, il vaccino fa venire il Covid; per uccidere il virus si consigliava di fare gargarismi con la candeggina, di bere l’acqua calda, la sambuca o il caffè corretto alla sambuca, mangiare tante proteine aumenta l’efficacia del sistema immunitario, mangiare il peperoncino protegge da coronavirus; oppure metter la vasellina sulle narici intrappola il virus, la tachipirina cura l’infezione, ecc.ecc.
Ora premiare queste persone senza nessun richiamo al mancato senso di responsabilità ed alla pericolosità delle loro affermazioni, senza chiedere scusa al personale sanitario, significa tra l’altro non prendere in considerazione “il merito” ma accettare il fatto che chiunque può dire la sua anche se può mettere a rischio la comunità.
Inoltre, in un contesto come quello fotografato dal Censis/2024, dove emerge che il 24,5% degli alunni al termine delle primarie, il 39,9% al termine delle medie, il 43,5% al termine delle superiori (negli istituti professionali il dato sale vertiginosamente all’80,0%) non raggiungono i traguardi di apprendimento in italiano, non valorizzare le competenze, non avere fiducia nel metodo scientifico e non sentirsi parte di una comunità può ridurre la capacità di affrontare efficacemente le prossime pandemia oltre a rendere competitivo il nostro paese”.
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Inutile dire quanto, a mia volta, sia rimasta sconcertata nel leggere questa lettera e ritrovarvi affermazioni ormai ampiamente smentite da studi autorevoli. Ho quindi sentito la necessità di proporre ai lettori una diversa valutazione di quegli eventi, che è stata pubblicata lo scorso 16 gennaio:
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16.01.2025 – ECO DI BIELLA
NO VAX A PIUNTI
Covid, vaccini si poteva far meglio.
Basta polemiche i dati parlan chiaro
(titolo definito dal giornale)
Egregio Direttore,
le scrivo per condividere con i lettori di “Eco di Biella” il mio stupore nel leggere la lettera del Dottor Franco Piunti, la cui interpretazione dei fatti del periodo pandemico, stimolata dal condono delle multe a coloro che vengono ancora oggi definiti “no vax”, mi spinge a proporre una lettura diversa. Che non è una mia interpretazione personale, ma la valutazione dei fatti supportata da documenti e studi precisi e di pubblico dominio.
Il dottor Piunti scrive: “Per utilizzare il metodo scientifico occorre applicazione, umiltà come atteggiamento, il dubbio come metodo, multidisciplinarietà, trasparenza e democrazia come contesto”. Affermazioni che mi trovano concorde ma che per il periodo Covid conducono a conclusioni opposte a quelle cui perviene lui.
Il vaccino (che è più corretto definire profarmaco) è stato proposto a milioni di persone in tempi record, senza che ne fossero verificate adeguatamente genotossicità e cancerogenicità. Questo è un dato oggettivo. Ma il dubbio che tantissimi cittadini, e anche molti medici e ricercatori, hanno subito espresso verso questa terapia, è stato tacitato in tutti i modi, con sottili (e anche meno sottili) operazioni di discredito, che hanno portato ad identificare chi non intendeva ricevere le dosi, come una persona irrispettosa, quando non criminale, e di bassa intelligenza.
La trasparenza poi, come ben visibile da tutte le mail interne di Aifa (pubbliche e pubblicate) in cui i responsabili davano disposizione di non pubblicare i dati allarmanti sui decessi e sulle reazioni avverse che giungevano dalle varie regioni fin dai primi mesi della campagna vaccinale, non è certo stata soddisfatta. A tal proposito, suggerisco al dottor Piunti la lettura del libro “Effetto avverso” di Marianna Canè al cui interno sono visibili questi documenti. Sottolineo: si tratta di documenti, non ipotesi. Per non parlare di democrazia in un paese, il nostro, che ha tolto il diritto al lavoro, come quasi nessun altro paese europeo, salvo accettare di essere inoculati con un farmaco sperimentale.
A questo proposito credo opportuno anche ricordare che Janine Small, responsabile mercati esteri Pfizer, aveva affermato, alla Commissione Covid del Parlamento europeo nell’ottobre 2022, che il vaccino, prima di essere immesso nel mercato, non era stato testato né sulla capacità di prevenire la malattia né su quella di limitare la trasmissione del virus. A riprova di ciò, nel rispondere all’associazione Arbitrium Psg il 19 luglio 2024, Aifa ammette ciò che era già emerso dalle case farmaceutiche e da Ema: “Nessun vaccino Covid-19 previene la trasmissione del Sars cov-2” (è possibile scaricare il documento ufficiale di Aifa del 19.07.2024 dal sito dell’associazione ContiamoCi, al seguente link:
https://www.dicosicontiamoci.it/post/aifa-il-vaccino-non-impedisce-il-contagio – si veda il punto 9).
Quindi il decreto (44 del 1° aprile 2021, art. 4) che obbligava alle inoculazioni i sanitari, e tante altre categorie, si basava su assunti falsi e diventa palese che così cadono definitivamente tutte le motivazioni giuridiche, morali, cliniche, sociali dell’imposizione vaccinale e del Green Pass.
E riguardo alla sua sicurezza? Forse sarebbe opportuno consultare i numerosi studi pubblicati sul sito della Commissione Medico Scientifica Indipendente (https://cmsindipendente.it/) tra i quali quelli in cui il Prof. Donzelli dimostra (parliamo di studi pubblicati e certificati) che la protezione, seppur breve, offerta dal vaccino, con le dosi successive si negativizza, quindi porta coloro che le hanno ricevute ad una maggiore predisposizione al contagio.
Per non parlare dei tantissimi casi di effetti avversi gravi, quando non mortali, testimoniati in tutto il mondo dai numerosissimi comitati che si sono costituiti per dare sostegno ai danneggiati e soprattutto per arrivare ad avere diagnosi e terapie. Il dott. Barbaro, cardiologo di Roma, a tale proposito afferma che ogni medico che abbia alle spalle una buona esperienza clinica, non può non accorgersi dell’incremento preoccupante di tante patologie, avvenuto in corrispondenza della campagna vaccinale.
Se poi pensiamo ai 138 mila morti in Italia, paese europeo tra quelli con la maggiore percentuale di vaccinati, non sarebbe lecito porsi delle domande? Queste morti, causate da un virus la cui letalità era inferiore allo 0,1 % negli under 40 (si veda il Report Esteso ISS del 25.05.2022, tabella a pag. 8) e aumentava naturalmente nella fascia degli anziani, non avrebbero potuto almeno in parte essere evitate se le persone contagiate fossero state curate tempestivamente, e non invece abbandonate a loro stesse con un’indicazione, quella della ‘Tachipirina e vigile attesa’, mai utilizzata prima a fronte di un’infezione virale? Persone che, quando erano ormai troppo gravi a causa della mancanza di cure efficaci, giungevano in ospedale dove venivano trasferite in terapia intensiva, intubate e poi, spesso, sottoposte a protocolli dannosi. E infine, ormai in condizioni disperate, venivano “accompagnate” a morte con una terapia per sedazione profonda data ad alto dosaggio, ben visibile nelle cartelle cliniche.
Dispiace quindi vedere che, alla fine del 2024, si faccia ancora fatica a fare un minimo di revisione critica di quanto abbiamo passato e che si impieghino pensieri ed energie per sostenere posizioni ormai superate, questa volta sì, grazie ai dati scientifici.
Come sostenitrice del Comitato Ascoltami incontro, ormai da tre anni, moltissime persone la cui salute è stata stravolta dalle dosi di vaccino Covid e credo che l’impegno di tutti noi, medici o no, dovrebbe essere quello di farsi carico di quanto sta succedendo. Mettendo finalmente da parte le divisioni e le polemiche sterili verso le quali ci hanno abilmente condotto.
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La testata giornalistica che ha accettato la mia proposta di pubblicazione, e che naturalmente ringrazio, ha definito la mia lettera “…lunghissima, ma civile anche se con molte considerazioni opinabili”.
Saranno state definite opinabili anche le considerazioni del dott. Piunti? Ne dubito.
Quando egli afferma: “…l’uso del metodo scientifico e il senso di responsabilità della maggioranza della popolazione hanno permesso di bloccare l’epidemia” sta forse dimenticando che il Sars Cov 2 è un virus a RNA e che quindi, sotto la pressione della nostra risposta immunitaria e dei vaccini, muta per sopravvivere, e che quindi non si vaccina mai durante un’epidemia? Mentre è invece opportuno concentrarsi sulle cure e lasciare che il virus muti naturalmente e diventi endemico?
E ancora: “Ricordo, come tanti altri colleghi vaccinatori, le accuse di essere al servizio delle ditte farmaceutiche di somministrare vaccini scaduti e pericolosi…”.
Probabilmente il dottor. Piunti non è a conoscenza delle indagini in corso in Calabria, dove sta emergendo un altro aspetto molto grave in relazione alla campagna vaccinale: la falsificazione di documenti ufficiali per nascondere l’utilizzo di vaccini scaduti, cioè utilizzati oltre il termine temporale stabilito dalla casa produttrice.
Ci sono persone, non numeri, che da quel siero scaduto e quindi potenzialmente ancor più pericoloso, hanno subìto danni importanti. E che si sono accorte che non vi è corrispondenza tra il lotto indicato nella ricevuta di somministrazione vaccinale in proprio possesso rilasciata al momento dell’inoculazione e quella contenuta nel proprio fascicolo vaccinale. Si presume inoltre che questa falsificazione possa essere stata messa in atto anche in altri luoghi sul territorio nazionale.
Invito quindi a leggere uno degli articoli usciti a riguardo lo scorso ottobre, al seguente link:
https://www.ilgiornaleditalia.it/news/salute/654795/vaccini-covid-moderna-scaduti-falsificati.html
Stupisce infine come vengano messe in bocca, a chi esprimeva dubbi, una serie di ‘bestialità’ tra le quali ci sono però valutazioni sensate, probabilmente considerate al pari delle prime, nell’ormai ben conosciuta modalità messa in atto per relegare nel girone degli ignoranti chiunque esprima un pensiero dissonante.
Certo una modalità direi più adatta alle chiacchiere da bar piuttosto che a chi sostiene che: “Il metodo scientifico anche se di non immediata comprensione… è l’unico strumento che abbiamo per comprendere la realtà”.
Quel metodo scientifico che prevederebbe il confronto che in questi anni è stato regolarmente rifiutato.
Così come la mia proposta al giornale di fornire chiarimenti sui punti della mia lettera considerati ‘opinabili’, dando la mia disponibilità a mettere la redazione in contatto con i medici e i ricercatori di mia conoscenza, non ha avuto alcuna risposta.
Chissà come mai me lo aspettavo!
Di Paola Fara
09.02.2025
Paola Fara. Libera professionista di Romagnano Sesia (NO), iscritta al Comitato Ascoltami. Autrice di‘GOCCE DELLO STESSO MARE – In cammino con i danneggiati dal vaccino anti Covid19’ -Prefazione di Marco Cosentino. Lesmo (MB), Etabeta, 2024