Climate Change: una nuova Religione

Di Franco Maloberti per ComeDonChisciotte.org

Debbo complimentarmi con i tanti “artisti” per il significativo risultato ottenuto nella promozione dei cambiamenti climatici. Come ho detto più di una volta, sono convinto che non esiste nessuna valenza scientifica nelle previsioni dei climatologi e questo per diversi motivi. Il primo e più importante è l’impossibilità di applicare i metodi codificati da Galileo e largamente usati dalla comunità scientifica. Nel leggere le migliaia di articoli scritti sull’argomento il giudizioso Galileo riderebbe a crepapelle, se non fosse morto ad Arcetri (Firenze) nel 1642. Spiegherebbe che non solo è impossibile effettuare esperimenti di verifica ma anche che l’utilizzo di pochi dati pregressi con approssimazioni ridicole non consente la descrizione di passati complessi eventi climatici. Spiegherebbe con pazienza che solo una osservazione qualitativa dei fenomeni aggiunta ad esperimenti possono mettere alla prova le credenze comuni dell’uomo, al fine di confermarle o confutarle. Direbbe, ad esempio, che gli anelli degli alberi sono più o meno l’equivalente del leggere le foglie di tè o, come di dice dalle mie parti, scrutare i fondi del caffè. Invece, gli anelli degli alberi sono il “fondamento” del diagramma noto come mazza da hockey che prevede un aumento repentino della temperatura del globo e della sua confutazione, così divertentemente rappresentati dalla causa in tribunale tra i climatologi Michael Mann (l’inventore) e Tim Ball (il critico), terminata con una sentenza della Corte Suprema della British Columbia avversa a Mann (l’inventore), che aveva rifiutato di fornire i dati “scientifici” della regressione usata per “costruire” la mazza da hockey.

Climate Change: una nuova Religione

Dalla piccola indagine che ho fatto sulle teorie sviluppate e i modelli conseguenti ho trovato un discreto numero di ingenuità alcune delle quali sono riportate in un documento che scrissi tempo fa. Voglio ricordare il divertente caso del modello LM2.0 (modello 11 usato nel rapporto IPCC 2007) dove per risolvere casi di umidità anomala si preleva una certa massa di acqua dal mar Caspio e la si fa volare a 2000 km di distanza alle foci del fiume Indo, o viceversa. Oppure, l’aumento del 45% di un parametro per far tornare i conti. Ho anche riletto il Synthesis Report del IPCC – 2007, e ho trovato 45 volte previsioni “likely” (66-90% – presumo, in media meno dell’80%) e solo 20 volte “very likely”. Se loro stessi dicono che tante cose sono “likely” significa quelle cose sono un fitto mistero. Ho anche riletto la NCAR Technical Note del 2004 (223 pagine) che descrive il modello CAM 3.0. Un rapporto di grande spessore matematico con 1053 equazioni che giustificano le raccomandazioni ai politici. È però interessante ritrovare frasi tipo quelle riportate in appendice. In aggiunta, non esiste nessuno studio sulla sensibilità dei risultati per variazioni degli innumerevoli parametri usati e nessun commento sulle non idealità che alterano le equazioni usate. Quindi, a mio avviso, lo studio, che si basa tra l’altro sui risultati di decine di altre ricerche di ignota accuratezza, è un corposo studio fisico-matematico con trascurabile valore ingegneristico.

Il valore di tutti questi studi è, invece e a mio avviso, principalmente per consolidare una “religione” le cui finalità (relativamente poco) nascoste riguardano l’energia, il suo controllo e le enormi implicazioni economiche e geostrategiche. L’aspetto religioso deriva dalla natura extra-empirica degli studi climatici, essendo tali da non consentire alcuna valutazione empirica degli eventi. Questo nonostante, sono state spese somme enormi per generare pseudo-spiegazioni, creare consenso e attirare “fedeli”. I prodigiosi sviluppi della scienza hanno consolidato la convinzione che la scienza possa svelare i misteri dell’universo e dell’uomo. Per questo servono spiegazioni “scientifiche” tipo quello sviluppate da ricercatori e studiosi del settore. La necessità è ben presente nella mente dei gestori occulti del mondo e, tra gli altri, in quella dei banchieri che vanno ben oltre, dando per scontate le “ipotesi”. Ad esempio, lo fanno tramite l’organizzazione Inspire, che

Attraverso commissioni, finanziamenti e partnership, mira a catalizzare la finanza sostenibile sviluppando la gestione dei rischi finanziari legati al clima e all’ambiente al fine di mobilitare i finanziamenti necessari per sostenere la transizione verso un’economia sostenibile.

In sintesi: Inspire serve per finanziare progetti per “contribuire alla lotta al cambiamento climatico, a saperne comprendere i rischi e a sfruttarne le opportunità che ne derivano“. Appunto, sfruttarne le opportunità, ovvero il “mestiere” del banchiere. Anche le banche centrali si sono attivate. Hanno creato il Network for Greening the Financial System (NGFS) per contrastare i cambiamenti climatici, o, molto più probabilmente per incentivare attività di prestito e aumento dei guadagni bancari.

Le religioni sono nate a fronte di qualcosa di misterioso, qualcosa che non si può dominare. E il mistero trova spiegazioni fantastiche considerando “divino” tutto ciò che non si riesce a spiegare. Gli Egizi, ad esempio, veneravano il sole, i Greci credevano che i fulmini li lanciasse Zeuss. Gli scandinavi veneravano Thor, il re del tuono.

Le religioni impongono la fede che è una credenza piena e fiduciosa che si fonda sull’autorità degli Dei più che su prove positive. E la fede è molto, ma molto più potente di una spiegazione scientifica e una sua verifica sperimentale. Nel caso in esame, l’autorità non sono gli Dei ma è “la Scienza” o meglio, quello che si fa credere sia scienza, che non è quella che fa riferimento a Galileo e alle regole del metodo scientifico. Quello che domina, invece, è forse la pseudoscienza, come definita dallo scettico e matematico Martin Gardner:

una teoria interpretativa della natura che, partendo da osservazioni empiriche per lo più fortemente soggettive, tramite procedimenti solo apparentemente logici, giunge a un’arbitraria sintesi, in stridente contrasto con idee comunemente condivise.

In realtà è qualcosa di più sofisticato è “scienza virtuale” basata su esperimenti virtuali fatti con potenti calcolatori usando decine di modelli parametrizzati. Cambiando i parametri si può navigare attraverso diverse realtà ipotetiche che, per convincere i non-credenti, vengono fatte corrispondere alla realtà (approssimativa) del passato.

Come le religioni anche quella dei cambiamenti climatici ha i suoi diavoli e i suoi angeli. Il diavolo principale è il biossido di carbonio, quello che era il “Santo” della sintesi clorofilliana, il diavolo principe è poi seguito dal monossido di carbonio e altre porcherie varie. L’angelo supremo è il sole, come da tradizione millenaria, seguito a una certa distanza dal vento. Poi ci sono le scritture, fatte da articoli, libri, set di slides, tutti a colori.

La nuova religione ha anche le sue rappresentazioni e liturgie. Le rappresentazioni più suggestive sono le riunioni per convincere i “policy maker” o le riunioni dei “policy maker” stessi. Queste si tengono in posti ameni, tipo Cancun, Parigi, Sharm El-Sheik e simili. La partecipazione è intensa e, ovviamente, è intenso in par misura il traffico aereo che serve anche a generare una mistica nebbia, come d’incenso, ma fatta di CO2. Ci sono poi rappresentazioni meno importanti tipo le prediche dei “dotti” o le processioni di fedeli, spesso rallegrate da ragazzini e ragazzine schiamazzanti, forniti di cartelli minacciosi, astutamente predisposti dai “clerici”.

C’è poi il sostegno dell’informazione scritta o teletrasmessa che associa i cambiamenti climatici ad ogni bizza dell’atmosfera. Quella fa le bizze da sempre e ha provocato danni enormi nel passato. Il problema è che le comunicazioni, a quei tempi, erano scadenti e si sapeva cosa succedesse a un migliaio di km di distanza solo per cose veramente gravi, tipo l’uragano che distrusse Galveston in Texas l’8 settembre 1900 che fece 8000 vittime, o la carestia provocata dalla siccità in Cina nel 1876-89 che causò circa 10 milioni di morti. Ora basta che il livello di un grande fiume scenda di un paio di metri o che ci sia un incendio in un bosco, casomai appiccato da piromani, e subito strillanti annunciatrici di notiziari danno le ferali notizie di “cambiamento”.

Come per tutte le religioni, anche per i cambiamenti climatici vi è un gigantesco giro di denaro. In aggiunta al denaro speso dall’ONU per sostenere il Panel IPCC e sponsorizzare i “ricercatori” che scrivono “nel verso giusto”, i finanziamenti della NASA e le varie agenzie nazionali che si occupano di “misurare la febbre ogni minuto” al pianeta, c’è anche l’equivalente dell’Istituto Opere Religiose: il Green Climate Fund, un’agenzia con sede in Corea istituita nell’ambito della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici per assistere i paesi in via di sviluppo che si devono adattare, mitigare e contrastare il cambiamento climatico. I fondi raccolti al 31 dicembre 2021 sono 12 miliardi e 81 milioni di US$. Questi vengono distribuiti per sostenere progetti “verdi”. I dipendenti del fondo non sono maltrattati, un livello IS-4 prende 148 mila 594 dollari USA all’anno, un IS-10 (il massimo) ne prende più del doppio. Nella riunione di ottobre 2022 il Board ha approvato finanziamenti per una entità considerevole (circa 560 milioni di US$): in aggiunta a fondi per la Pacific Community, La Carabbean Community, e un ente peruviano, ci sono 26.840.204 di Euro a Deutsche Gelellschaft Fur Internationalle Zusammenbeit, 175 milioni di Euro più 45 milioni di US$ all’Agence Francaise de Developpement, 105 milioni di US$ alla Korea Development Bank e 40,5 milioni di US$ alla giapponese MUFG Bank, tutte realtà in via di sviluppo. Poi c’è la nominata Inspire e se non basta NGSF.

Anche se le mie osservazioni sono un tantino di parte, penso che ci siano un po’ di similitudini tra una religione e i cambiamenti climatici. È allora impossibile contestare affermazioni che sembrano assurde e criticare decisioni politiche che danneggiano i cittadini. La religione riguarda il trascendente e svolge funzioni psicologiche e socioculturali importanti. Risponde al bisogno di andare oltre l’ambito delle cose sperimentabili. Rassicura la gente fornendogli conforto attraverso la sensazione di controllare indirettamente, attraverso le divinità, ciò che è incontrollabile. Dobbiamo allora prenderne atto e, anche se non ci si crede, suggerisco di usare le stesse argomentazione di chi va in chiesa pur non essendo fedele: “Mi adeguo e credo, … non si sa mai!”

Di Franco Maloberti per ComeDonChisciotte.org

10.03.2023

Franco Maloberti Professore Emerito presso il Dipartimento di Ingegneria Elettrica, Informatica e Biomedica dell’Università di Pavia; è Professore Onorario all’Università di Macao, Cina.

APPENDICE

” The noise problem is solved by converting the equations given above, which use as a π prognostic variable, to equations using Π= ln(π).”

” Occasionally, with poorly balanced initial conditions, the model exhibits numerical instability during the beginning of an integration because of excessive noise in the solution.”

“The solution to this inconsistency is to define a dry air mass only once within the model time step, and use it consistently throughout the model.”

“The current parameter settings represent a compromise between computational cost and accuracy.”

“Since the lowest model level is always greater than 30 m in depth, lc is simply set to 30 m in CAM 3.0.”

“We will assume that the velocity scales for mixing of passive scalars and specific humidity are equal to the one for heat”

In very unstable conditions, the countergradient term of (4.468) approaches”

Note that it has been assumed that the pressure does not change within the vertical diffusion,

even though there are boundary fluxes of constituents, including water.”

“In CAM 3.0, it is assumed that the water vapor (volume mixing ratio) source is twice the CH4 sink.”

“an additional adjustment to Q under sea ice is applied”

“Rain has no effect on sea ice or snow on sea ice in the model.”

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