Marcello Pamio – 11 luglio 2023
L’uomo ha da sempre avuto il bisogno di misurare il tempo. Prima della nascita degli orologi si scrutava l’alternarsi del giorno e della notte; poi comparvero sui muri delle chiese e dei palazzi le meridiane, dopodiché le clessidre e via così fino ai giorni nostri.
Oggi nel periodo in cui il cosiddetto uomo moderno sta rovesciando tutto in senso satanico, compreso il senso stesso della Vita, potevano non ideare orologi che misurano lo scorrere del tempo al contrario?
In questo caso il tempo che manca ad una specifica scadenza…
Il riferimento al Doomsday Clock, ovvero l’orologio dell’Apocalisse, è scontato. Questo orologio è stato creato nel 1947 durante la Guerra Fredda dall’artista americana Martyl Langsdorf, moglie del fisico Alexander Langsdorf Jr. facente parte del Progetto Manhattan (sì, esatto, proprio il gruppo che scoprì le supposte atomiche usate poi sulla inerme popolazione giapponese).
Quando è stato costruito l’orologio segnava 7 minuti alla mezzanotte, dove la mezzanotte è l’ipotetica fine del mondo: il rischio dell’apocalisse nucleare!
Qualche giorno fa il Bulletin of the Atomic Scientists, l’organizzazione che si occupa dell’impatto degli sviluppi scientifici e tecnologici sulla sicurezza mondiale, ha aggiornato tale congegno.
Ora mancano solo 90 secondi alla catastrofe e non più 100 (minimo storico del 2020).
L’avvicinarsi dell’Armageddon sarebbe da imputare alla guerra in Ucraina e al cambiamento climatico. Ovviamente poteva mancare il global warming?
Non parchi del terrorismo imperante, hanno creato il Climate Clock e lo hanno piazzato sulle vetrate di un grattacielo a New York. Si tratta dell’orologio climatico che segna il tempo che manca all’umanità prima di entrare in un’irreversibile emergenza climatica. Di nuovo un’altra Armageddon!
Il nuovo orologio però è molto più preciso del Doomsday di Chicago: mancano 6 anni, 10 giorni e qualche secondo per raggiungere l’aumento della temperatura terrestre di 1,5 gradi stabiliti come limite massimo dall’Accordo di Parigi. I calcoli sono stati eseguiti dai mentecatti che lavorano per il farlocco e venduto IPCC (Gruppo Intergovernativo delle Nazioni Unite sul Clima).
Questa mega patacca è stata posizionata anche sulla facciata del MITE (ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica) a Roma. All’epoca l’eugenetista malthusiano Roberto Cingolani ha presenziato sottolineando come la transizione ecologica sia lo strumento principale per spostare queste lancette e limitare i rischi dei cambiamenti climatici.
Siamo alle solite mega colossali cagate funzionali al regime per legiferare robette ad hoc, per restringere le già miserrime libertà personali, per piazzarci nel didietro le “Città da 15 minuti” (prigioni smart a cielo aperto), le carte di credito collegate con i crediti sociali e creare terrore tra la subumanità per meglio controllarla (IT-Alert).
Ogni crisi per loro è sempre una grande opportunità!
Il vero problema è che la gente non capisce che le crisi possono essere anche per noi una grande occasione di evoluzione, di cambiamento per cambiare sto mondo!!!!