Diritto all’abitare a Treviso: occupazione di uno stabile e creazione di un osservatorio indipendente

Lə attivistə del centro sociale Django venerdì 28 aprile hanno occupato una casa dell’Ater vuota da oltre 12 anni. Si sono svolte proiezioni e assemblee, con l’obiettivo di costruire un osservatorio indipendente e dal basso per fare inchiesta sul diritto all’abitare a Treviso.

Perché aprire una casa?

Perché sono necessari gesti forti per porre l’attenzione sulla tragicità della condizione abitativa delle persone nel nostro territorio come in tutta Italia. Nel solo comune di Treviso sono 200 le famiglie in condizione di emergenza abitativa e molte di più pronte a ritrovarvisi. Ma il problema non riguarda solo le condizioni più povere: caro bollette, inflazione, affitti introvabili, rate del mutuo alle stelle, spese condominiali in continuo aumento. Sono condizioni che la maggior parte di noi conosce e con cui si ritrova a combattere quotidianamente.

Per quanto i numeri possano confondere o non avere l’effetto di chiarezza auspicato ne snoccioliamo alcuni, perché a leggerli non si può che rimanere sconvolti: 84000 case vuote in provincia di Treviso, 6400 nel solo comune capoluogo. Più di 900 domande all’ultimo bando per le case popolari e poco più di un’ottantina di alloggi disponibili (briciole). Se allarghiamo un po’ lo sguardo al territorio nazionale capiamo quanto la condizione del trevigiano rispecchi la situazione generale a livello italiano. 650mila famiglie sono in lista d’attesa per una casa popolare, tra i 50 e i 70mila alloggi popolari vuoti e non assegnati. Intanto sono 150mila gli sfratti esecutivi e in 450mila lo rischiano. Ma i problemi non esistono solo per gli inquilini in affitto, si aggira intorno al milione il numero di nuclei famigliari che teme di non riuscire più a pagare le rate del mutuo.

E intanto i costi degli affitti sono schizzati alle stelle, 945 euro per un bilocale da 70 mq e se si vanno a guardare gli annunci a Treviso e provincia ci si rende conto che quelli sono i prezzi. Come può una famiglia permettersi questi prezzi? O un giovane? O un pensionato?
E intanto le spese condominiali aumentano fino al 100%.

Perché vogliamo prendere parola su una situazione devastante su cui nessuna forza politica dice qualcosa. Ed è il momento di vedere chi si schiera per cosa. Il governo (Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia) ha già dimostrato da che parte sta. Quella dei ricchi proprietari! E infatti hanno cancellato il contributo all’affitto e azzerato il fondo per la morosità incolpevole. Decisioni per cui le amministrazioni locali dovrebbero fare le barricate. E invece…silenzio assenso!

E intanto cosa si incentiva? Affitti brevi, turistificazione e gentrificazione dei centri storici, ma ormai è impossibile trovare casa anche nei quartieri periferici. Tutta la retorica, e le decisioni politiche sono volte a colpevolizzare i poveri, i quasi poveri e pure chi ha un reddito un tempo considerato medio. Così si minacciano 9 anni di reclusione per chi occupa una casa, quando non trova più soluzione, si indica quello come il nemico, l’appestato. E non i governi, le imprese, i circuiti finanziari che lucrano e ci strozzano.

Eppure le scelte politiche sono chiare, la regione ha speso 12 miliardi di euro per la Pedemontana, opera inutile e infatti inutilizzata, ne basterebbe un decimo per sistemare i 6/7000 alloggi vuoti in regione e soddisfare così tutte le persone in graduatoria ma non assegnatarie. Ma l’ideologia delle destre (adottata senza troppi scandali dal centro sinistra) non è quella che pensa l’edilizia popolare come una misura di welfare ma con una funzione esclusivamente di tamponamento delle situazioni più disperate. Ma evidentemente questo ragionamento non funziona nemmeno per soddisfare le necessità dei più poveri. Treviso è la città in Veneto con il maggior numero di persone senza fissa dimora per abitanti. E con i fondi del PNRR invece di finanziare progetti di housing first si aprirà un altro dormitorio. Un sistema che non fa altro che peggiorare le condizioni di chi vive in strada, cristallizzarle

E poi ci sono le storie, tante tantissime delle persone razzializzate, qui sia chi ha reddito che chi non ce l’ha non riesce ad avere una casa. Discriminati, spesso costretti a comprare perché nessuno vuole affittare loro, e a comprare case vecchie, invase da muffe e infiltrazioni.
Ecco le riflessioni nate in questi due giorni di occupazione, con la proiezione di una serie di documentari che affrontavano la situazione del diritto all’abitare in Italia e in Germania.

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