Sono passate ormai due settimane dal disastro ferroviario avvenuto nei pressi del villaggio di East Palestine, in Ohio, e la situazione sta assumendo contorni ancora più drammatici di ciò che si temeva. Nonostante l’agenzia statunitense per la protezione dell’ambiente (EPA) abbia diffuso i risultati di alcuni test in cui si esplicita che ci sia una normalizzazione dei livelli di contaminazione di aria e acqua, la maggior parte dei residenti ha deciso di non rientrare nelle proprie abitazioni. In effetti, alcuni video che circolano in rete descrivono una situazione inquietante.
Footage shows highly contaminated water in Ohio after train derailment. pic.twitter.com/9qVoe50tLF
— Historic Vids (@historyinmemes) February 16, 2023
Alcuni vagoni del cargo stanno ancora bruciando, ma quello che preoccupa maggiormente sono le enormi quantità di clorulo di vinile che si sono già versate nel fiume Ohio, uno dei principali affluenti del Mississipi e fonte di acqua potabile per oltre 5 milioni di persone. In generale, si stima che siano 30 milioni le persone che potrebbero subire un impatto negativo dal disastro, tanto che è la stessa stampa mainstream a usare con insistenza l’espressione “Chernobyl statunitense”.
Nel frattempo, iniziano a emergere con chiarezza le responsabilità politiche dell’accaduto. Sei gruppi ambientalisti stanno prendendo in considerazione di iniziare azioni legali se il Dipartimento dei Trasporti non agirà immediatamente su una norma fondamentale per la sicurezza ferroviaria. Si tratta di una norma approvata nel 2015, che imponeva di aggiornare il sistema di frenatura per i treni merci dell’intera linea ferroviaria statunitense, risalente addirittura alla Guerra Civile. Nel 2017, dopo che le lobby dell’industria ferroviaria hanno donato più di 6 milioni di dollari alla campagna elettorale del Partito Repubblicano, l’amministrazione Donald Trump ha abrogato la norma del 2015.
Nel 2018 i gruppi ambientalisti, tra cui Earthjustice e Sierra Club, avevano già fatto ricorso contro questa decisione, citando un’analisi costi-benefici errata utilizzata per giustificare l’abrogazione. All’inizio dello stesso anno, un’inchiesta dell’Associated Press ha rivelato che questa analisi aveva omesso almeno 117 milioni di dollari di danni stimati dovuti a deragliamenti di treni. Il ricorso è ancora pendente perché né l’amministrazione Trump né quella Biden lo hanno mai preso in considerazione.
Un altro aspetto inquietante riguarda il fatto che il treno della Norfolk Southern che è deragliato non era classificato come “treno infiammabile ad alto rischio”, unica categoria di treni che era stata salvaguardata dal colpo di mano fatto dall’amministrazione Trump sulla norma del 2015. Questo è il risultato di pressioni da parte dell’industria chimica per restringere la definizione e i relativi requisiti di sicurezza, in particolare rispetto al clorulo di vinile, una sostanza che si trova molto spesso sui cargo.
In generale, è tutto il mondo politico ad essere attaccato in questi giorni. Le scarse risposte date finora dall’amministrazione Biden e la decisione di non esporsi molto su quanto è accaduto stanno generando non poche domande a coloro che, nonostante tutto, hanno continuato a sostenerli. Su Jacobin, il giornalista e opinionista Branko Marcetic afferma che il disastro in Ohio può essere uno spartiacque per Biden, non solo perché rivela quanta scarsa attenzione questa amministrazione abbia rispetto ai problemi ambientali, ma perché tradisce quel rispristino della democrazia che era alla base del programma elettorale.
Quello che più sconcerta è il fatto che il governo statunitense abbia esternalizzato gli interventi di soccorso e la bonifica dell’area alla Norfolk Southern, la stessa società responsabile del disastro. Tra queste, la decisione della compagnia di effettuare un “incendio controllato” per controllare il rilascio di sostanze chimiche, che ha portato a un pennacchio di fumo nero che emette continuamente sostanze cancerogene nell’aria, i cui effetti, secondo un esperto di materiali pericolosi, potrebbero avere effetti sulla popolazione tra diversi anni o addirittura decenni.