Dopo millenni di interventi socio-ingegneristici siamo finalmente in vista del risultato finale.
Il processo è stato particolarmente lento e laborioso ma i nostri mandriani sono metodici e pazienti.
Le tribù di nobili e fieri primati cacciatori-raccoglitori sono state ridotte a una mostruosa super colonia di formiche dal Sapiens Sapiens (ashkenaziti): con il Domesticus 2.0 l’evoluzione eso-biologica è quasi compiuta, come d’altronde era normale aspettarsi per una specie fabbricata apposta per servire…
Una sterminata massa informe di individui ormai senza identità, sradicati, solitari e nomadi sono disponibili senza remore alcuna. Fragili nel corpo e nella mente, completamente avulsi dall’equilibrio naturale, marionette da usare a comando, vengono tenuti immersi nella disgustosa melassa del buonismo, dell’edonismo e del politicamente corretto.
Come la sociobiologia ha ampiamente dimostrato una società di dimensioni inconcepibile per la natura, dedita alla economia predatoria di produzione si sostiene solo cancellando ogni forma di identità, sostituendo all’individuo la casta fino a fare della persona una cellula – facilmente intercambiabile – di un mostruoso super-organismo, la colonia appunto. Sulla felicità e libertà individuale prevale allora il bene comune cui tutto va sacrificato persino la vita. Solo così si possono gestire biomasse animali tanto esuberanti, solo così si riesce a rendere funzionali oggi più che mai che l’ambito produttivo è divenuto estremamente instabile e complesso. Ne sono ben consapevole le giovani generazioni che a questo vengono preparate fin dai primi anni di vita nelle scuole e in seguito dalla cultura di massa. Non avranno mai una casa di proprietà, un lavoro stabile, una famiglia, una dignitosa pensione. Sanno già che 5 su 10 di loro si ammaleranno di cancro, vivranno l’intera esistenza nella solitudine e nel caos sociale, saranno interconnessi con l’Intelligenza Artificiale in ogni istante, mangeranno solo cibo spazzatura. In compenso avranno diritto ad ogni genere di perversione sessuale, a droghe per qualsiasi necessità, a tutto ciò che servirà per impedire loro di pensare. D’altronde saranno così inebetiti dai vaccini e dalla propaganda da non rendersi neppure conto punto. Poi finalmente a 60 anni compiuti arriverà la pietosa dolce morte voluta dalla legge del formicaio è lo Stato lì accompagnerà affettuosamente a togliere il disturbo. Se non lo avranno fatto prima motu proprio
Distruzione dell’identità
In sociologia l’identità è la concezione che l’individuo ha di se stesso e delle caratteristiche che lo rendono unico e inconfondibile. Il processo identitario passa attraverso varie fasi fino ad essere interiorizzato divenendo la base del proprio “Io”. È evidente che la costruzione della super colonia umana deve passare per la destrutturazione della identità individuale, è la legge dei grandi numeri.
Ma se non sai chi sei, a chi appartieni, se non hai riferimenti e valori, divieni un burattino al quale si può chiedere qualsiasi cosa perché incapace di distinguere il bene dal male perfino in merito alla tua sopravvivenza.
In pratica se non hai una tua identità semplicemente non sei, divieni un numero, un codice a barre, un meta-data in un supercomputer, un bit.
Sei un ammasso di carne, ossa e sangue che sopravvive se stesso in una società di morte che fa di ogni individuo uno zombie, un fantasma, un morto che cammina.
I mezzi per ottenere questo risultato sono molteplici e spesso si basano sugli stessi sistemi usati dalle formiche per determinare la casta delle larve: cibo, ormoni e coercizione.
In questa fase di socio ingegneria così scoperta e aggressiva le sinistre politiche hanno assunto un ruolo di primissimo piano. Movimenti, associazioni, scienziati, pensatori che mettono in guardia dai pericoli della perdita di identità e dei valori vengono accusati di psico-reati e sono costretti a subire ostracismo pubblico, vere e proprie aggressioni fisiche e talvolta processi.
Si tratta di un’azienda spietata che vuole eliminare per sempre:
– l’identità del sesso biologico
– l’identità del genere e del ruolo nella vita adulta
– l’identità familiare. La nostra linea di sangue. I genitori sono i modelli di riferimento fondamentali per l’assunzione del ruolo adulto, senza di loro è impossibile la maturazione psichica indispensabile per divenire uomo e donna. La famiglia naturale è una e sacra, senza di essa non esisterebbe il genere umano, è protezione per i bambini e anziani, rifugio materiale e morale per l’adulto in difficoltà. È la forma primigenia della società umana.
– l’identità culturale, etnica e valoriale.
– l’identità del proprio territorio.
– L’identità religiosa.
La nuova società orwelliana e il meticciato
L’idea della nuova società che ci aspetta viene dalla Cina, dove in base al sistema di controllo la popolazione è distinta tra chi ha credito sociale che viene premiato e chi ha discredito che viene punito con restrizione della libertà. I comportamenti premiali e quelli da punire ovviamente sono decisi dal regime…
In questa ottica il grande meticciato (cioè l’invasione di massa di extracomunitari) è funzionale per creare una nuova sub-umanità diluendo le eccellenti capacità cognitive e la millenaria cultura delle mandrie europee con i cluster genetici africani in uno scontro etnico che può portare solo alla nostra estinzione.
La decisione che fu presa oltre 20 anni fa delle Nazioni Unite senza alcun consenso democratico per ordine dei nostri mandriani, si basa su dati e numeri non questionabili. Il nome del programma già dice tutto Replacement Migration, Rimpiazzo Migratorio e risale all’anno 2000.
Per mantenere costante la popolazione in età di lavoro si prospettava lo scenario che prevedeva una immigrazione forzata di 39,2 milioni di africani entro il 2050 per arrivare al 30% di migranti sul totale della popolazione. Italia e Germania necessitano rispettivamente di 6500 e 6000 migranti per milione di popolazione.
Il multiculturalismo venduto agli europei è un’ideologia falsa e demenziale che non regge neppure un minuto alla prova dei fatti. Il motivo è strettamente antropologico: l’integrazione tra etnie e razze diverse è impossibile. Un popolo è unione di anime, di idem sentire, di valori, di credenze, di ideali, di religione. E anche di caratteristiche fisiche ben di riconoscibili.
La storia docet d’altronde: ogni volta che un Impero ha aperto ai popoli sottomessi ha decretato la propria fine….
Il “buonismo” della solidarietà, dell’accoglienza e della condivisione (tanto caro al gesuita Bergoglio) non puoi evocarlo per costringere la gente ad aprirsi verso chi neppure conosce.
Per questo gli unici nomi plausibili di questo fenomeno sono: invasione, rimpiazzo, sostituzione etnica e genocidio!!!
Tratto dal libro “Benvenuti all’inferno” di Giovanni Angelo Cianti