Edgardo Ghizzoni morì nell’agosto del 1929, otto anni e mezzo dopo il Veglione Rosso che costò la vita ai primi due correggesi uccisi dai fascisti, Mario Gasparini e Agostino Zaccarelli. E’ l’undicesimo della serie: più di un omicidio all’anno, in media, per una cittadina di provincia che allora contava poco meno di ventimila abitanti.
Di lui sappiamo pochissimo: operaio, pittore, affascinato dalle idee di Antonio Gramsci, ce lo immaginiamo tra coloro che cercavano di proporre un’arte proletaria del tutto alternativa a quella borghese.
In attesa che Carlotta Artioli gli dedichi un ritratto, come lui l’aveva dedicato ad Agostino Zaccarelli, illustriamo questo post con un quadro di Édouard Pignon, pittore-operaio amico di Picasso.
Le dodici illustrazioni che Carlotta ha realizzato (o sta realizzando…) per Veglione rosso saranno esposte l’8 gennaio sul palco del teatro Asioli di Correggio (dove avrebbe dovuto svolgersi il Veglione rosso di centotre anni fa).
In quell’occasione, Stefano Pilia, Antonio Macaretti e Mattia Cipolli suoneranno insieme a Wu Ming 2 i dodici racconti in musica che abbiamo presentato qui, uno al mese, a partire da gennaio: pubblicheremo l’ultimo a dicembre, insieme a tutte le notizie utili per la serata.
La musica di «Edgardo Ghizzoni» – undicesimo brano del nostro album virtuale – è composta da Stefano Pilia, che la suona sovrapponendo più chitarre, come strati di vernice. Il testo e la voce sono di Wu Ming 2.
Come sempre, riportiamo qui sotto la scheda biografica preparata in occasione della mostra di Casa del Popolo Spartaco: «1920/2020. In ricordo dei primi martiri antifascisti correggesi».
Edgardo Ghizzoni (1905 – 1929), nato a Budrio di Correggio, operaio di professione, fu anche pittore e realizzò un ritratto a olio di Agostino Zaccarelli, regalato a Vittorio Saltini e gelosamente conservato. Faceva parte di quella gioventù socialista orientata alla corrente gramsciana de L’Ordine Nuovo e come altri militanti fu vittima di bastonature, di cui una particolarmente violenta al capo e alla schiena, nel periodo 1921–1922. Decise allora di intraprendere la strada dell’emigrazione, come fecero anche altri suoi compagni, trasferendosi a Milano.
Di salute ormai irrimediabilmente compromessa, morì di tubercolosi, contratta in seguito alle percosse, il 13 agosto 1929.
Buon ascolto.
Stefano Pilia & Wu Ming 2
«Veglione rosso» – 11. Edgardo Ghizzoni
«Veglione rosso» – 11. Edgardo Ghizzoni
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