Francia – “Stop méga-bassines”, in migliaia al Village de l’Eau contro i mega-bacini e in difesa dell’acqua

“Solidarité aux plus determinés”, il coro che a marzo dello scorso anno ha più animato i tre giorni di lotta “Pas une bassine de plus”, lanciati dal movimento francese Les Soulevements de la Terre per la difesa dell’acqua nella Francia Nord-Occidentale. Tre giorni di mobilitazioni che sono rimasti impressi per il livello di repressione che ha portato a più di 250 feriti tra i manifestanti, di cui molti gravi.

In questo anno e mezzo nella regione della città di Poitiers Soulevements de la Terre ha continuato a garantire una presenza costante nel territorio, che ha portato poi ai tre giorni di mobilitazione “Stop méga-bassines” e alla nascita del Village de l’Eau nel paese di Melle.

Stop Mega Bassines

Un villaggio autocostruito e autogestito da centinaia di attiviste e volontarie, giunte da tutta la Francia per creare uno spazio attraversabile e accessibile a tutte le soggettività. Ne è nata una convivenza in sinergia con la biodiversità presente, dalle lontre diventate simbolo della lotta contro i mega bacini a i due asini, Coco e Quarel, che qui hanno trovato casa, in quello che è un terreno con diverse infrastrutture appartenenti al comune e messe a disposizione della collettività.

Un cantiere di resistenza all’avanzare dell’estrema destra che sta travolgendo la Francia come il resto dell’Europa, reso possibile anche grazie alla solidarietà di cittadini e cittadine come del sindaco che in un comunicato ha dichiarato “Attivisti che vivono per alcuni giorni con una comunità che continua a dispiegare la sua vita effervescente e pacifica. Se sei presente a Melle e stai leggendo queste righe, sei, come ogni residente qui, un garante della serena vita collettiva di tutte le specie e di tutti gli esseri umani”.

Dibattiti, assemblee, allenamenti, laboratori artistici e spettacoli sono stati centrali in questi giorni per poter creare un sapere e un immaginario comune in opposizione allo sfruttamento dell’acqua da parte del governo e dei colossi dell’agrobusiness.
L’agrobusiness è infatti l’industria maggioritaria nell’area di Poitiers, dove è responsabile dell’accaparramento e dell’inquinamento delle risorse idriche che dovrebbero invece servire le comunità che la abitano. È in questo quadro che si articolano le manifestazioni contro la costruzione dei mega invasi, degli enormi bacini idrici atti ad approvvigionare le grandi “fermes usines” di acqua, prelevando l’acqua direttamente dalle falde, privatizzandola e lasciando cittadine, piccole e medie coltivatrici senz’acqua, alla mercé della siccità e dei cambiamenti climatici.

Da qui nascono le battaglie che in questi ultimi anni hanno coinvolto in Francia movimenti ecologisti e sindacati contadini. Negli ultimi tre anni, quattro bacini già pieni sono stati giudicati definitivamente illegali, quindici progetti sono stati cancellati dai tribunali perché considerati inadatti ai cambiamenti climatici, e altri quattordici sono stati resi inutilizzabili.

Nonostante questo, il governo non demorde e il Ministro dell’Agricoltura ha annunciato l’obiettivo di costruire cento nuovi bacini entro la fine del 2024. Alla periferia del Marais Poitevin, i lavori procedono a ritmo sostenuto nonostante i ricorsi legali ancora pendenti contro i sedici mega-invasi. In questo clima di conflitti di interesse, due nuovi bacini sono stati avviati negli ultimi mesi a Priaires e a Epannes, mentre quello di Sainte-Soline è rimasto fermo per tutto l’inverno.

Per questo l’appuntamento indetto da Les Soulèvement de la Terre e Bassines Non Merci assume un carattere internazionale e si inserisce nel ciclo di mobilitazioni che, in Francia e altrove, punta a difendere l’acqua dalle mire estrattiviste dell’agricoltura industriale.

Stop Mega Bassines

La manifestazione di  ieri e quella di oggi si inseriscono in un percorso internazionale che prevede, tra le altre cose, il passaggio di una “carovana dell’acqua, al Climate Camp che si terrà a Vicenza dal 5 all’8 settembre, nei boschi occupati di Lanerossi e Ca’ Alte, contro la costruzione del Tav. Proprio giovedì scorso (18 luglio), in un’assemblea internazionale al Village de l’Eau di Melle, un’attivista dei centri sociali del Nord-Est è intervenuta dicendo: «L’intersezione con la lotta No tav in Val di Susa, l’esperienza di organizzazione del sindacato di base Solidaires, l’opposizione a progetti di autostrade in Francia, la resistenza per la difesa dell’acqua è decisiva. Per questo costruiremo un grande campeggio climatico dal 5 all’8 settembre a Vicenza che sarà raggiunto da un convoglio francese in partenza il 2 settembre».

Rispetto alla manifestazione di ieri, già dalla mattina la polizia ha tentato in tutti i modi di bloccare l’iniziativa, intervenendo in sella a cavalli e con l’uso di lacrimogeni per respingere le persone che, partite dal Village de l’Eau, stavano procedendo in corteo per raggiungere i concentramenti di Poitiers, Vivonne e Saint Maixent l’Ercole.

Già nei giorni scorsi c’erano state numerose intimidazioni: perquisizioni a tappeto, elicotteri e volantini che annunciavano il divieto di poter campeggiare. In seguito, il convoglio di centinaia di macchine partito da Poiters è stato bloccato dalla polizia che ha perquisito ogni veicolo e identificato le persone nelle auto con tanto di perquisizioni corporali e intimidazioni continue.

Stop Mega Bassines

Nonostante questi tentativi, circa diecimila manifestanti sono partiti nel primo pomeriggio dal parco di Pré Sec, a una decina di chilometri a nord di Poitiers, per una manifestazione contro la costruzione del bacino di Saint Sauvant e una moratoria immediata contro i mega invasi. La marcia vivace e colorata è partita ma ancora ha dovuto affrontare il violento intervento della polizia. A seguito di un tentativo di blocco, il corteo ha deviato attraverso i campi ed è stato colpito da un fitto lancio di lacrimogeni, che hanno causato un incendio. Si è cercato di raggiungere il sito di una delle principali aziende del complesso agro-industriale presente nella regione ma, a causa di ulteriori schieramenti di polizia, si è deciso di preservare le forze per l’importante giornata di mobilitazione a la Rochelle di domani.

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