Germania – Perché’ il divieto dei motori a combustione avvantaggia principalmente le multinazionali

A fine marzo i ministri dell’Energia e dei Trasporti dell’Ue hanno approvato il regolamento che vieterà la vendita di tutti i veicoli con motore a combustione a partire dal 2035. L’accordo è arrivato dopo un lungo braccio di ferro tra la Commissione Europea e la Germania, principale produttore continentale di automobili. In questo articolo, scritto da Hans Krause per Jacobin.de e tradotto da Luisa Longobucco per Globalproject.info, vengono affrontate alcune delle contraddizioni che spingono la popolazione tedesca a essere in larga parte contraria a questa scelta.

Gran parte della popolazione è contraria al divieto dei motori a combustione – non perché ama la propria auto, ma perché l’Ampel-Koalition non lascia alternativa

I Verdi vogliono vietare la nuova immatricolazione delle auto con motore a benzina e diesel dal 2035. Il FDP è contrario, probabilmente perché preferisce lasciare strada aperta allo sviluppo di benzina che non emette anidride carbonica (l’eFuel, ndt). Sebbene anche le case automobilistiche ammettono che questa prospettiva non è realistica. Con dichiarazioni come questa, il FDP sta solo cercando di presentarsi ai nei media con una cieca fiducia nel mercato, nella speranza anche di eliminare l’ostacolo del 5% alle prossime elezioni.

SPD e Verdi sono favorevoli alla protezione del clima a spese dei redditi più bassi e a beneficio delle aziende. Ma non solo il piccolo partito liberale di mercato vuole avere l’auto a benzina. Nel marzo 2023, il 67% dei tedeschi si è espresso contro il divieto delle auto a benzina nel sondaggio ARD e il 61% in un sondaggio ZDF. Secondo quest’ultimo sondaggio, il 57 per cento degli elettori di LINKE è contrario al divieto, solo tra gli elettori verdi è sostenuto dalla maggioranza.

Alternative per redditi più alti

I motivi di questo rifiuto sono vari. Alcune persone sono determinate a ignorare il cambiamento climatico e altre amano la loro macchina ronzante più dei loro figli.

Molti altri, invece, non vogliono e non possono pagare i costi della salvaguardia del clima. L’alternativa all’auto a benzina che governo e imprese stanno proponendo non è un sistema di trasporto pubblico locale e a lunga percorrenza ben sviluppato, funzionale, economico, che permetta di essere flessibili e mobili, ma l’auto elettrica. L’auto elettrica è estremamente inadatta all’uso quotidiano. Finché non ci saranno stazioni di ricarica in ogni parcheggio e su ogni bordo della strada, è possibile caricare l’auto elettrica solo a casa propria. Con un appartamento al terzo piano questo diventa impossibile. Ma soprattutto, le auto elettriche sono costose.

Una Volkswagen Golf nuova, con motore a benzina costa almeno 31.000 euro. Il corrispondente modello elettrico ID.3 costa invece almeno 44.000 euro. Per quanto riguarda una Opel Corsa con motore a benzina costa a partire da 18.000 euro e solo a partire da 34.000 euro con motore elettrico. Qualcuno potrebbe obiettare che si può vivere benissimo senza macchina. E se non hai figli e vivi in ​​una zona centrale di una grande città, anche questo è vero.

Ma in molti posti in Germania – e non solo in campagna – sei estremamente limitato senza auto. In città come Garbsen con 61.000 abitanti non esiste ancora una stazione ferroviaria regionale, solo una S-Bahn per Hannover. A Bergkamen nella regione della Ruhr con 49.000 abitanti non c’è nessun treno. A Münster in Vestfalia – una città con almeno 320.000 abitanti – c’è una stazione dei treni a lunga percorrenza, ma non ci sono S-Bahn, U-Bahn o tram in tutta la città.

In tempi di forte aumento del costo di luce, riscaldamento e cibo, la prospettiva di dover pagare 15.000 euro in più per un’auto elettrica è scoraggiante.

Volkswagen, Mercedes e BMW ci promettono che le loro auto elettriche diventeranno molto più economiche una volta acquistate all’ingrosso. E in effetti, l’azienda cinese SAIC Motor, ad esempio, produce auto elettriche economiche. Ma possiamo davvero fidarci delle multinazionali? Non è compito di un membro del consiglio di amministrazione del gruppo imporre i prezzi più alti possibili sul mercato? Anche i cibi vegani non sono più costosi da produrre rispetto a prodotti animali comparabili, ma sono venduti a prezzi significativamente più alti.

Naturalmente, la protezione del clima è ancora urgentemente necessaria e tecnicamente possibile con i trasporti pubblici locali e a lunga percorrenza. I governi federali, statali e locali promettono da decenni una rapida espansione, ma finora è successo poco. Eppure, il successo delle vendite del biglietto da 9 euro nell’estate del 2022 ha dimostrato che milioni di persone sarebbero disposte a prendere il treno, se ci fosse un’offerta adeguata per quanto riguarda tratte e orari. Inoltre, potrebbe essere promossa una riduzione sulle tasse dei redditi medi che optano per un’auto elettrica, per facilitare il passaggio e incentivare l’acquisto.

Ma finché i trasporti pubblici non saranno migliorati ed economicamente accessibili in modo permanente, la salvaguardia ambientale seguirà le regole del capitalismo. Il divieto delle auto a benzina significa quindi prezzi record per le auto elettriche e corrispondenti profitti record per le aziende.

A scapito di piccoli redditi

SPD e Verdi perseguono la transizione ecologica a scapito dei redditi normali e bassi in Germania e a beneficio dell’economia. L’Ampel-Koalition discute anche di vietare nuovi impianti di riscaldamento a gasolio e gas, ma questo senza vietare ai gruppi immobiliari di trasferire sui propri inquilini i maggiori costi delle pompe di calore.

Alcuni sostengono questa politica perché ritengono – giustamente – che la protezione del clima debba procedere rapidamente. La politica di salvaguardia ambientale dei Verdi, però, non promette una maggiore rapidità nell’esecuzione di effettive misure che vadano in questo senso; è destinata quindi a fallire.

La transizione ecologica e la lotta contro la crisi climatica possono avere successo solo se vengono pagate dai ricchi, dalle banche e dalle società. È un imperativo morale ed è socialmente giusto che sia così; non ci sarà poi vera transizione ecologica finché le persone temono che questa influirà sulle spese individuali e famigliare, mentre una manciata di super-ricchi si riempie le tasche.

Condividi questo contenuto...

Lascia un commento