Una faccia una razza
La storia dei terroristi che danno del terrorista alle loro vittime designate è vecchia come il cucco. Da quando hanno inventato il diavolo. Chi ce l’ha fatta, a forza di vita dissipata, ad arrivare alla mia età con stracci di memoria, si ricorda uno Stato barcollante sotto la spinta delle sue forze produttrici e pensanti, operai, studenti, donne, tutti. L’Autunno Caldo poi denigrato in “anni di piombo”. E’ dunque il terrore delle stragi, da Piazza Fontana in poi, per almeno un quarto di secolo. Noi, che ne eravamo il bersaglio sapemmo rispondere. Fu nostro il grande e difficile lavoro di disvelamento: “La strage di Stato”, il libro che offrì agli eterni turlupinati, vessati, uccisi, la buona novella della verità e delle responsabilità. Un piede di porco contro tutte le serrande che via via sarebbero state abbassate sulle nefandezze dei regimi dei pochi.
La notizia più recente alla base di quanto va succedendo, è questa: “Nonostante il 70% sia vaccinato, Israele registra 10.946 contagi in 24 ore e 7000 morti. Qualcuno si è preoccupato. Qualcuno, prima, aveva scoperto, frugando tra notizie non smentite ma nascoste, che, per esempio, il VAERS (organo ufficiale USA per la conta degli effetti avversi da vaccini) ha registrato 13.000 decessi da vaccino (70% trombosi), con una mortalità quindi 60 volte più alta di quella di tutti i vaccini passati. Qualcuno aveva notato l’analogia con “Eudravigilance”, l’organo equivalente UE, con un tasso di effetti avversi e morti da vaccino più o meno uguale. I sorci che Burioni vuole rinchiudere nelle loro tane, non ci fanno caso. Gli bastano Mentana e Locatelli.
Qualcuno aveva sentito il Premier Draghi dire che, nel ristorante o al cinema, i dotati di passi verde si sarebbero trovati tra non contagiati e non contagianti, quando ha scoperto che a questo punto, anche in quel ristorante, siamo a tot vaccinati e tot contagiati. E poi aveva udito il suo virologo-pochette ridurre i non vaccinati a “sorci da chiudere in casa”. Qualcuno negli USA aveva letto sui giornali che il CDC, centro per la prevenzione e il controllo dei farmaci, annunciava la reclusione in “zone verdi” di tutti coloro che fossero ad “alto rischio”, intendendo per tali i non vaccinati, e si era sbilanciato, correndo col pensiero ai campi di concentramento. Insomma, qualcuno si era preoccupato. Ed era andato in piazza dove ha trovato molti altri preoccupati. Milioni tra Berlino, Parigi e Londra, molte migliaia tra Milano, Roma, Firenze, Torino…
A Berlino non c’è né un giudice, né un giornalista (diversamente da quanto succedeva sotto Re Federico II)
Strategia della tensione all’amerikana
Guerra dei terroristi al terrorismo
Il trucco è “strategia della tensione” e la risposta è “guerra al terrorismo”. Capita quando un assetto di potere, a forza di malefatte e cazzate, entra in crisi. Nei paesi meno alfabetizzati politicamente si reagisce in modo rozzo e, per chi ha buona vista, riconoscibile. Vedi gli USA dell’11/9, dove i terroristi planetari neocon decidono di prendere un paese economicamente e infrastrutturalmente a pezzi e provano a rilanciarlo a forza di “guerra al terrorismo” ed economie di guerra. Dall’occasione dell’11 settembre, vaticinata in precedenza, è guerra al terrore e semina di terroristi in mezza dozzina di paesi africani e mediorientali.
Strategia della tensione all’italiana
Da noi, lettori di Ulisse, discendenti di Machiavelli e discepoli di una Chiesa che fa passare per dannati agnostici e miscredenti, si va più per il sottile. Negli anni ’70 i nostri maggiorenti, insidiati da masse escluse dal boom e a cui si tornava a stringere la cinghia, crearono gli “opposti estremismi”. Eliminarono le BR vere e ne crearono altre fasulle, ricorsero alla P2, ai fascisti, alla mafia, con una spruzzata di servizi detti deviati, per un po’ di stragi (appunto di Stato), ne trassero l’occasione per far ammutolire ogni opposizione e per le prime leggi “restrittive” degli spazi democratici. E ricuperarono alla grande.
A ogni crisi la sua strategia della tensione e il suo terrorista
Tra morti di ogni malanno, ma che l’astuto tampone tramuta in vittime del Covid, giovani immuni allo 0,0005%, ma tampinati da tamponi e vaccini, vaccini salvifici che si scopre che non vaccinano e quindi richiedono ulteriori dosi, fino alla periodicità regolare, che non ti proteggono ma ti mantengono contagiabile e contagioso alla faccia del green pass, ecco la nuova crisi da affrontare.
Per neutralizzare chi riferisce di statistiche catastrofiche sugli effetti avversi, emboli, infarti, cecità, paralisi; chi si sente dire da premi Nobel (Montagnier e altri), dai più illustri dei medici e scienziati, dallo stesso vicepresidente di Pfizer (Mike Yeanon), dimessosi inorridito, che nel “vaccino” ci sono inspiegabilmente sostanze perniciose; chi apprende dalla stessa FDA americana che i farmaceutici non avevano incluso certi effetti avversi nei loro bugiardino, chi si sente spiegare da scienziati con indice H di rango scientifico decuplo rispetto a tutti i nostri televirologi, che il “virus aggredito dal siero produce varianti tipo Delta che contagiano di più” e fanno ulteriore fortuna dei vaccinari; per tutti costoro ci voleva una grande e risolutore antidoto. E ancor più ci voleva per mettere a tacere la massa degli sconcertati che non si facevano capaci come i curatori della nostra salute non ricorressero a farmaci e terapie di pochissimo costo per evitarci l’esito fatale del virus e addirittura le proibissero.
Dalla mascherina sul viso, a quella su te intero
Visto che provvedimenti-clava alla Gestapo, come gli arresti domiciliari, la frantumazione di ogni socialità, la criminalizzazione di ogni dissenso, le multe astronomiche, le novene televisive all’uranio impoverito, recitate tre volte al giorno da un pugno di virologi che, per carenza di malati, non avevano di meglio da fare, non avevano impedito gente in piazza e addirittura momenti organizzativi, si è potenziato il meccanismo mascherina. Dalla obliterazione della faccia e relativa comunicazione ed espressione, si è trascesi all’obliterazione del corpo intero, sangue, ossa e anima. Con il green pass sei fuori, out, raus!
Tra quelli dentro che, con te fuori, si contagiavano lo stesso, per quanto sventolassero il green pass, il provvedimento, di un tasso di angheria paragonabile all’abito a strisce nei campi di concentramento, suscitò l’effetto che si voleva combattere. Più gente in piazza, più punti interrogativi, più No Vax di quanti ne fossero apparsi sotto le insegne di No Tav, No Tap, No Muos, No Trivelle, No Nucleare, No Nato.
Dagli all’odiato odiatore!
Qualcuno aveva visto la trasmissione dell’epidemiologo Bassetti che, forte della vasta collaborazione con case farmaceutiche vaccinare, con i botoli latranti Giletti e Telese, infieriva come un pitbull da combattimento sul medico delle cure domiciliari che curano, Mariano Amici. Forse quel qualcuno è l’avventato che si è permesso di lanciare per strada un paio di contumelie al luminare, per le quali il quasi linciato ha chiesto un distaccamento di Marines sotto casa. Il Dr. Amici, bersaglio di analoghe invettive poiché colpevole di guarigioni, non lo ha richiesto.
Vedendo anche come a Torino, a Berlino, a Parigi, a Londra, odiatori del bene avessero affrontato violentemente le forze dell’ordine mettendogli la testa sull’asfalto e sotto il ginocchio, od opponendo il collo alla stretta affettuosa del braccio in divisa, non poteva più attendersi un minuto per il recupero dell’antica soluzione: strategia della tensione.
A ognuno il suo ISIS
A comportamenti estremi, misure estreme, aveva ventilato Marcello Sorgi, della Stampa e del Quirinale. Tipo quella che né il generale De Lorenzo, né il comandante Borghese, né P2 e CIA, erano riusciti a fare, il regime militare. Misura del tutto meritata da quelli che il virologo Burioni ha civilmente definito “sorci da chiudere in casa”.
Tanto possibile che il carico da novanta arriva dai rappresentati supremi del bene spirituale e di quello laico. Il papa: “Vaccinarsi è un dovere morale”. Di rincalzo il capo dello Stato: “Vaccinarsi è morale”. Ne consegue che non vaccinarsi è immorale. Non basta, per il papa vaccinarsi è “un atto d’amore” (non dice per chi, forse per Bill Gates). Chi non lo fa compie un atto di disamore, cioè di odio. Chi non si vaccina sta dalla parte del male.
Come vedete, uno degli schieramenti per la strategia della tensione, quello perbene, è sul posto. Vediamo cosa succede con l’altro. Quello che è l’equipollente dell’ISIS di Biden. Vuoi vedere che salta fuori un Valpreda che fa saltare per aria un orfanotrofio? Sennò, che terroristi sarebbero?
Di Fulvio Grimaldi, ComeDonChisciotte.org
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Pubblicato da Jacopo Brogi per ComeDonChisciotte.org
02.09.2021