I molti modi in cui i vaccini COVID possono danneggiare la vostra salute

Dr. Joseph Mercola
articles.mercola.com

In questa intervista, Stephanie Seneff, Ph.D. e Judy Mikovits, Ph.D., un dream-team in termini di approfondimento dei dettagli scientifici, illustrano i pericoli insiti nelle terapie geniche COVID-19. Troverete numerosissime informazioni tecniche molto utili, che potrete usare per motivare la vostra opposizione a questi pericolosi vaccini.

Tuttavia, a meno che non abbiate espressamente studiato biologia molecolare e genetica, sarebbe saggio rivedere il video [presente nell’articolo originale] due o tre volte, poiché ogni volta imparerete qualcosa di più e capirete quanto siano pericolosi questi vaccini. Avevo recentemente intervistato la Seneff dopo un eccellente articolo [1] che aveva pubblicato su questo argomento. Quell’intervista era servita come base per il mio pezzo “I vaccini COVID possono causare una valanga di malattie neurologiche.”

Nel maggio 2020 avevo anche intervistato Judy Mikovits sulla possibilità che avrebbero questi vaccini  di causare danni riproduttivi e altri problemi di salute. All’epoca, la Mikovits mi aveva detto che i tassi di fertilità potrebbero diminuire proprio a causa delle proteina spike del SARS-CoV-2, che creano anticorpi in grado di attaccare  il sincizio [cellule polinucleate] e, in effetti, ora stiamo iniziando a vedere proprio questo tipo di fenomeno.

Eppure, i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie raccomandano alle donne incinte di fare questi vaccini, così come ai bambini a partire dai 12 anni, il che è inconcepibile, considerando i potenziali rischi a lungo termine e la possibile compromissione della fertilità.

La proteina spike è l’arma biologica

Come notato dalla Mikovits, ora sappiamo che i sintomi peggiori della COVID-19 sono dovuti alla proteina spike del SARS-CoV-2, e questa proteina è proprio ciò che questi vaccini basati sul gene costringono il vostro corpo a produrre. Ma è molto peggio di così, perché i vaccini non inducono l’organismo a produrre la stessa proteina spike del SARS-CoV-2, ma una proteina che è stata geneticamente modificata e resa molto più tossica. Quindi, non c’è da meravigliarsi se le cose vanno male.

“L’infezione da SARS-CoV-2 non è mai stata quello che ci hanno detto,” esordisce la Mikovits. “Non c’è stata un’infezione asintomatica. È un virus di scimmia che proviene da una linea cellulare di scimmia e questo è un problema, ma è la proteina spike che, chiaramente, causa la malattia.

Quindi, quello che vi iniettano è l’involucro dell’HIV … un involucro di sincitina da gammaretrovirus con un dominio strutturale per il legame del recettore S2 del SARS. Questo non è un vaccino. È l’agente che causa la malattia. È un’arma biologica. Quindi, ora tutte le vostre cellule stanno producendo quell’arma biologica e perderete l’immunità innata, le cellule NK  [natural killer] e le cellule dendritiche …

Distruggerà i vostri globuli bianchi, la vostra risposta immunitaria. Provocherà una cascata di citochine antinfiammatorie in ogni cellula del vostro corpo. Esaurirà la capacità dei vostri linfociti NK di riconoscere le cellule infette. È l’incubo che avevamo previsto.”

La proteina spike prodotta nell’organismo è innaturale

Nel suo articolo “Worse Than The Disease: Reviewing Some Possible Unintended Consequences of mRNA Vaccines Against COVID-19,” pubblicato sull‘International Journal of Vaccine Theory, Practice and Research in collaborazione con il Dr. Greg Nigh [2], la Seneff spiega che una parte significativa del problema è che, mentre la proteina spike naturale è patogena, quella prodotta dall’organismo su istruzioni del vaccino è ancora peggio.

La ragione di questo è che l’RNA sintetico [del vaccino] è stato manipolato in modo tale da fargli indurre la sintesi di una proteina spike innaturale, che non collassa su se stessa una volta che si è attaccata al recettore ACE2 sulla parete cellulare, come normalmente farebbe [quella del virus naturale]. Invece, [la spike] rimane aperta e ancorata al recettore ACE2, disabilitandolo e causando una serie di problemi che portano alla compromissione del cuore, dei polmoni e del sistema immunitario. Come spiegato dalla Seneff:

“Hanno modificato l’RNA per renderlo davvero robusto, in modo che gli enzimi non possano romperlo… Normalmente, gli enzimi del vostro organismo frantumerebbero semplicemente l’RNA. L’RNA è molto fragile, ma qui lo hanno irrobustito inserendolo in un involucro di PEG [polietilenglicole], hanno aggiunto questa membrana lipidica; questi lipidi hanno una carica positiva e questa è una grossa fonte di perturbazione, quando [questi lipidi] passano attraverso la membrana cellulare.

Ma penso che forse la cosa più inquietante è che hanno modificato il codice [RNA] in modo da non fargli produrre una versione normale della proteina spike. Produce invece una versione che contiene una coppia di proline [amminoacidi] affiancate, proprio nel punto critico in cui questa proteina spike normalmente si fonderebbe con la cellula che sta infettando.

Quindi, la proteina spike, una volta sintetizzata dalla cellula umana, si lega al recettore ACE2 … ma questa è una versione modificata della proteina spike.

Ha queste due proline che la rendono molto rigida e che le impediscono di rimodellarsi. Normalmente si legherebbe al recettore ACE2, si rimodellerebbe e quindi penetrerebbe direttamente attraverso la membrana cellulare, come una punta di lancia.

A causa di questa riprogettazione, non può farlo, quindi rimane lì, sul recettore ACE, esposta [sulla parete esterna della membrana cellulare]… Questo permette alle cellule immunitarie di produrre anticorpi specifici per il sito con cui [la proteina spike] dovrebbe fondersi con la membrana cellulare, il dominio di fusione. [Questa reazione anticorpale] interferisce con il dominio di fusione, mantiene la proteina aperta e le impedisce di entrare [all’interno della cellula], il che significa che la proteina rimane attaccata al recettore ACE2, disabilitandolo.

Quando si disattivano i recettori ACE2 nel cuore, si ha insufficienza cardiaca. Quando si disabilitano nei polmoni, si ha ipertensione polmonare. Nel cervello, si ha l’ictus. Un sacco di cose brutte accadono quando si disabilitano i recettori ACE2 …

L’altra cosa che hanno fatto con questo RNA è che vi hanno inserito un sacco di G [guanina] e C [citosina] in più, il che lo rende molto più adatto a produrre proteine. Hanno aumentato di 1000 volte l’efficienza rispetto al virus naturale, rendendo questo RNA molto più “invogliato” a produrre proteine. Quindi, darà origine a molte più proteine spike di quelle che avreste avuto da un virus RNA naturale.”

La realtà è infinitamente peggio di quanto previsto

In base alle informazioni aggiunte dalla Seneff, Judy Mikovits ora crede che, in realtà, questi vaccini possano essere di gran lunga peggiori di quanto inizialmente previsto un anno fa. Non solo la nanoparticella lipidica è un serio pericolo, come avevamo già visto con Gardasil ed alcuni dei più recenti vaccini contro l’epatite B, ma ora, in più, abbiamo anche il problema dell’RNA artificiale, irrobustito per impedirne la degradazione naturale.

Come spiegato dalla Mikovits, l’RNA libero agisce come un segnale di pericolo all’interno dell’organismo, quindi il sistema immunitario rimane in allarme rosso per tutto il tempo in cui l’RNA rimane vitale. Ora, manipolando il codice RNA arricchendolo di Guanina e Citosina e aggiungendogli una coda polyA [una sequenza poliadenilica di circa 200 nucleotidi all’estremità 3′-OH del pre-mRNA], come se fosse una molecola di RNA messaggero umano pronta a produrre proteine, la sequenza di RNA della proteina spike prodotta dal vaccino sembra essere, allo stesso tempo, in parte batterica [3], in parte umana [4] e in parte virale.

“L’organismo umano usa il poli(I:C) [un agonista del recettore Toll-simile 3, TLR3] per ordinare alla cellula di attivare la via dell’interferone di tipo I,” spiega la Mikovits, “e, visto che questo è un involucro sintetico innaturale, [l’organismo] non vede il poli(I:C) e non riesce ad attivare la via dell’interferone di tipo I.

In questo modi si bypassa la cellula dendritica plasmacitoide, che combinata con IL-10 e comunicando con le cellule B regolatrici, decide quali sottoclassi di anticorpi mandare in circolo. Quindi, è stata bypassa la comunicazione tra la risposta immunitaria innata e quella adattativa. Ora, all’organismo viene a mancare la segnalazione dei recettori endocannabinoidi …

Negli ultimi 30 anni, gran parte del lavoro del Dr. Francis Ruscetti e mio è stato quello di dimostrare che non c’è bisogno di un virus trasmissibile infettivo;  a far danni bastano solo pezzi e parti di questi virus, perché anch’essi sono in grado di attivare i segnali di pericolo. Agiscono come segnali di pericolo e modelli molecolari associati al patogeno.

Quindi, inducono sinergicamente quella cascata infiammatoria delle citochine che manda fuori controllo la vostra risposta immunitaria innata. [Questa risposta immunitaria] non riesce a tenere il passo con la mielopoiesi [la produzione di cellule nel midollo osseo]. Quindi si vede una deviazione, dalle cellule staminali mesenchimali verso le cellule staminali ematopoietiche regolate dal TGF-beta.

Questo significa che potreste avere fenomeni emorragici diffusi. Non potrete costruire un numero sufficiente di autopompe da mandare sul luogo dell’incendio. La vostra risposta immunitaria innata non potrà arrivarci, quello che avrete sarà solo un totale disastro del vostro sistema immunitario.”

Per quanto riguarda il commento della Mikovits sul fatto che i frammenti virali sono, in realtà, peggiori del virus intero, questo è esattamente ciò che succede con i vaccini COVID. Nell’intervista della scorsa settimana, la Seneff aveva spiegato come il processo di produzione lasci nel vaccino frammenti di RNA geneticamente modificato. [Questi frammenti] non vengono filtrati e si presume che siano innocui, ma, come afferma la Mikovits, non è così. Quando si parla della pericolosità dei vaccini COVID, questa eventualità viene completamente trascurata.

I virus latenti possono avere un ritorno di fiamma se si riceve il vaccino COVID

Come notato dalla Seneff, le sue scoperte e quelle della Mikovits spiegano molti dei problemi che stiamo vedendo con queste terapie geniche. Per esempio, i pazienti vaccinati riferiscono di infezioni da herpes e herpes zoster dopo vaccinazione COVID-19, una cosa ci si aspetterebbe se fosse disabilitato il percorso dell’interferone di tipo I.

“Fondamentalmente, ci sono questi virus latenti che non danno alcun fastidio fino a quando il sistema immunitario non viene completamente sconvolto da tutte queste interferenze a livello della milza, da tutto questo RNA messaggero e da tutte queste proteine spike,” dice la Seneff.

“Le cellule immunitarie vengono distolte dal fare il loro lavoro, tenere sotto controllo questi virus. Così, si presentano queste altre condizioni, e ce ne sono diverse. C’è la paralisi di Bell [paralisi facciale], per esempio. Nel Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS) sono stati riportati oltre 1.200 casi di paralisi di Bell dopo vaccinazione COVID-19.

E, quando si guarda alle cause di questo tipo di paralisi, [i ricercatori] indicano l’herpes virus e il virus della varicella come cause della paralisi di Bell. Il sistema dell’interferone di tipo I è quello che serve per tenere sotto controllo questi virus e così, [con la via metabolica dell’Interferone I alterata] questi virus si attivano e causano la sintomatologia.

Questo è davvero un brutto segno. Se una donna incinta ha un attacco di herpes durante la gravidanza, ha un rischio raddoppiato di partorire un figlio autistico.

Inoltre, in uno studio su 200 malati di Parkinson, confrontati con 200 controlli di pari età e sesso, sei di questi malati di Parkinson avevano avuto almeno un episodio di paralisi di Bell in passato, mentre non era successo a nessuno nel gruppo di controllo. Quindi, sembra che la paralisi di Bell sia l’indicatore di un possibile rischio futuro di malattia di Parkinson.”

Per riassumere, sembra che le donne incinte che ricevono il vaccino COVID-19 siano a maggior rischio non solo di aborto, ma anche di futura infertilità e di partorire un bambino autistico. Quindi, per favore, fate attenzione e spargete la voce.

Il modo migliore per trattare qualsiasi malattia è quello di prevenirla. Questi vaccini, semplicemente, non stanno facendo diminuire i casi di COVID-19, ma stanno radicalmente peggiorando la salute di coloro che li ricevono, specialmente le donne incinte che il CDC, solo un mese fa, incoraggiava a farsi vaccinare, senza uno straccio di prova sulla sicurezza.

L’importanza dell’interferone di tipo I

Negli ultimi 40 anni, Judy Mikovits ha fatto molte ricerche sull’interferone. L’interferone nativo è quello che garantisce la prima linea di difesa immunitaria. Le persone con l’HIV/AIDS hanno l’interferone di tipo I disregolato, il che permette ai parassiti di ottenere un solido punto d’appoggio. È interessante notare che farmaci antiparassitari come l’idrossiclorochina e l‘ivermectina hanno dimostrato di essere efficaci contro la COVID-19, sia a scopo profilattico che curativo.

La Mikovits cita un documento di ricerca [5] intitolato “War and Peace Between Microbes,” che descrive in dettaglio come l’HIV-1 interagisca con i virus coinfettanti, accelerando così il decorso della malattia. Gli herpes virus in particolare sono stati indicati come causa dell’AIDS. L’herpes virus umano [6] (HHVS-6) è anche implicato nell’encefalomielite mialgica o sindrome da fatica cronica (ME-CFS).

In breve, queste malattie, l’AIDS e la ME-CFS, non si presentano fino a quando non si associano virus di famiglie diverse e i retrovirus non bloccano la via dell’interferone di tipo I.

In breve, i vaccini COVID-19 sono in grado di causare danni in diversi modi. La cosa inquietante è che tutti questi diversi meccanismi hanno effetti sinergici quando si tratta di disregolare i sistemi immunitari innati e adattativi e di attivare i virus latenti. “È il peggiore degli incubi, la paralisi di ogni area della risposta immunitaria,” dice la Mikovits.

La proteina spike del SARS-CoV-2 è stata ingegnerizzata con l’HIV

Secondo la Mikovits, ci sono prove che dimostrano che la proteina spike del SARS-CoV-2 sarebbe stata ingegnerizzata integrandovi le proteine dell’HIV e dell’XMRV. XMRV sta per xenotropic murine leukemia virus-related virus, un retrovirus umano molto simile ai retrovirus endogeni che si trovano anche in altri mammiferi.

XMRV è stato collegato alla sindrome da fatica cronica. L’HIV, che può causare l’AIDS, è un altro retrovirus umano (anche se, come detto prima, l’HIV non sembra scatenare l’AIDS da solo. Ha bisogno di una infezione concomitante).

“Il nostro gammaretrovirus endogeno si chiama retrovirus umano endogeno-W (HERV-W). HERV-W si trova del nostro genoma endogeno originale. È un gammaretrovirus che esprime solo l’involucro, perché nei retrovirus il solo involucro è sufficiente a causare la malattia. Questa proteina dell’involucro è chiamata sincitina. Ora la chiamano ‘proteina spike’ solo per depistarci,” afferma la Mikovits.

Secondo la Mikovits, il virus SARS-CoV-2 sarebbe stato creato introducendo una mutazione in un clone molecolare. I tessuti di scimmia Vero E6 sono noti per essere infettati da SIV e altri gammaretrovirus, e il virus SARS-CoV-2 ha marcatori che suggeriscono che possa essere stato coltivato in una linea cellulare Vero E6.

“Quindi, la sincitina è il gammaretrovirus; reagisce in modo crociato con i gammaretrovirus del topo e della scimmia. Scimmie e topi hanno tutti la sincitina. I virus endogeni si esprimono soprattutto durante i cicli ormonali. Quando vengono espressi nel posto sbagliato, come nel cervello o nel midollo spinale, possono causare una patologia infiammatoria e la distruzione dello strato di mielina nella sclerosi multipla (SM).

Perciò, la sincitina espressa nel posto sbagliato può dare origine ad alcune forme di paralisi. Sappiamo che il Parkinson è associato a risposte di interferone di tipo I. Ora stiamo iniziando a capire che esiste un’espressione permanente a basso livello del nostro viroma endogeno e che, nella nostra risposta immunitaria innata, [questo fenomeno] cerca di modellare e istruire i nostri percorsi di interferone di tipo I …

Il problema finale, e più grande, è quello degli gli esosomi, perché gli esosomi rappresentano la risposta cellulare durante l’espressione degli RNA regolatori, piccoli RNA inibitori, RNA a catena lunga non codificante che Ritchie Shoemaker ha da tempo associato con la malattia di Lyme cronica e con la ME/CFS, e nella via metabolica del TGF-beta I.

Il TGF-beta I, l’interruttore principale per decidere che tipo di interferone I attivare, è necessario per la mielopoiesi [il processo di formazione e maturazione delle cellule del sangue]. Ma questi esosomi non stanno impacchettando solo l’RNA fisiologico, ora avete disregolato il processo di metilazione e risvegliato il viroma endogeno, e poi verrà espressa la sincitina.”

Come l’mRNA può alterare il vostro DNA

Nel suo articolo, la Seneff descrive anche come l’mRNA può, di fatto, alterare il DNA, praticamente integrando nel vostro genoma le istruzioni per sintetizzare la proteina spike. Di solito, l’mRNA non può essere integrato direttamente nei geni perché è necessario un enzima chiamato trascrittasi inversa.

La trascrittasi inversa converte l’RNA in DNA (retrotrascrizione). C’è una grande varietà di sistemi di trascrittasi inversa già incorporati nel nostro DNA, il che rende questa eventualità possibile. Questa è un’area che la Mikovits ha studiato per decenni, quindi, commentando le scoperte della Seneff, dice:

“Quando si attivano i virus latenti e difettosi, si attiva la trascrittasi inversa; si attiva il viroma. Ma c’è anche bisogno di un’integrasi [un enzima virale che provvede all’integrazione del DNA retrotrascritto all’interno del DNA della cellula ospite]. Quindi, come vengono silenziati i retrovirus? Attraverso la metilazione del DNA. Quando nell’organismo arriva di colpo un RNA ricco di Guanina e Citosina [cioè l’RNA vaccinale che codifica per la proteina spike] viene prodotta quella particella virale sintetica – così ora avete risvegliato i vostri herpes virus.

I virus latenti vengono messi a tacere attraverso la metilazione del DNA, ma, proprio come un terreno può essere povero di minerali, abbiamo persone con difetti di metilazione. Ecco perché ho detto che le prime persone che moriranno saranno quelle con condizioni infiammatorie e cancro.”

La proteina spike del SARS-CoV-2 potrebbe essere un prione

Nel suo articolo, la Seneff passa in rassegna anche la possibilità che la proteina spike del SARS-CoV-2 possa essere un prione, e questa sarebbe veramente una pessima notizia. “È assolutamente terrificante,” afferma poi:

“Ora sto pensando che questo potrebbe essere l’aspetto peggiore di questi vaccini mRNA, perché producono questa proteina spike anomala che non penetra nella membrana cellulare.  Le proteine prioniche sono note per essere proteine di membrana. Hanno una struttura ad alfa-elica quando sono sulla membrana e poi, una volta nel citoplasma, si ripiegano in maniera non corretta in foglietti beta, ed è questo che causa il problema dei prioni.

[I prioni così ripiegati] formano un cristallo che attira altre proteine, fino a formare le fibrille e le placche tipiche dell’Alzheimer. La principale proteina prionica è la PrP, associata alla malattia di Creutzfeldt-Jakob, la forma umana del morbo della mucca pazza. È una sorta di infezione da fonte proteica. È abbastanza grave perché non è coinvolto né DNA né RNA, solo proteine.

Ma il fatto è che qui, nell’organismo, avete una versione di mRNA che produce in continuazione una proteina prionica, e le proteine prioniche diventano problematiche quando ce ne sono troppe e la concentrazione citoplasmatica è troppo alta.

E la proteina spike che questi vaccini mRNA stanno producendo … non è in grado di attraversare la membrana cellulare, e credo che questo la incoraggerà a diventare una proteina prionica problematica. Poi, in caso di infiammazione, incrementerà la produzione di alfa-sinucleina [una proteina neuronale che regola il traffico sinaptico e il rilascio di neurotrasmettitori].

Quindi, si otterrà l’alfa-sinucleina attivata da proteine spike mal ripiegate, e questo creerà un grande pasticcio all’interno delle cellule dendritiche nei centri germinali nella milza. E queste impacchetteranno tutta questa robaccia in esosomi e li rilasceranno. Questi esosomi viaggeranno lungo il nervo vago fino al tronco encefalico e faranno danni, come il morbo di Parkinson.

Perciò, penso che questa sia una configurazione completa per il morbo di Parkinson. Quello che potrà succedere è che, grazie a questo vaccino, si potrà avere il morbo di Parkinson cinque anni prima di quanto sarebbe successo naturalmente. Anticiperà la data di esordio del Parkinson in tutti quelli che ne sono predisposti.

E, probabilmente, causerà l’insorgenza del Parkinson in persone che non si sarebbero mai ammalate – specialmente se continueranno a vaccinarsi tutti gli anni. Ogni volta che si fa un richiamo, si avvicina sempre di più la data in cui si prenderà il Parkinson.”

I vaccini a vettore virale sono migliori o peggiori?

Due dei quattro vaccini COVID-19 sul mercato in Europa e negli Stati Uniti, AstraZeneca e Johnson & Johnson, usano vettori virali e DNA e non mRNA rivestito di nanolipidi. Sfortunatamente, anche se potenzialmente meno pericolosi delle versioni mRNA di Moderna e di Pfizer, possono anch’essi causare problemi di una certa gravità attraverso meccanismi propri. Come spiegato dalla Mikovits:

“Come ho già detto, è un vettore adenovirus che esprime la proteina. Quindi, l’HIV, l’involucro XMRV, la sincitina, l’involucro HERV-W e l’ACE2 sono già espressi nel vettore.

In confronto ai vaccini mRNA, questi sono meno pericolosi perché non sono presenti molti dei meccanismi di cui abbiamo parlato. Ma questi vaccini che producono le proteine del vettore adenovirale sono coltivati su una linea cellulare di tessuto fetale abortito, quindi contengono sincitina umana, l’8% del genoma di un altro essere umano.

Quindi, ancora una volta, la stimolazione che dovrebbe regolare la risposta all’interferone di tipo I provocherà autoimmunità. Nelle persone immunocompromesse, continuerà ad esprimersi e questo causerà un’infezione acuta, proprio quando le vostre autopompe stanno già spegnendo un’altra [infezione]. Non si può combattere una guerra su tre fronti.

Io dico: ‘Basta una sola iniezione perché [questo vaccino] è il più tossico’. Ed è tossico proprio per questo motivo. Abbiamo molti meccanismi addetti alla degradazione dell’RNA, e possiamo ripristinare il meccanismo di metilazione. È un incubo, ma credo che il nostro sistema immunitario possa distruggerlo [l’mRNA sintetico del vaccino].”

I vaccini COVID possono ‘spargere’ o trasmettere l’infezione?

Sembra che i vaccini COVID-19 possano anche causare problemi a coloro che decidono di non farsi l’iniezione ma che vivono a stretto contatto con persone vaccinate. Mentre questo non può essere causato da una diffusione virale, dato che nessuno dei vaccini usa virus vivi o attenuati, sembra essere possibile una sorta di trasmissione della proteina spike.

Anche se la proteina spike non può replicarsi o moltiplicarsi come un virus, è tossica di per sé. Nel suo articolo, la Seneff spiega in dettaglio come la proteina spike agisca come un veleno metabolico, capace di innescare fenomeni patologici che portano a danni polmonari e a malattie del cuore e del cervello [6]:

“In una serie di articoli, Yuichiro Suzuki, in collaborazione con altri autori, ha sostenuto in modo convincente che la proteina spike, da sola, può causare una risposta stimolatoria a livello del sistema vascolare con possibili conseguenze diffuse.

Questi autori hanno osservato che, nei casi gravi di COVID-19, il SARS-CoV-2 provoca cambiamenti morfologici significativi nei vasi polmonari… Inoltre, hanno dimostrato che l’esposizione alla subunità S1 della proteina spike del SARS-CoV-2 di una coltura di cellule muscolari lisce dell’arteria polmonare umana era sufficiente a promuovere la stimolazione cellulare, anche senza gli altri componenti del virus.

In articoli successivi [gli autori] hanno dimostrato che la subunità S1 della proteina spike sopprime l’ACE2, causando una condizione simile all’ipertensione arteriosa polmonare (PAH), una grave malattia polmonare con una mortalità molto elevata…

Suzuki et al. (2021) sono andati oltre e hanno dimostrato sperimentalmente che la componente S1 del virus SARS-CoV-2, a  bassa concentrazione … attiva la via di stimolazione MEK/ERK/MAPK che promuove la crescita cellulare. Hanno ipotizzato che questi effetti non sarebbero limitati alla vascolarizzazione polmonare.

La stimolazione a cascata innescata nei vasi del cuore causerebbe la malattia coronarica e l’attivazione a livello cerebrale potrebbe portare all’ictus. È possibile prevedere anche ipertensione sistemica. Hanno ipotizzato che questa capacità della proteina spike di promuovere l’ipertensione arteriosa polmonare potrebbe predisporre i pazienti che guariscono dal SARS-CoV-2 a sviluppare successivamente un’insufficienza cardiaca ventricolare destra.

Inoltre, hanno suggerito che un effetto simile potrebbe accadere in risposta ai vaccini mRNA, e hanno avvertito di potenziali conseguenze a lungo termine sia per i bambini che per gli adulti che hanno ricevuto vaccini COVID-19 basati sulla proteina spike.

Un interessante studio di Lei et. al. (2021) ha scoperto che gli pseudovirus [sfere decorate con la proteina S1 del SARS-CoV-2 ma prive di DNA virale nel loro nucleo] causano infiammazione e danni sia nelle arterie che nei polmoni di topi esposti per via intratracheale.

[Gli autori] hanno poi esposto cellule endoteliali umane sane alle stesse particelle pseudovirali. Il legame di queste particelle ai recettori ACE2 endoteliali ha causato danni e frammentazione mitocondriale in queste cellule endoteliali, portando ai caratteristici cambiamenti patologici nel tessuto associato.

Questo studio chiarisce che la proteina spike da sola, non associata al resto del genoma virale, è sufficiente a causare il danno endoteliale associato alla COVID-19. Le implicazioni per i vaccini destinati ad indurre le cellule umane a produrre la proteina spike sono chiare e sono un ovvio motivo di preoccupazione.”

Come spiegato dalla Mikovits, la trasmissione che sembra avvenire da individui vaccinati a quelli non vaccinati sarebbe una trasmissione di esosomi, in pratica, di proteine spike. Il problema è che questi esosomi, per il sistema immunitario, assomigliano a dei virus e “se quelle nanoparticella sintetiche simili ad un virus si stanno letteralmente auto-assemblando [all’interno dell’organismo], allora questo è il vero incubo,” dice.

Quale vaccino è più pericoloso?

Alla domanda quale vaccino potrebbe essere più pericoloso, la Mikovits ritiene che i vaccini a base di vettore DNA (AstraZeneca e Johnson & Johnson) siano i più pericolosi per chi soffre della malattia di Lyme cronica o di qualsiasi malattia infiammatoria associata ad una risposta immunitaria anomala, come herpes zoster, infezioni virali o cancro, per le donne che hanno già ricevuto il vaccino Gardasil (perchè può predisporre a problemi con la nanoparticella lipidica) e per chi soffre di Parkinson o di patologie simil- Huntington.

Le Seneff, nel frattempo, teme che i bambini possano essere suscettibili ad entrambi i tipi di vaccini COVID, semplicemente perché hanno già ricevuto numerosi vaccini di tipo diverso. La Mikovits è d’accordo, ma crede che i vaccini mRNA possano essere più dannosi in questo gruppo di età:

“I più pericolosi per i bambini sono i vaccini mRNA perché il loro sistema immunitario sta crescendo, crescendo, crescendo, crescendo. Se introduci o accendi un fuoco, cosa succede? Tutte le cellule staminali importanti per la crescita che dicono, ‘OK, tutto è calmo nel sistema immunitario, andate a costruire ossa, andate a costruire cellule cerebrali, andate a fare la scrematura con i macrofagi’. Non è possibile eliminare tutti i virus con i macrofagi.

E sì, la trascrittasi inversa è ‘attiva,’ è espressa nei telomeri. Stai crescendo. Questa è la cosa fondamentaleo. Tutti i freni sono disattivati. La stessa cosa in gravidanza. Ecco perché non facciamo nulla in gravidanza, perché bisogna rimanere non metilati per rispondere all’ambiente, al genoma endogeno del viroma. Questa è la risposta dell’interferone di tipo I.

Non si vuole la mielopoiesi, si vuole lo sviluppo embrionale. Vedremo cose come la sindrome di Down… la sindrome di Rett. La sindrome di Rett, è una metilazione inappropriata del DNA nelle bambine. Quindi, per i bambini, la cosa peggiore del mondo sono i vaccini mRNA.”

Cosa possiamo aspettarci ancora?

Mentre le patologie di cui potremmo vedere un aumento a causa di questa campagna di vaccinazione sono una miriade, è comunque possibile fare qualche previsione generale. La Seneff crede che vedremo un aumento significativo dei tumori, un’accelerazione delle malattie simil Parkinson, della malattia di Huntington, di tutti i tipi di malattie autoimmuni e dei disturbi neurodegenerativi.

La Mikovits teme che in molti moriranno abbastanza rapidamente. “Sappiamo dallo studio della mielopatia associata all’HTLV-1 che possono intercorrere lunghi periodi di latenza o arrivare alla sedia a rotelle in sei mesi,” dice. “Quindi, con tutte queste altre tossine combinate, non sarà ‘vivere e soffrire per sempre,’ sarà ‘soffrire cinque anni e morire.’”

Paragona i vaccini COVID-19 ad un “fusibile che salta” in tutti coloro che, in precedenza, avevano sofferto di effetti collaterali da vaccini, che se ne rendano conto o no. Come fa notare la Mikovits, è stato dimostrato che il 6% della popolazione americana è infettato in maniera asintomatica da XMRV e gammaretrovirus provenienti da vaccini contaminati. L’iniezione COVID potrebbe effettivamente anticipare la morte di queste persone, paralizzando la loro funzione immunitaria. “I bambini plurivaccinati, sono bombe a orologeria,” dice.

Quali sono le soluzioni?

Anche se tutto questo è assai problematico, c’è un aiuto. Come notato dalla Mikovits, le possibili terapie per le patologie che potrebbero svilupparsi dopo la vaccinazione includono:

*Trattamenti con idrossiclorochina e ivermectina.
*Terapia antiretrovirale a basso dosaggio per rieducare il sistema immunitario.
*Interferone a basso dosaggio, come Paximune, sviluppato dal ricercatore di interferoni Dr. Joe Cummins, per stimolare il sistema immunitario.
*Peptide T (un inibitore dell’ingresso dell’HIV derivato dalla proteina dell’involucro dell’HIV gp120; blocca il legame e l’infezione dei virus che usano il  recettore CCR5 per l’ingresso nella cellula).
*Cannabis, per rafforzare le vie dell’interferone di tipo I.
*Dimetilglicina o betaina (trimetilglicina) per migliorare la metilazione, sopprimendo così i virus latenti.
*Silimarina o cardo mariano per aiutare a disintossicare il fegato.

Dal mio punto di vista, credo che la cosa migliore che si possa fare è potenziare sistema immunitario innato. Per farlo, bisogna diventare metabolicamente flessibili e ottimizzare la dieta. Bisognerebbe anche ottimizzare livello di vitamina D, tra 60 ng/mL e 80 ng/mL (da 100 nmol/L a 150 nmol/L), idealmente attraverso una sensata esposizione al sole. La luce del sole ha anche altri benefici, oltre a stimolare la produzione di vitamina D.

Abituatevi ad alimentarvi in tempi limitati e consumate i pasti della giornata in una finestra di sei-otto ore. Evitate gli oli vegetali e i cibi lavorati. Concentratevi sui cibi biologici certificati per minimizzare l’esposizione al glifosato, e includete molti cibi ricchi di zolfo per mantenere sani mitocondri e lisosomi. Entrambi sono importanti per la rimozione dei detriti cellulari, comprese queste proteine spike.

Per combattere la tossicità delle proteine spike, la Seneff suggerisce di ottimizzare l’autofagia, che può aiutare a digerire e rimuovere le proteine spike. Mangiare in modo limitato, nel tempo regolerà l’autofagia, mentre la saunaterapia, attiverà le proteine da shock termico, che aiuteranno a ripiegare le proteine mal ripiegate, etichetteranno quelle danneggiate e le indirizzeranno alla rimozione.

È importante che la sauna sia abbastanza calda (circa 170 gradi Fahrenheit o 76 °C) e non abbia campi magnetici o elettrici elevati. Ultimo ma non meno importante, la Mikovits raccomanda di non farsi vaccinare mai più.

“Sapevamo che il vaccino antinfluenzale avrebbe spinto la malattia,” dice. “Sono le combinazioni. È una bomba a orologeria che si trova in ogni cellula. Quindi, non assumete altri vaccini e fate molta attenzione ai farmaci che compromettono il sistema immunitario.

La risposta è: non attivare l’iper-immunità. Non mangiare OGM. Non ingeriteli e non fateveli iniettare. E non metteteveli sulla pelle. Non usate tossine sui vostri capelli. Usate oli essenziali, usate antimicrobici … balsami e creme ozonizzate rompono le particelle lipidiche, balsami e creme alla cannabis normalizzano la pelle, [che fa parte del] vostro sistema immunitario …

Ricordate, la disfunzione immunitaria accelera ogni volta che si aggiunge un evento di attivazione immunitaria. Quindi, se il mondo intero smettesse di vaccinarsi, anche le popolazioni più suscettibili, potrebbero stare bene … Dobbiamo davvero dire basta a questi vaccini perché sono la singola, più grande tossina per chiunque e un disregolatore immunitario.”

Il National Vaccine Information Center (NVIC) ha recentemente pubblicato più di 50 presentazioni video dalla quinta conferenza pubblica internazionale a pagamento sulla vaccinazione, tenutasi online dal 16 al 18 ottobre 2020, rendendole disponibili a tutti gratuitamente.

Il tema della conferenza era “Proteggere la salute e l’autonomia nel 21° secolo” e ha visto la partecipazione di medici, scienziati e altri professionisti della salute, attivisti dei diritti umani, leader delle comunità religiose, avvocati per i diritti costituzionali e civili, autori e genitori di bambini con problematiche vaccinali che hanno parlato di scienza dei vaccini, politica, legge ed etica e di malattie infettive, compresi i coronavirus e i vaccini COVID-19.

Nel dicembre 2020, una società britannica aveva pubblicato informazioni false e fuorvianti sul NVIC e sulla sua conferenza e questo aveva spinto il NVIC ad aprire l’intera conferenza alla visualizzazione gratuita. La conferenza offre tutto il necessario affinchè possiate proteggere le libertà personali nel rispetto della vostra salute.

Non perdete questa incredibile opportunità. Sono stato uno dei relatori di questa conferenza e vi esorto a visionare queste presentazioni video prima che vengano censurate e rimosse dall’élite tecnocratica.

Dr. Joseph Mercola

Riferimenti:

Fonte: articles.mercola.com
Link: https://articles.mercola.com/sites/articles/archive/2021/05/30/covid-19-vaccines-causing-damage.aspx
30.05.2021
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

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