Recentemente Ansaldo Energia, Ansaldo nucleare, Edison e EdF (Électricité de France, la maggiore azienda produttrice e distributrice di energia in Francia), hanno sottoscritto un accordo per lo sviluppo dell’Energia nucleare in Europa. Commentiamo questa notizia avvalendoci anche dei dati e delle informazioni del libro Atlante dell’uranio edito da Terra Nuova che dà un quadro molto esaustivo della problematica nucleare nel suo complesso militare e civile.
Tra le invenzioni sciagurate che l’umanità (anche se in questo caso il termine sembra decisamente fuori luogo) ha prodotto, il nucleare è la più tragica e pericolosa. Da qualsiasi angolazione la si veda non ha un solo aspetto positivo ed è esclusivamente negativa, mostruosamente negativa. Il fatto stesso che il nucleare è stato la causa che in un lampo ha ucciso più persone in assoluto nella storia dell’umanità a Hiroshima e Nagasaki, già chiarisce di quale follia si sta parlando.
Dietro al nucleare ci sono interessi economici giganteschi di multinazionali e aziende, così come ci sono in tanti altri settori che fanno danni a più non posso, ma il settore del nucleare è il più diabolico perché non c’è niente di così letale che può distruggere l’intera umanità e rendere il pianeta un deserto radioattivo come nel caso degli ordigni nucleari. E allo stesso modo anche solo un incidente di una centrale nucleare ha conseguenze catastrofiche oltre che lasciare una eredità di morte in scorie letali per le prossime migliaia di generazioni. I vari incidenti gravissimi che si sono succeduti in varie parti del mondo e nello specifico in Russia, America e Giappone (dove attualmente dopo dodici anni sono ancora alle prese con la centrale di Fukushima da dove verranno scaricati in mare enormi quantità di acqua radioattiva servita per tentare di raffreddare i reattori) danno l’idea della pericolosità e incapacità di gestire il mostro nucleare.
Anche solo questi aspetti dovrebbero rendere il nucleare, da qualsiasi parte lo si prenda, un tabù assoluto, da vietarne anche solo la menzione tanto è grande la sua minaccia. Purtroppo però il mondo è pieno di dottor Stranamore e così siamo ancora qui per l’ennesima volta a dover scrivere del mostro che continua ad imperversare solo grazie alla forza economica di chi insiste a proporlo.
E purtroppo la lista degli aspetti diabolici è lunga. Il nucleare non è sicuro e gli incidenti che mai si sarebbero potuti verificare, se non uno ogni centomila anni come dicevano gli “esperti” all’inizio di questa pazzia, si sono verificati e più volte, con esiti catastrofici e totalmente ingestibili, dalle conseguenze che perdurano ancora.
Ogni volta si ripropongono le fantomatiche centrali di ipotetica nuova generazione ma la pericolosità è sempre quella perché intrinseca nell’uso, per quanti balletti e trasformazioni semantiche si vogliano inventare. I costi sono stratosferici, la recente centrale di
Olkiluoto costruita in Finlandia doveva costare 3 miliardi di euro e ne è costata quasi il triplo ed è stata messa in funzione con ben dodici anni di ritardo rispetto al previsto.
Con nove miliardi di euro in Italia ci si fa un piano serio di risparmio energetico nazionale che rende assolutamente inutile la costruzione di una centrale nucleare a probabilmente se ne chiudono pure altre a combustibili fossili. I tempi di costruzioni delle centrali sono infiniti in Finlandia, figuriamoci in Italia dove una centrale nucleare si costruirebbe in qualche era geologica con il solito aumento dei costi come da consolidatissima tradizione italiana. E il problema della riduzione delle emissioni di gas serra è adesso, non possiamo mica aspettare trenta o quarant’anni per la costruzione delle centrali di “nuova generazione” che nel frattempo poi saranno vecchie…
E quale sarebbe l’apporto di energia delle centrali? Pochi punti percentuali che sposterebbero di un niente il problema. A meno che non se ne costruiscano un centinaio sparse per il territorio italiano. Riesce difficile immaginare quale popolazione in Italia sia così suicida da accettare questi mostri nelle proprie vicinanze. Ma l’immaginazione dei nuclearisti è così fervida che forse pensano sia una passeggiata o magari pensano come il presidente della regione Toscana Giani, che tempo fa affermò che avrebbe fatto gli inceneritori anche con i carri armati.
Se servono i carri armati per gli inceneritori, non oso immaginare cosa ci voglia per mettere su una centrale nucleare. Forse, dato che siamo in tema, useranno delle bombe atomiche “tattiche”, come le chiamano ora, contro la popolazione che protesta?
L’estrazione dell’uranio che serve come combustibile per le centrali nucleari, e conseguentemente per la realizzazione degli ordigni atomici, provoca deserti radioattivi nelle zone di estrazione e ha già fatto migliaia di morti dove a farne le spese sono soprattutto le popolazioni indigene dato che le estrazioni avvengono in paesi e territori abitati per lo più da queste popolazioni in Canada, Australia, Africa. Questo è un aspetto purtroppo poco conosciuto e sempre taciuto dai nuclearisti.
L’uranio impoverito è poi usato in operazioni belliche e miete vittime sia fra i militari che fra i civili a loro insaputa e ci sono centinaia di cause contro organi statali che hanno praticamente lasciato militari e civili in balia di questi ordigni pericolosissimi e letali senza dare né protezioni né informazione.
Il nucleare fra le energie, oltre ad essere la più pericolosa, è anche la meno controllabile e gestibile. Si tratta infatti di una tecnologia sofisticata, complicatissima e centralizzata al massimo, dove le popolazioni non hanno alcun controllo di cosa succede in una centrale e sono tagliate fuori da tutto. Vengono coinvolte solo per piangere tumori e morti a causa delle radiazioni. Le centrali nucleari non danno nessuna autonomia energetica al paese e nessun risparmio, dato che sempre le bollette bisogna pagare alle multinazionali solite; in nessun modo infatti è possibile autoprodursi energia nucleare, così come si può fare invece facilmente con varie energie rinnovabili e a questo proposito specifichiamo che il nucleare non è una risorsa rinnovabile, come invece abbiamo sentito dire da qualche politico.
Le centrali sono pericolosissimi bersagli, ottimali per terroristi e in caso di guerra sono delle vere e proprie atomiche sul territorio; all’ipotetico nemico basterebbe centrarne una per provocare un disastro di dimensioni apocalittiche.
Ad oggi nessun paese è riuscito a trovare dei siti dove stoccare le scorie radioattive provenienti dalle centrali nucleari. Non esiste infatti praticamente posto al mondo che garantisca che per le prossime centinaia di migliaia o milioni di anni non si verifichino infiltrazioni nei contenitori di scorie, non ci siano terremoti o crolli, nel caso le si metta da qualche parte sottoterra.
E poi qual è il materiale che può durare centinaia di migliaia di anni evitando la fuoriuscita delle scorie? Ad oggi non si conosce quale potrebbe essere. E fra centinaia di migliaia di anni che linguaggi si parleranno? Come faremo ad avvertire dove sono le scorie? Lasciamo un biglietto sul comodino?
Le centrali alimentano la proliferazione di armi nucleari che se utilizzate assicurano la distruzione dell’intera umanità, infatti il nucleare cosiddetto civile, è stato sviluppato proprio per avere il materiale necessario per la costruzione delle bombe atomiche e un esempio ce lo abbiamo al nostro confine con i francesi che per creare la loro potenza militare nucleare si sono riempiti di centrali.
Il nucleare civile produce solo energie elettrica, ha rendimenti ridicoli che non arrivano al 40% e il suo contributo alla produzione energetica nazionale è irrisorio, il costo del chilowattora altissimo se paragonato a quello delle rinnovabili. Le centrali atomiche sono così costose e poco convenienti che, se non intervengono gli Stati a foraggiarle, sono uno degli investimenti peggiori che l’intera storia dell’umanità ricordi.
Inoltre i costi non finiscono alla costruzione ma proseguono praticamente in eterno, con lo smantellamento e locazione delle scorie radioattive. I nuclearisti ovviamente non lo dicono ma noi in bolletta da decenni anni paghiamo ancora i costi di manutenzione delle centrali ferme in Italia. Avete mai visto un energia di qualche tipo che, anche se non produce più un misero kwh, la si paga per decenni? E ancora continueremo a pagarla per chissà quando perché, come ricordato, ancora non si sa come smantellare le centrali e dove stoccare le scorie. Con tutti i soldi buttati in questa “follia criminale a scopo di lucro” come diceva il compianto Nicola Caracciolo, l’Italia la facevamo diventare indipendente, interamente alimentata a fonti rinnovabili e ci rimaneva pure qualcosa di energia da regalare ai paesi vicini.
Non si sa ancora come smantellare una centrale, operazione complessissima e costosissima, tanto è che si pensa di fare dei sarcofagi laddove ci sono le centrali. Dei monumenti alla follia umana che rimarranno anche quelli in eterno e continuamente dovranno essere monitorati e protetti con costi infiniti.
Le centrali nucleari non danno alcun contributo nelle diminuzione dei gas serra perché se si calcolano tutte le emissioni che si hanno dall’estrazione dell’uranio fino alla costruzione, sistemi di sicurezza, eventuale smantellamento, deposito scorie, si produce una enorme quantità di gas serra. Ultima tragica barzelletta del lotto è la rinascita del nucleare italiano, che detta così fa solo ridere perché l’Italia non è un produttore di uranio e lo deve importare.
E c’è pure chi in campagna elettorale ha annunciato il ritorno al nucleare per rendere l’Italia indipendente e qualcun altro gli ha fatto eco dicendo che voleva l’Italia sovrana con il gas russo di Putin. Qualcuno spieghi a questi personaggi da operetta che l’uranio lo dobbiamo importare e il gas russo viene dalla Russia appunto… Altro che Italia sovrana o indipendente…
Non oso immaginare quanto e come ci malediranno quelli che verranno dopo di noi per aver loro lasciato questo incubo chiamato nucleare che ogni volta ritorna come se non finisse mai, esattamente come le scorie di morte che produce.
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IL LIBRO
L’ITALIA VERSO LE EMISSIONI ZERO
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In questo libro l’autore fornisce gli elementi per realizzare un’Italia:
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