Dopo aver temporeggiato per settimane minimizzando la minaccia del covid-19 per il Giappone, il 7 aprile il primo ministro Shinzo Abe ha dichiarato lo stato d’emergenza per le città metropolitane di Tokyo, Osaka e altre cinque regioni. In questo modo le autorità locali potranno decidere se chiedere ai cittadini di stare a casa e se chiudere i servizi non essenziali, senza però poter imporre il confinamento come in Francia e in altri paesi europei perché la costituzione non lo permette, scrive il Japan Times. Il giorno dopo, Tokyo ha registrato il record dei contagi giornalieri, 144. La governatrice della capitale, Yuriko Koike, ha chiesto ai cittadini di uscire il meno possibile e, contro il parere del governo centrale che teme un’ondata di panico nella capitale, ha detto che vuole chiedere la chiusura di un’ampia gamma di attività commerciali.
Il 6 aprile Abe, che vuole evitare di fermare l’attività economica del paese ricorrendo al lockdown, per far fronte all’emergenza aveva annunciato un pacchetto di stimolo da quasi mille miliardi di dollari, pari al 20 per cento del pil. Secondo il Financial Times l’economia giapponese rischia di essere la più colpita dalle conseguenze di un blocco prolungato. La governatrice della capitale ha anche disposto che i pazienti con sintomi lievi o nulli siano trasferiti dagli ospedali in hotel. Stando ai dati del ministero della salute, i posti letto in terapia intensiva nel paese sono cinque ogni centomila abitanti (in Italia sono 12). E, avverte Satoru Hashimoto, direttore della terapia intensiva dell’ospedale universitario di Kyoto, parlando con il quotidiano giapponese, il paese è a corto di personale specializzato che ci possa lavorare. Il ministero calcola che nella sola Tokyo ci potrebbero essere fino a settecento pazienti al giorno bisognosi di ricovero nelle unità di terapia intensiva. I ventilatori non mancano: il governo di Tokyo fa sapere che nella capitale ce ne sono tremila, “un numero più che sufficiente, ma quanti operatori sono in grado di usarlo?”, si chiede Hashimoto.